F1 | GP Abu Dhabi, l’analisi tecnica: a Yas Marina con uno sguardo al 2021
La F1, ad Abu Dhabi, si appresta ad affrontare l’ultimo GP di questo strana stagione, ma a Yas Marina si pensa già al futuro puntando lo sguardo verso il 2021. A campionato ormai concluso è giusto per i team focalizzarsi al prossimo anno. Inoltre, il consistente congelamento regolamentare, ha fatto sì che diversi team abbiano provato qualche configurazione proprio in ottica 2021. Tuttavia il circuito non è fra i più probanti del calendario, però in questa F1 iper-contingentata ogni chilometro percorso in più può fare la differenza.
Yas Marina la Montecarlo mediorientale
Il progetto originario per questo GP di Abu Dhabi era di creare un circuito cittadino in un contesto da “Mille e una notte”. Per quanto riguarda il layout, il tracciato di Yas Marina è da medio-alto carico. Costituito da un tratto veloce, formato da due rettilinei, e uno più lento con diverse curve ad angolo retto. Trovare il giusto compromesso non è mai facile: la monoposto deve essere settata in modo da essere reattiva nelle curve lente, intervenendo sull’incidenza delle ali e sul molleggio delle sospensioni, e non pagare in termini di resistenza aerodinamica sui rettilinei. Per questo è importante l’efficienza aerodinamica generata dal fondo piatto e l’uso del DRS. Un’ulteriore variabile può essere il vento che, depositando sabbia sull’asfalto, può incrementare lo scivolamento laterale e annesse sollecitazioni agli pneumatici (Pirelli ha portato ancora una volta le mescole centrali). Dal punto di vista dei freni è di fondamentale importanza il corretto raffreddamento soprattutto nelle zona del porto, quella più guidata e lenta. Vediamo le novità portate in pista dai team:
Mercedes
La notizia principale è sicuramente il ritorno di Hamilton al volante della Mercedes campione del mondo. I meccanici hanno quindi dovuto ricalibrare l’abitacolo per l’inglese, con sedile e pedaliera. La W11 numero 44 inoltre è rimasta ai box della FP1 per diverso tempo a causa di problemi ai freni. Dal punto di vista tecnico la monoposto anglo-tedesca si è presentata con una configurazione da medio-alto carico sia sull’asse anteriore che al posteriore, dove si è vista anche la Deck-Wing biplano. Per quanto riguarda la prossima stagione, si è saputo che Bottas, nelle prove libere del GP di Sakhir, ha provato un nuovo sistema di raffreddamento. La sua monoposto infatti era dotata di un nuovo sistema di radiatori (molto probabilmente sarà il gettone che il team spenderà in questa area di sviluppo), abbinati ad un cofano motore più chiuso in coda (frecce rossa e verde). Il finlandese, inoltre, per testare l’efficacia della soluzione non ha utilizzato il DRS sui rettilinei. (Foto: @AMuS)
Ferrari
Prove di futuro per Maranello sia dal punto di vista tecnico che dirigenziale, con l’uscita dell’AD Louis Camilleri. Nelle FP1 si è potuto osservare il retrotreno bardato di una fitta rete di rastrelliere per monitorare i flussi in coda alla SF1000: sia per quanto riguarda gli pneumatici che l’estrattore fondo piatto. A tal proposito la Ferrari ad Abu Dhabi ha portato un nuovo fondo piatto, in versione 2021, molto più raffinata rispetto a quanto visto in Portogallo. Infatti davanti agli pneumatici posteriori, la parte tagliata, ora presenta una piccola pinna verticale (freccia gialla) che nasconde cinque piccoli generatori di vortice, con inclinazione differente (freccia verde), per spingere aria nel posteriore. Inoltre, in corrispondenza del restringimento del pavimento, sono presenti altri tre vorticatori (freccia azzurra). Obiettivo recuperare il carico perduto stimato di circa il 10%. (Foto: @AlbertFabrega; @NicolasF1i)
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Anche in casa Red Bull si pensa alla stagione futura. A Yas Marina sono continuate le prove comparative in merito all’alettone posteriore. La RB16 di Albon è stata dotata del mono-pilone (freccia verde) per sorreggere il mainplane dell’ala, mentre quella di Verstappen ha adottato la configurazione standard. La soluzione con il singolo pilone permette di alleggerire la struttura: va’ in questa direzione il nuovo anello che sorregge la struttura e ingloba lo scarico del motore termico. Inoltre tale soluzione, in ottica 2021, ha riguardato anche lo spostamento dei due scarichi della valvola Wastegate ora posizionati inferiormente e fra le sospensioni. Ma non è finita qui: sulla RB16 è ricomparso nuovamente il fondo piatto tagliato: anche in questo caso, come in Ferrari, c’è stata una lieve evoluzione. Ora il marciapiede presenta una deriva verticale proprio davanti agli pneumatici posteriori (freccia gialla) per indirizzare il flusso verso l’interno della zona Coca Cola. (Foto: @ScarbsTech; @AlbertFabrega)
Renault
Momento di arrivederci anche per il team di Enstone che, dal 2021, prenderà la denominazione Alpine F1 Team. Occhi puntati soprattutto sul ritorno nella massima serie di Fernando Alonso. Tuttavia sulla RS20 di Ricciardo i tecnici hanno montato delle rastrelliere sull’avantreno. Nello specifico i sensori hanno misurato la pressione immediatamente dopo l’ala anteriore (cerchio rosso), il tutto per studiare i vortici che investono tutta la restante monoposto. Anche la monoposto della Losanga è stata dotata di un fondo piatto tagliato dinnanzi le ruote posteriori (freccia verde) per simulare i livelli di carico aerodinamico del prossimo anno. (Foto: @ScarbsTech; @AMuS)
Alfa Romeo Racing
Il team elvetico nelle prime prove libere ha dotato anche la sua C39 di rastrelliere al retrotreno. Obiettivo studiare sia i vortici in coda della monoposto che l’efficienza complessivo e dell’estrattore. Da segnalare anche il cedimento della Power Unit sulla vettura di Kimi Raikkonen.
Articolo e grafiche a cura di Michele Montesano