F1 | GP Canada, l’analisi tecnica delle novità viste a Montréal: questione di ali e specchietti
La Formula 1, dopo aver attraversato per la prima volta l'Atlantico nel 2019, è giunta in Canada sul circuito di Montréal, un tracciato semi-permanente che mette a dura prova Power Unit, freni e ovviamente piloti. Il circuito, che sorge sull’isola di Notre Dame, presenta un layout da basso-medio carico: infatti sono diversi i rettilinei inframezzati da violente staccate e dal tornantino del Casinò. Obiettivo fondamentale per tutti è avere la massima velocità di punta, anche a discapito del raffreddamento; per questo tutti i team portano vetture con le carrozzerie chiuse e prive di feritoie. Anche gli alettoni si scaricano, cercando di generare minor resistenza all’avanzamento. L’obiettivo è cercare di bilanciare al meglio le monoposto anche a discapito dei tratti più guidati: l’obiettivo è avere una vettura veloce ma alla stesso tempo reattiva nelle curve in cui serve trazione.
I freni rivestono un ruolo determinante perché sono molto sollecitati e devono raffreddarsi subito, nonostante le prese molto piccole, per questo si vedono dischi dotati di numerosi fori. Anche l’aspetto del consumo non è assolutamente da trascurare. Infatti si arriva al limite del consumo orario, ed è per questo motivo che tutti i motoristi cercano di portare Power Unit evolute in grado di garantire qualche cavallo extra, ma allo stesso tempo parsimoniose ed affidabili, vero tema caldo in questa parte di stagione. Ma andiamo a vedere nello specifico le novità che hanno portato i vari team.
Mercedes Il team dominante della prima parte di stagione ha portato il primo step evolutivo della nuova Power Unit, scelta logica considerando la conformazione del circuito. Il guadagno, secondo alcune fonti, è di circa 5 Cv, che si traducono in circa un decimo al giro qui a Montréal. La nuova Power Unit sarà a disposizione anche per i team clienti qualora la vorranno montare sulle loro vetture.
Ferrari Come più volte detto dallo stesso Mattia Binotto, il team di Maranello non ha portato novità per la SF90, i vari step evolutivi inizieranno dalla Francia (con la tanto attesa nuova ala anteriore) e proseguiranno fino alla pausa estiva. Per il Gran Premio del Canada solamente adattamenti per il layout della pista, vale a dire medio alto carico. In particolare gli uomini in rosso hanno portato due conformazioni dell’alettone posteriore provate nella prima sessione di prove libere. Le varianti sono quella che presenta il mainplane rettilineo, da più alto carico (nella foto freccia verde) abbinato con la deck-wing biplano, e quello con il profilo principale a cucchiaio, in grado di non penalizzare troppo la velocità di punta della SF90: obiettivo trovare il giusto bilanciamento con l’asse anteriore.
Red Bull Il team con sede a Milton Keynes ha portato due vetture molto scariche, ma al contempo ha cercato di generare più carico sull’asse anteriore. Nello specifico su una delle due monoposto sono comparse delle “orecchie” in corrispondenza del terzo elemento della sospensione anteriore (cerchio verde). Non è assolutamente una soluzione inedita, anzi introdotta dalla Mercedes e ripresa da vari team, ma queste derive svergolate verso la parte finale hanno il compito di indirizzare aria verso il fondo vettura per incrementare l’effetto deportante del fondo vettura. Confermato il musetto visto a Montecarlo, ovvero con il “naso” privo della feritoia (freccia azzurra).
Renault Il team francese ha portato una nuova evoluzione dell’alettone posteriore: nello specifico sono state modificate le paratie verticali per meglio direzionare il flusso in questa zona nevralgica e far lavorare meglio il diffusore. Otre alle solite frange per schermare il diffusore dalle turbolenze generate dal rotolamento degli pneumatici posteriori, sono presenti due nervature (frecce rosse) che hanno il compito di stabilizzare la monoposto. Nuovo attuatore del DRS, molto probabilmente con due tiranti (cerchio verde). Piccole evoluzioni anche sul fondo piatto: davanti alle ruote posteriori è presente una piccola deriva (cerchio azzurro) per spostare il flusso verso l’esterno della monoposto e schermare gli pneumatici stessi.
Haas Il team americano non ha portato novità a Montréal, ma solamente adattamenti per la pista, con un retrotreno che presenta un alettone posteriore da medio carico (freccia rossa) abbinato a una Deck-Wing (freccia gialla) per cercare di migliorare la trazione in uscita dalle curve lente.
McLaren Diverse le novità per il team di Woking, a partire dai nuovi specchietti retrovisori, di chiara derivazione Mercedes, che hanno un evidente scopo aerodinamico (cerchio azzurro). L’obiettivo è di pettinare il flusso e indirizzarlo verso la zona superiore del cofano motore per migliorare l’efficienza complessiva della monoposto. Questa soluzione è stata provata brevemente durante il Gran Premio di Spagna dalla Mercedes, prima di essere scartato per via delle troppe vibrazioni generate, rendendo di fatto impossibile la visione del posteriore si piloti. Nuovo anche il fondo piatto, con le nuove fessure che ora presentano quattro slot (freccia verde) oltre ad un supporto più piccolo (freccia rossa): l’obiettivo è quello di controllare la flessione in questa zona, migliorando l’effetto sigillo della monoposto e gestire il tyre squirt.
Racing Point Novità su entrambi gli assali per il team ex Force India: sull’alettone anteriore sono stati accorciati i piloncini di sostegno (freccia verde) per dare spazio alle "zanne" del nuovo diffusore rovesciato (freccia gialla). Introdotta per la prima volta dalla Mercedes, e poi copiato dagli altri team, questa soluzione cerca di generare maggior carico rispetto ai classici turning vanes, portando più aria nel fondo vettura, comportando al contempo uno studio approfondito per calibrare bene l'equilibrio della vettura, evitando così scompensi sui due assi. Sul posteriore invece si è vista l’ennesima evoluzione della paratia principale dell'alettone: questa volta a cucchiaio (freccia azzurra) per cercare di generare carico nelle curve più guidare ma, allo stesso tempo, ridurre la resistenza all’avanzamento della monoposto sui lunghi rettilinei canadesi.
Toro Rosso Anche il team faentino ha portato un nuovo specchietto retrovisore che segue le specifiche della Mercedes (freccia gialla), con i supporti che hanno una mera funzione aerodinamica soprattuto sulla parte centrale della monoposto. Nuovi anche i bargeboard, che presentano le soffiature fino alla parte terminale (cerchio giallo), arrivando ad un totale di dieci, per cercare di generare microvortici per energizzare l’aria da spingere verso il fondo piatto, che altrimenti andrebbe a ristagnare in questa zona. Nuovo anche il marciapiede, che oltre alle classiche soffiature presenta anche due serie di derive, ciascuna di tre elementi (frecce verdi) che spingono l’aria verso il fondo piatto generando carico aerodinamico che non si paga in termini di punta. Sul retrotreno è rispuntato l’alettone posteriore a cucchiaio già visto in Cina (freccia fucsia), dotato di un flap mobile con il taglio a V per cercare di generare meno carico alle alte velocità.
Articolo, foto e grafiche a cura di Michele Montesano