In Stiria George Russell si è ritrovato costretto a mandare giù l’ennesimo boccone amaro. Scivolato dall’ottavo posto al ritiro nell’arco di poche curve, il britannico della Williams non è nuovo a dolorose occasioni mancate come quella accaduta oggi.

L'UOMO DEI MIRACOLI

Il percorso del giovane di casa Williams, primo in linea di successione per occupare un sedile in Mercedes, è stato travagliato sin dall’approdo in Formula 1. Sembra quasi una maledizione quella che gli impedisce di raccogliere punti con il team di Grove, nonostante sia sempre lui a compiere dei veri e propri miracoli al volante.

Ma non è mai abbastanza agli occhi della dea bendata. Dal 21-0 su Kubica in qualifica nel 2019 (nonostante il polacco abbia raccolto l’unico punto per la Williams) alla vittoria sfiorata a Sakhir, Russell ha saputo mettersi in luce dimostrando una notevole capacità di adattamento. Anche in questa occasione al Red Bull Ring, forse la più dolorosa dopo il Bahrain, la sfortuna è tornata a fare visita all’incolpevole ed impeccabile Russell.

Era iniziato nel migliore dei modi il fine settimana di George Russell sul suolo austriaco: il 23enne aveva mancato il Q3 per soli otto millesimi e aveva guadagnato una posizione sullo schieramento grazie alla penalità inflitta a Yuki Tsunoda, passando così in quinta fila.

Da sempre un ottimo qualificatore, George Russell si è guadagnato il nickname di “Mr. Saturday”, ma nella prima gara del double header austriaco c’erano tutti i presupposti per portare a casa un piazzamento a punti.

Eppure, un problema alla power unit proprio quando Russell si trovava ottavo nelle battute iniziali della gara di Stiria, ha posto fine ai suoi sogni di gloria. Dapprima precipitato in fondo al gruppo, Russell è stato costretto al ritiro dopo aver dimostrato di poter stare in bagarre con Aston Martin, Alpha Tauri e Alpine.

MISSIONE NERVI D'ACCIAIO, ORA PIÙ CHE MAI

“Questa fa male” scrive Russell sui social, reagendo all’accaduto: “Ogni membro della squadra deve continuare a testa alta. Eravamo lì per merito. Le corse possono essere crudeli, ma noi continuiamo a lottare”

Il futuro principino di casa Mercedes scalpita al pensiero di riscattarsi dopo ben 46 gare (finora) di frequente insoddisfazione, tra risultati che non premiano il suo effettivo talento e contratti pluriennali già firmati e controfirmati dai suoi coetanei con i top team della F1. È importante per Russell rimanere concentrato e freddo in questa fase, per continuare a dimostrare quanto è già ovvio agli occhi di tutti. Ma considerato che fare abbastanza non è stato abbastanza ad oggi, persistere con il febbrile entusiasmo che caratterizza la sua personalità dai tempi del karting è l'unica strada percorribile.

Beatrice Zamuner