F1 | GP Australia: Sainz, dall’operazione alla vittoria
La storia più bella a Melbourne è stata senza dubbio quella di Carlos che, tornando dopo aver rimosso l’appendicite, ha trionfato contro ogni pronostico
Ha vinto la Ferrari ma, ancora di più oggi, ha vinto Carlos Sainz in quel di Melbourne. Nessuno si sarebbe aspettato di vedere lo spagnolo così veloce e competitivo dopo l’intervento chirurgico di due settimane fa per la rimozione dell’appendicite, nemmeno lui stesso era sicuro di prendere anche solo parte al GP Australia.
Eppure, è stato più veloce del compagno Leclerc non solo in qualifica, ma anche e soprattutto in gara, andando a sorpassare Verstappen (prima del ritiro di Max per problemi ai freni) per condurre e poi vincere il Gran Premio, anche con degli ultimi giri andati a velocità di “crociera” un po’ per gestire le gomme e un po’ per gestire la fatica di guidare una monoposto di Formula 1 per 58 giri.
Carlos strikes back: “La vita è imprevedibile, non bisogna mai mollare”
Una vittoria che va oltre i meriti sportivi e per il Mondiale F1 di quest’anno per Carlos, in una stagione strana che vive in Ferrari da “separato in casa” in attesa di definire il suo futuro nel Circus. Ma ciò non è nei pensieri di Sainz, che ai microfoni di DAZN Espana si concede anche un momento ironico per la vicenda vissuta da protagonista dall’appendicite fino alla vittoria in Australia.
Ne avevo parlato con Lando durante l’inverno e credo che (l’operazione) aiuti, specialmente con la foto dell’appendicite (ride). Scherzi a parte, è stato tutto incredibile, dall’operazione fino ad oggi.
Ciò dimostra che la vita sa essere imprevedibile, perché ho cominciato la stagione con la notizia del non-rinnovo a cui è seguito il podio nella prima gara in Bahrain. Poi si è complicata nuovamente con l’operazione, con dubbi sul recupero, quanto ci sarebbe voluto, se sarei stato in Australia questo weekend: all’improvviso sono arrivato e ho vinto.
Questo dimostra che non bisogna mai mollare, devi essere sempre lì, a lottare per ogni occasione possibile. In questo caso, una vittoria che sa di gloria ed è stata ottenuta dominando, il che mi piace.
Sainz come Berger: in trionfo al rientro
La storia di Sainz ci riporta indietro all’annata 1997 quando Gerhard Berger, dopo aver saltato tre gare per problemi di salute e la morte del padre in un incidente aereo, torna e vince subito il GP Germania a Hockenheim, nell’ultimo successo per lui e per il team Benetton. Allora l’austriaco era già al tramonto della sua carriera in Formula 1, mentre per Sainz la vittoria odierna a Melbourne è un ottimo biglietto da visita da presentare agli altri team per un sedile nel futuro.
Sempre ai microfoni di DAZN ES, Carlos ha risposto al quesito se la sua gara poteva essere definita perfetta:
Non so, però penso di aver fatto tutto quello che dovevo fare, sono partito bene, non ho perso posizioni dal lato sporco della pista e poi al primo giro con il DRS ho cercato di prendere Verstappen perché sapevamo che qui il DRS ti da 6 decimi e questi 6 decimi ti aiutano.
Sapevamo di avere il ritmo per tenerlo sotto pressione ed è ciò che abbiamo fatto, lo abbiamo passato, poi ha avuto i suoi problemi ma ehi, devi essere lì per prendere l’occasione.
l giro veloce alla fine? Mi hanno detto se volevo tentare ma c’avevo il graining delle gomme a quel punto ed era meglio non rischiare. Poi Charles l’aveva già preso per il team, io avevo già 25 punti e inoltre non mi sentivo fresco come ad inizio gara, quindi ho preferito portarla a casa.
Andrea Mattavelli