ESPERIENZA. Non capita certo a tutti l'opportunità di poter salire a bordo di tre vetture differenti nel corso di un anno. Tre gruppi di lavoro caratterizzati da altrettante metodologie, che indubbiamente hanno reso l'annata di Giovinazzi molto proficua. "Sicuramente si è trattato di un anno molto intenso per me - sottolinea il pilota pugliese al termine della sessione - visto che comunque ho disputato due Gran Premi, svolto sette sessioni di prove libere e partecipato ai rookie test con la Ferrari. Ho imparato tantissimo con queste tre vetture ma anche nei meeting tecnici, apprendendo molto in particolare da Seb e Kimi. Ma naturalmente ciò che conta riguarda non solo il fatto di quanto girare, ma anche il come: occorre considerare che nelle FP1 si svolge un programma di lavoro molto specifico, spesso con molto carico di benzina a bordo e dove difficilmente si ha la possibilità di mettersi in mostra. Possono capitare degli imprevisti legati al clima, oppure di salire in macchina per un'ora e mezza e poi dover aspettare un mese e mezzo prima di poterlo fare di nuovo. Si tratta comunque di un lavoro molto importante, ma al tempo stesso è difficile dimostrare il proprio valore in quell'ambito specifico. Se mi sento soddisfatto del lavoro svolto? Credo che in generale per dare dei giudizi su un pilota gli si debba concedere più tempo: Grosjean ad esempio ha alle spalle dieci anni di esperienza in Formula 1 e sa perfettamente cosa lo attende in una sessione di prove libere, mentre per quanto mi riguarda è tutto più nuovo ed è impossibile quindi fare un confronto".

FUTURO INCERTO. I programmi agonistici di Antonio per il 2018 rimangono però ancora avvolti nel mistero. Se da un lato Charles Leclerc sembra ormai essere certo di poter contare su un sedile in Sauber, dall'altro lo stesso pilota pugliese è l'unico candidato a contendere all'attuale titolare Marcus Ericsson il posto per essere a bordo della seconda vettura. Una situazione legata ancora a mille variabili, nella quale sono in ballo da un lato i capitali svedesi che hanno consentito al team di risollevarsi dall'orlo del baratro e dall'altro le pressioni del Cavallino che vorrebbe fare della scuderia elvetica un vero e proprio junior team, magari anche con l'ingresso del brand Alfa Romeo a ribattezzare i propulsori. Una situazione che il pilota di Martina Franca vive con fiducia, ma al tempo stesso con un pizzico di preoccupazione: "La Formula 1 è uno sport diverso dagli altri, qui ci sono solo venti posti disponibili al mondo ed è davvero difficile entrarci. Il mio obiettivo è sempre quello di essere in macchina il prossimo anno, però al momento non so ancora nulla su ciò che potrà accadere. Leclerc? Ho imparato a capire com'è fatto questo mondo: l'anno scorso il mio nome era sulla bocca di tutti, quest'anno è toccato a lui ed è normale che sia così. E' una ruota che gira: magari il prossimo anno potrebbe esserci un altro nome ad emergere, o potrebbe tornare in auge il mio. Ma non ci penso troppo: la scelta spetta alla Ferrari, dunque vedremo come si evolverà la situazione".

PIANO B. Ma il tempo stringe. Ormai il Mondiale è giunto alla sua conclusione e gli accordi per il prossimo anno impongono di essere rapidamente portati a termine. In Formula 1 o in un'altra categoria: "E' vero, ormai siamo a Dicembre e naturalmente il 2018 è alle porte. Se non dovesse esserci il sedile in Formula 1 per il prossimo anno occorrerà riflettere su cosa poter fare, anche se sono consapevole che sarà difficile trovare qualcos'altro a questo punto. Rimanere ancora al simulatore o svolgere un ruolo da terzo pilota sarebbe sicuramente complicato, ma so che il mio manager e anche la Federazione si stanno muovendo per ottenere questo risultato. Continuo a sperare, almeno fino al...fischio finale dell'arbitro. Perchè dovrebbero scegliere me? Innanzitutto per i risultati che ho conseguito prima di arrivare a questo punto, dopodichè perchè penso sia la speranza di un sacco di gente quella di poter vedere di nuovo in pilota italiano in griglia dopo tanti anni". Parole improntate all'ottimismo, all'attesa e alla fiducia: anche se quando gli chiediamo se sarà presente nei test della prossima settimana, sui suoi occhi cala un velo di delusione: "Purtroppo no, per il momento non è previsto". Il tutto mentre Leclerc sarà invece impegnato al volante della Sauber. Ferrari, batti un colpo.

Da Abu Dhabi - Marco Privitera

 

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