F1 | Il problema insito nell'esclusiva fornitura Cadillac per Andretti
General Motors ha recentemente affermato che entrerà in F1 con Cadillac solo se potrà farlo con Andretti Global: qualsiasi altra possibile opzione di fornitura, ad oggi, non verrà presa in considerazione.
Andretti Global e Liberty Media
La discussione relativa all'ingresso di Andretti Global come undicesima scuderia in griglia tiene ancora banco. FIA, organo di governo della F1, ha confermato (più di un mese fa) l'approvazione sulla richiesta di ingresso, per il 2025, di Andretti nel Circus. Liberty Media, titolare dei diritti commerciali della F1, ora deve decidere se accettare o meno la compagine americana in griglia, ma, al momento, non ha ancora fornito indicazioni sullo stato attuale della discussione. Stefano Domenicali, CEO della F1, ha recentemente dichiarato agli investitori che, sulla questione Andretti Global "c'è un processo in atto" e che, quindi, non avremo anticipazioni. Domenicali ha aggiunto: "La FIA ha svolto il suo giusto ruolo effettuando la prima valutazione, ora stiamo effettuando la nostra valutazione dal punto di vista commerciale e di marketing".
Tutti contro Andretti Global
Le scuderie attualmente in griglia continuano ad esternare la propria opposizione all'ingresso di un nuovo team sulla griglia, prendendo di mira, giocoforza, Andretti, che entrerebbe nel Circus con il sostegno del marchio Cadillac. La posizione delle scuderie diventa più morbida qualora Cadillac scorporasse l'impegno con Andretti, quindi affacciandosi come nuovo Costruttore nella veste di fornitore di PU. James Vowles della Williams, per esempio, ha espresso più volte la contarietà all'ingresso di una nuova scuderia, ma ha affermato che avrebbe lavorato volentieri con GM se Andretti non fosse stato in grado di entrare in F1.
GM solo con Andretti
General Motors ha ora chiarito che se la F1 rifiuterà l'ingresso di Andretti Global, non entrerà nel Circus con un'altra squadra. Mark Reuss, presidente GM, ha inoltre dichiarato ad Associated Press: "GM è impegnata a collaborare con Andretti per correre in F1. La collaborazione tra Andretti e Cadillac riunisce due entità uniche costruite per le corse, entrambe con un lungo pedigree di successo negli sport motoristici a livello globale". L'ultima affermazione suona fin troppo lusinghiera nei confronti di Cadillac. Al momento, tolti gli impegni recenti, registriamo una partecipazione indiretta alla 24 di Le Mans nel 1950 con "Le Monstre" e le Northstar LMP, nei primi Anni Duemila, per l'ALMS: un po' poco per parlare di un pedigree nelle corse.
Ritorno di immagine
Detto questo, come giustificare l'ingresso del marchio Cadillac in F1? Fondamentalmente perché ha senso dal punto di vista del ritorno di immagine. Del resto, nella strategia commerciale di General Motors, notiamo la volontà di riportare alcuni marchi in Europa e la Cadillac Lyriq, SUV elettrico, fornisce una traccia di questa strategia. L'espansione delle attività nel settore sportivo rappresenta un buon veicolo pubblicitario, per quanto l'equazione "vinci domenica e vendi lunedì" non abbia più la rilevanza di un tempo. Ammesso e non concesso che arrivino le vittorie, ovviamente.
Strategia nel mondo sportivo
Il progetto sulla vettura V-LMDh, sviluppata con Dallara e impiegata nell'Endurance, dovrebbe rappresentare una linea guida di quello che succederà. Almeno sul breve periodo, GM non costruirà la propria PU per la F1, ma farà un re-branding delle unità di un altro fornitore, che alcuni indicano in Honda. Più o meno lo stesso modo di agire che abbiamo visto con l'esperienza Alfa Romeo - Ferrari. La collaborazione con Andretti ha quindi le caratteristiche di un'operazione in sinergia che ha dei vantaggi dal punto di vista economico e che, molto probabilmente, non presenta le stesse premesse se applicata come fornitore di un'altra scuderia.
Made in the USA
Molto probabilmente la filosofia alla base di Andretti Global e Cadillac risiede nella costituzione di una scuderia "made in the USA", più di quanto Haas in questo momento rappresenti. Viste le premesse bisogna domandare fino a dove GM può spingersi dal punto di vista tecnico (avere una limitata ricerca e sviluppo costituisce una maniera altamente spettacolare per azzoppare qualsiasi prospettiva futura), così come e dove Andretti localizzerà il progetto e costruzione delle proprie vetture. Probabilmente in GM sanno di avere poco raggio di manovra e preferiscono girare alla larga da prospettive (tipo Honda 2015) nocive dal punto di vista del ritorno di immagine.
In base a queste premesse, la prospettiva di vedere un'altra scuderia con un piano di business simile a quello di Haas o Williams effettivamente potrebbe mettere a rischio il valore aggiunto della F1, minando l'equilibrio finanziario dell'arrangiamento sul modello delle franchigie che il Circus attuale vorrebbe perseguire.
Luca Colombo