Lettera a Nicky Hayden
Ciao Nicky,
non è facile scriverti qualcosa ora che non ci sei più ma ci voglio provare, nonostante io abbia avuto modo di conoscerti da vicino solamente lo scorso anno. So però che stai viaggiando verso un posto nel quale sarai accolto da tanti tuoi colleghi per una bella reunion…
Da quando ho saputo del tuo arrivo in Superbike a fine 2015 non vedevo l’ora di trovare la prima occasione utile per parlarti di persona, cercando di capire le tue emozioni per essere arrivato nell’ambiente che ti aveva lanciato verso la MotoGP in quel lontano 2002, quando hai corso come wild card nella tua Laguna Seca, quella Laguna Seca che ti ha regalato tante gioie.
Che il paddock della Superbike ti avrebbe accolto a braccia aperte lo avevo capito già da Eicma di due anni fa quando, dopo le interviste sul palco di Paddock Show, salutavi poi tutti quanti, me compreso, con il classico saluto americano pugno contro pugno.
Ad Imola lo scorso anno durante i meet & greet prima delle gare ho avuto modo di scambiare solo qualche parola con te e dai tuoi occhi traspariva l’emozione di essere in un ambiente che avevi solo annusato qualche anno prima.
Non ti nascondo che sto scrivendo queste parole con le lacrime agli occhi perché ancora non mi sembra vero che te ne sei andato così in fretta…
Jerez 2016 ti dice niente? A me dice tantissimo, il ricordo più bello e vivo che ho di te da quando sei sbarcato nel Mondiale Superbike. Ricordo perfettamente che ti fermavi sempre a scambiare due parole con me quando ci incrociavamo nel paddock o nell’hospitality del tuo team durante quel weekend. Non ti negavi mai e rimanevi sempre lì ad aspettarmi quando ti salutavo.
La sorpresa più bella del weekend me l’hai fatta il lunedì post gara, finita la sessione pomeridiana dei test. Aspettavo il mio turno dietro a Gregory Haines per scambiare due chiacchiere con te prima di uscire dal circuito e tornare in albergo. Ricordo che appena sei uscito dal camion e mi hai visto, mi hai portato la tua visiera del casco. Un gesto che ho davvero apprezzato e quella visiera la custodisco gelosamente nell’armadio della mia camera assieme al ricordo di quel weekend per me speciale.
Imola, due settimane fa. Com’è strana la vita, vero Nicky? Non ci vediamo da quel weekend di Jerez, per me è come se fosse passato un secolo. Mi apposto fuori dall’hospitality e ti vedo firmare autografi e fare foto con i fan. Tra me e me penso “se lo chiamo non mi riconosce, è passato tempo, mi vede 2 volte l’anno” e con mia sorpresa sali sul motorino e mi saluti con un “hey, good to see you”. Ti sei ricordato di me a distanza di 7 mesi…wow! E’ l’ultimo e più bel ricordo che ho di te in questo inizio di stagione non proprio esaltante per te, con una moto non all’altezza della situazione, ma tu ti sei battuto sempre come un leone.
Ciao Nicky, salutami da lassù il Sic, Abe, Kato, Delhalle, Protat e tutti gli altri eroi del motociclismo, che ti accoglieranno a braccia aperte per fare tante sgasate e correre ancora insieme.
Ride In Peace Kentucky Kid! Forever #69
Marco Pezzoni