Impresa sfiorata per la Ferrari a Budapest. Dopo un sabato caratterizzato da un grave errore strategico, che ha compromesso la qualifica (ed in parte la gara) di Kimi Raikkonen, la domenica il Cavallino ha colto il miglior risultato stagionale. Un Fernando Alonso straripante ha infatti conquistato la piazza d'onore, dopo aver ceduto la testa della gara soltanto nei giri finali ad un arrembante Daniel Ricciardo, mentre Raikkonen è stato autore di un'ottima rimonta che gli ha consentito di concludere al sesto posto dopo essere partito 17esimo. Contro ogni pronostico, e su una pista che sulla carta non si addiceva alle caratteristiche della propria vettura, il Cavallino è riuscito a risalire la china, complice la scelta azzeccata di tenere Alonso in pista per i 31 giri finali con gomme Soft: lo spagnolo ci ha però messo molto del suo, riuscendo a tenere un ritmo inavvicinabile per gli altri nella fase centrale della gara e gestendo al meglio l'usura degli pneumatici nel finale, difendendosi con le unghie dal ritorno degli avversari. Molti tifosi ferraristi avranno sognato di rivivere l'impresa di cui fu autore Gilles Villeneuve a Jarama nel 1981, quando il candese riuscì per diverse decine di giri a tenere a bada fino alla bandiera a scacchi un gruppetto di cinque monoposto; non altrettanto bene è andata ad Alonso, il quale è riuscito a contenere Hamilton ma nulla ha potuto contro uno scatenato Ricciardo, forte di un set di gomme decisamente più fresco e performante.

Eppure, questo risultato potrebbe rappresentare, se non altro dal punto di vista psicologico, un'iniezione di fiducia per il team di Maranello, e magari influire sulle discussioni in corso relative al rinnovo del contratto con il pilota spagnolo: “Questo podio significa molto per me - ha dichiarato Alonso a fine gara - e per tutta la squadra, perché dopo tante gare difficili siamo riusciti a tirare fuori il massimo, prendendoci anche dei rischi, e il secondo posto ha il sapore di una vittoria. Completare trentuno giri sul finale con pneumatici Soft usati è stata una grande sfida: in quel momento la strategia diceva che se avessimo effettuato una terza sosta saremmo comunque finiti quarti e a quel punto abbiamo preferito andare alla fine. Questa gara dimostra che tutto è possibile quando si verificano condizioni particolari come quelle di oggi, con un inizio sul bagnato e l’ingresso della safety-car. Noi siamo riusciti ad approfittare di tutte le opportunità che si sono presentate, prendendo le migliori decisioni anche nei momenti più difficili. Certamente anche le caratteristiche del circuito, con le sue limitate possibilità di sorpasso, hanno aiutato nell’impresa, e per questo motivo dobbiamo essere realisti e continuare a lavorare sulla vettura, per migliorare sotto tutti gli aspetti”. Soddisfazione anche per Kimi Raikkonen, avvantaggiato dalle due safety car ed autore di un positivo sesto posto finale: “Oggi la gara è stata difficile ma più divertente di altre - ha rivelato il finlandese - avevo feeling con la vettura, il passo era buono e sentivo di poter spingere e dopo la qualifica di ieri il sesto posto era il massimo a cui potessi aspirare. Al via sono partito bene ma poi ho perso tempo prezioso dietro a una Sauber e quando ho raggiunto la Williams di Massa non è stato possibile passarla: qui in generale non è facile effettuare sorpassi e a noi manca velocità sul rettilineo. Certamente quello di oggi è un buon risultato di squadra ma ora non dobbiamo farci prendere dall’entusiasmo, perché anche se ci sono segnali di miglioramento abbiamo ancora tanto lavoro da fare in molte aree per arrivare ad essere dove vorremmo. E’ stato un inizio di stagione molto complicato, ma spero che nella seconda parte del campionato le cose andranno meglio. Ho grande fiducia nella squadra e sento che stiamo andando nella direzione giusta: anche se ci vorrà del tempo sono sicuro che i risultati arriveranno”. Nonostante il bel risultato colto all'Hungaroring, ci ha pensato però Marco Mattiacci a spegnere i facili entusiasmi: “E’ stato bello assistere a una gara come quella di oggi - ha detto il numero uno della Gestione Sportiva - e soprattutto vedere la squadra reagire ad un sabato estremamente complicato. Kimi e Fernando hanno dato prova del loro grande valore e tutto il team si è dimostrato all’altezza del compito, anche se questo risultato rappresenta solo il punto di partenza di un percorso che per noi è iniziato solo qualche mese fa. Il secondo posto di Fernando è un’iniezione di fiducia nei confronti del grande sforzo che tutti stiamo facendo per cercare di riportare la Ferrari ai vertici, ma va considerato con grande realismo. Qui le condizioni climatiche e le caratteristiche della pista hanno livellato le prestazioni e per questo motivo non dobbiamo illuderci, ma solo tornare a casa con la voglia di fare sempre meglio”.

Marco Privitera

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