IndyCar | Palou, il secondo sigillo del Campione
Ha potuto festeggiare con una gara d’anticipo Alex Palou; il secondo trionfo della carriera in IndyCar è arrivato a Portland, penultimo appuntamento di una stagione divertente come sempre. L’iberico di Ganassi Racing ha messo la ciliegina sulla torta di un campionato che ha segnato il ritorno della compagine guidata dal vulcanico Chip al top della categoria, dopo un 2022 titubante.
Un inizio guardingo, poi la fuga
Si sa, fare pronostici quando si parla di IndyCar è sempre complicato, e difficilmente ci si azzecca. Dopo le prime tre gare del 2023, in pochi avrebbero scommesso su Alex Palou campione con addirittura un weekend d’anticipo. A ben vedere, lo spagnolo aveva sì chiuso sempre con ottimi piazzamenti; non aveva però mostrato quella brillantezza che invece sembrava essere nelle corde di un O’Ward o di un Newgarden, per dirne un paio.
Poi, con il mese di maggio, ecco la svolta. La tarda primavera ha portato una vera e propria svolta nel campionato a stelle e strisce, con Palou che ha preso sempre più le redini del comando. Il primo successo sullo stradale di Indianapolis nel GMR Grand Prix lo ha certamente rilanciato. La tripletta maturata tra Detroit, Road America e Mid-Ohio ha poi sancito un dominio che nessun altro è riuscito a scalfire.
Fino all’epilogo (almeno numerico) di Portland, dove Alex ha messo il punto esclamativo sulla sua stagione, andando praticamente a dominare la gara. Un dato è abbastanza significativo: per trovare un campionato IndyCar chiuso in anticipo dobbiamo tornare al 2007, a Surfer’s Paradise e ad un certo Sebastien Bourdais. Ennesima testimonianza di un dominio difficile da contrastare.
Ganassi torna al top
C’è un aspetto fondamentale da tenere in considerazione, parlando della stagione di Palou. In questo 2023, lo spagnolo ha avuto un supporto fondamentale dalla squadra, cosa che la passata stagione era venuta meno, anche in seguito alle ben note vicende di mercato. Non è un caso che Alex abbia deciso di tornare sui suoi passi, annullare l’accordo con McLaren e restare alla corte di Ganassi.
Il team che segue la #10 di Palou quest’anno è stata una macchina perfetta, che non ha steccato quando gli altri invece hanno lasciato qualcosa per strada. A Portland, anche l’assenza di una figura fondamentale come Barry Wanser, stratega e ingegnere dell’iberico, è stata assorbita alla grande, senza colpo ferire, grazie anche ad un ottimo Mike O’Gara.
In certi momenti, con Palou davanti a Scott Dixon, è sembrato di essere tornati a fine anni ’90, quando Alex Zanardi e Jimmy Vasser per tre anni di fila dominarono in lungo e in largo. Ne è passato di tempo da allora, ma certe cose non cambiano mai; la stoffa dei vincenti è rimasta intatta in quella macchina da guerra chiamata Chip Ganassi Racing.
Gli avversari: Dixon ci ha provato, Newgarden quasi perfetto solo sugli ovali
Sembrava impossibile fino a un paio di gare fa, ma l’unico che ha impensierito realmente fino in fondo il pilota catalano è stato il team mate Scott Dixon. Con due vittorie consecutive tra Indianapolis e St. Louis (che tra l’altro lo hanno consegnato alla leggenda), il kiwi è riuscito nel finale di stagione ad accorciare il divario, senza però riuscire ad affondare il colpo finale.
E gli altri? In realtà, il più combattivo di tutti è stato Josef Newgarden, trionfatore alla 500 Miglia e in quattro ovali su cinque. Il pilota di Nashville, però, ha pagato una competitività spesso insufficiente del team Penske sugli stradali, andando poi a commettere un errore non da lui a Gateway, e compromettendo così la sua lotta al titolo.
Per quanto riguarda l’altro top team, Andretti, la squadra di Michael ha mostrato un rendimento stagionale ben al di sotto delle aspettative. Uniche due vittorie all’attivo quelle di Kirkwood a Nashville e Long Beach: troppo poco per puntare al titolo, con un Herta ancora falloso e un Grosjean sempre più sulla via della separazione.
Il futuro sembra sorridere ad Alex
La seconda vittoria iridata è sicuramente un tassello fondamentale nella carriera di Palou, che può finalmente mettersi alle spalle la telenovela di mercato, durata in pratica due stagioni. La ritrovata stabilità interna a Ganassi ha certamente avuto un ruolo importantissimo nella conquista di questo campionato, e per il futuro sarà sempre più imprescindibile.
Difficile dire se le sirene della F1 si siano definitivamente spente per lui, ma una cosa è certa al momento: Palou è uno dei più forti piloti in circolazione. Complimenti a lui e a tutto il team Ganassi; ora testa a Laguna Seca, ultimo appuntamento IndyCar 2023 prima di un meritato periodo di riposo.
Nicola Saglia