F1 | GP Arabia Saudita, l'analisi tecnica
Il campionato di F1 2023 torna in pista a Jeddah per il GP in Arabia Saudita: nella nostra analisi tecnica andiamo ad evidenziare le particolarità di questo tracciato cittadino e di come Ferrari e Mercedes abbiano già messo in atto degli sviluppi "esplorativi". Inoltre andremo a capire come Red Bull guadagni ulteriormente sugli avversari gestendo l'enorme potenziale a disposizione.
Caratteristiche Jeddah
Se in Bahrain il carico e trazione costituivano la base tecnica su cui elaborare l'assetto, in Arabia Saudita conterà di più l'efficienza aerodinamica, con una tendenza a non "infierire" sulle monoposto con qualche problema di bilanciamento sul posteriore. Il tracciato cittadino rappresenta il più veloce nel calendario per questa tipologia, salendo al secondo posto tra i più veloci in calendario (dietro a Monza). Conteranno la potenza e la gestione dell'ERS, mentre in Pirelli prevedono una gara con un livello di degrado molto limitato. Considerando l'intervallo C2 - C4 deliberato per il GP, la mescola C4 probabilmente troverà impiego nelle qualifiche e nel primo stint di gara, lasciando la mescola C2 a chiudere la gara. Strategie diametralmente opposte potrebbero risultare interessanti come azzardo, contando, ovviamente, sull'aiuto di una safety-car. Bisogna fare attenzione, in ogni caso, ad innescare velocemente ed opportunamente i cicli di calore sulle gomme, considerando le previsioni che vedono temperature nel range tra 20 °C e 25 °C nell'atmosfera e con un delta positivo di 5 °C sull'asfalto.
Ferrari
Ferrari vuole reagire al deludente Gran Premio di Bahrain e le caratteristiche del circuito di Jeddah potrebbero andare incontro alla SF-23, sfruttando la caratteristica di efficienza mostrata dalla Rossa. In Bahrain l'innesco anticipato del porpoising aveva inficiato le scelte di assetto della Rossa, che già di suo mostrava un comportamento decisamente sottosterzante. L'asfalto liscio dovrebbe consentire ai tecnici di abbassare di più la Rossa e, teoricamente, di sbloccarne una maggiore fetta di potenziale. A Jeddah debutterà una nuova ala anteriore che dovrebbe correggere qualche problema sull'assillante sottosterzo o, quantomeno, garantire una migliore disponibilità di assetti "spendibili". L'ala posteriore mono-pilone (tanto criticata in Bahrain) rappresenta un "concetto giovane" che deve trovare sviluppo nelle sessioni di prova di questi primi GP. Vasseur ha confermato che Ferrari attuerà una politica di "piccoli aggiornamenti", forse anche per Melbourne.
[embed]https://twitter.com/AlbertFabrega/status/1636349162995236867[/embed]Mercedes
McLaren e Mercedes hanno annunciato, sulla falsariga della Ferrari, piccoli aggiornamenti per le prossime due gare, fissando il GP a Baku come il termine per far debuttare i pacchetti importanti di aggiornamento. Brackley vuole anticipare i tempi, visto che la nuova revisione doveva fare il suo debutto in Emilia Romagna. La scuderia capitanata da Toto Wolff ha già provveduto a richiamare stabilmente James Allison mettendolo a fianco di Mike Elliott: da qui fino a Baku, con tutta probabilità, Mercedes andrà a raccogliere dati sulla W14. Mercedes ha presentato una specifica di ala posteriore che ottimizza la gestione dei flussi per migliorare il carico al retrotreno, aumentando l'efficienza aerodinamica generale. Il lavoro riguarda la geometria delle estremità, che diminuisce le "deviazioni" di flusso generate dall'ala, migliorandone la penetrazione e dunque facendo guadagnare un po' di velocità di punta. Anche Aston Martin ha portato una configurazione di ala posteriore differente, con un "trim" nella parte superiore del profilo.
[embed]https://twitter.com/AlbertFabrega/status/1636420379160789001[/embed]L'ulteriore vantaggio delle Red Bull
In generale il primo step evolutivo di tutti gli inseguitori rimane quello di gestire meglio le gomme, cercando un avvicinamento alla Red Bull. Attenzione, perché il progetto della RB19 consente un guadagno che non riguarda solo ed esclusivamente le prestazioni cronometriche di un GP. In Bahrain entrambe le monoposto di Milton Keynes hanno corso gestendo tutto il pacchetto per buona parte di gara. In altre parole le vetture progettate da Adrian Newey hanno potuto preservare ulteriormente tutti i materiali, fattore chiave in un campionato dove la conservazione degli elementi, come la PU, risulta determinante, soprattutto in ottica griglia di partenza.
Luca Colombo
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