Il mondo delle corse piange Renzo Zorzi
Oggi il mondo delle corse piange la perdita di Renzo Zorzi, scomparso all'età di 68 anni e noto non solo per aver disputato sette Gran Premi in Formula 1, ma anche per essere stato il primo italiano capace di ottenere la vittoria del prestigioso Gran Premio di Montecarlo di Formula 3, il 10 maggio di quarant’anni fa.
Con questa breve biografia intendiamo rendere il giusto omaggio alla sua figura, da molti purtroppo tristemente associata al tragico episodio che nel Gran Premio del Sudafrica 1977 lo vide involontario co-protagonista dell'incidente che costò la vita a Tom Pryce.
Renzo Zorzi nasce il 12 dicembre 1946 a Ziano di Fiamme, un piccolo comune della provincia di Trento.
Inizialmente lavora come ingegnere della Pirelli, prima di cominciare a correre come pilota in Formula 3 nel 1972 con una Tecno della Scuderia Mirabella. Proprio in seguito a questa esperienza decide di diventare un pilota a tempo pieno e continua a correre in F.3 partecipando alla stagione 1973 su una Brabham BT38.
Dopo questa annata decide di tornare alla Scuderia Mirabella nel 1974 come compagno di squadra di Giorgio Francia, riuscendo ad ottenere finalmente dei risultati di rilievo in questo campionato. Nel 1975 contribuisce a sviluppare un motore Lancia per la Formula 3, progettato e costruito dalla società Repetto. Riesce quindi ad imporsi nella gara di Monaco di Formula 3, diventando il primo italiano a trionfare nel Principato: un risultato che lo pone all'attenzione anche del Circus della Formula 1.
Grazie infatti a questo risultato, riesce a debuttare nella massima formula a bordo di una Williams nel Gran Premio d’Italia 1975, con Renzo che si qualifica al 22° posto e termina in 14° posizione la gara che consacra Niki Lauda campione del mondo. Il team inglese lo richiama l'anno seguente per correre nella gara inaugurale in Brasile, dove riesce ad ottenere un buon nono posto finale.
Rimasto senza sponsor, Zorzi è costretto a lasciare la Formula 1 e decide di tornare nuovamente in Formula 3 con il team Modus. Nel 1977, con il sostegno del finanziarie italiano Francesco Ambrosio, si unisce al team di F.1 Shadow, come compagno di squadra di Tom Pryce. Dopo il ritiro iniziale in Argentina, conclude al sesto posto la sua seconda gara per il team in Brasile, ottenendo così il suo unico punto in Formula 1.
Nel Gran Premio del Sud Africa, terza prova stagionale, viene però indirettamente coinvolto nell'incidente che costa la vita al compagno di scuderia Tom Pryce.
Al termine del 21° giro, Zorzi è costretto al ritiro per un principio d'incendio scoppiato sulla sua vettura causato da problemi al serbatoio, abbandonando la propria vettura a bordo pista lungo il rettifilo dei box. Il giovane ed inesperto commissario Jansen Van Vuuren decide di attraversare imprudentemente la pista con in mano un estintore per domare l’incendio, ma viene investito in pieno dalla vettura di Pryce che sopraggiunge in quel momento e non può evitarlo. L'impatto uccide sul colpo sia Van Vuuren che lo stesso Pryce, colpito alla testa dall'estintore, con Zorzi spettatore della tragedia a pochi metri di distanza.
Dopo aver corso il Gran Premio di Spagna e il Gran Premio degli Stati Uniti, entrambi conclusi con un ritiro, Zorzi si trova improvvisamente messo alla porta dal team che decide di sostituirlo con Riccardo Patrese.
Dopo l'abbandono della Formula 1, Zorzi continua a correre e nel 1979 conquista la 1000 km di Monza con Marco Capoferri, disputando anche diverse gare in Formula Aurora. Nel 1985 partecipa alla 1000 km di Monza ed alla 1000 km del Mugello su una Porsche insieme ad Oscar Larrauri e Max Sigala. Dopo il ritiro definitivo dalle corse, si trasferisce in Puglia dove fonda una scuola di pilotaggio, attività che porta avanti con passione e dedizione sino alla prematura scomparsa.
Chiara Zaffarano
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