La nuova Formula 1, fortemente voluta da FIA e Costruttori, dopo solamente tre gare ha determinato un forte calo di audience e grandi proteste da parte degli appassionati. Ecco perché Luca Cordero di Montezemolo nei giorni scorsi è volato a Londra per incontrare Ecclestone, nel tentativo di trovare delle soluzioni per ravvivare l'attuale Formula-taxi. Le idee dei due navigati "politici" del Circus, nonché attuali alleati, sono chiare: bloccare la norma del flussometro, non comprensibile ai più e di difficile applicazione, la quale non permette un consumo istantaneo superiore ai 100kg/ora, e attuare una diminuzione della lunghezza dei Gran Premi, lasciando inalterato il limite dei 100 kg per l'intera competizione. Inoltre, i due hanno anche discusso a proposito della possibilità di intervenire sulla sonorità dei propulsori, giudicata troppo bassa e non gradita dal pubblico. Per potere attuare queste novità (presumibilmente dalla Spagna in poi) servirà innanzitutto che le squadre si mostrino d'accordo; dopodiché, gli emendamenti passeranno allo Strategy Group (composto da sei team, membri FIA e FOM) il quale successivamente consegnerà il fascicolo alla F1 Commission (dove sono rappresentate le squadre, gli organizzatori e gli sponsor) e, una volta ottenuta la maggioranza, il Consiglio Mondiale ratificherà la pratica. Ulteriore conferma delle intenzioni di Montezemolo è stato l'incontro con il presidente della Fia Jean Todt nel week-end del Gp Bahrein, nel tentativo di convincerlo a rinunciare ai propositi "ecologisti" della Federazione ed ottenere il necessario accordo tra le parti.

Di posizione opposta è la Mercedes, sicuramente d'accordo sulla questione del suono del motore, ma contraria ad ogni altro tipo di cambiamento "in corsa", avendo realizzato una power-unit formidabile per potenza e prestazioni. Lo stesso Niki Lauda è stato chiaro: "Sul rumore ha ragione Montezemolo, ma sull'abolizione del flusso di 100 kg/ora non sono d'accordo" ha ichiarato il presidente di Mercedes Motosport. Hamilton, dal canto suo, è in linea con la politica di Stoccarda: "Montezemolo diceva forse che si annoiava quando Schumacher dominava ogni domenica? In F.1 ci sono sempre stati periodi in cui una squadra emerge su tutte. Il fatto che oggi la Mercedes vada così bene non è casuale, ma frutto di un grande lavoro. E quando gli altri si sistemeranno vedremo gare più interessanti". Una risposta tagliente di chi conosce la propria forza e non vuole, giustamente, perdere la possibilità di vincere il titolo. Posizione alla quale fa eco quella di Toto Wolff, il quale ha sottolineato: "Noi ci siamo preparati prima e meglio degli altri. Secondo me non c'è nulla da cambiare, semmai si può discutere su come rendere più forte il rumore dei motori. Tutto il resto comporterebbe modifiche al regolamento che non si possono fare con i motori già deliberati e bloccati negli sviluppi". Il grande padre-padrone della F.1, Bernie Ecclestone, si è mostrato comunque in linea con il Presidente Ferrari: "Abbiamo lo stesse idee su ciò che servirebbe fare. Ora serve l'aiuto dei team per attuare i cambiamenti. La Mercedes potrebbe essere riluttante perché sta andando molto bene. Ma non possono pensare che non voglia il bene di questo sport. La Formula consumi, che è una specie di economy-run, è il problema maggiore. I motori ibridi sono brillanti, però vanno bene per Le Mans, non per la F.1". Va poi ricordato che la nuova F.1 è stata voluta nel 2009 da Mosley e accettata da tutti i team, (compresa la Ferrari) nel 2010 senza alcun timore: allora da dove nasce questa opposizione "politica"? Montezemolo si sarebbe comunque opposto anche in presenza di una Ferrari competitiva come la Mercedes? Alle prossime settimane la risposta...

Luca Posteri

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