F1 | GP Giappone, l'analisi del venerdì: la pioggia rimanda i giudizi
Nella prima giornata sul circuito di Suzuka, le condizioni meteo rendono pressoché inutile la seconda sessione dopo il best lap di Verstappen al mattino
Il quarto round stagionale del Mondiale di Formula 1 in Giappone si è aperto con una giornata non particolarmente significativa dal punto di vista delle prestazioni realizzate. La pioggia caduta sul tracciato di Suzuka nel corso della seconda sessione, infatti, ha fortemente limitato il programma di lavoro per team e piloti, rimandando le indispensabili prove in assetto qualifica e gara alle FP3 di domani.
Piastri svetta in una sessione “fantasma”
Le FP2 di Suzuka hanno visto soltanto nove piloti realizzare un tempo cronometrato, in una sessione condizionata da una leggera pioggia intermittente che ha spinto tutti a non prendersi eccessivi rischi. Soltanto negli ultimi minuti è stato possibile entrare in azione con la gomma slick, con Oscar Piastri che si è preso la platonica soddisfazione di ottenere la migliore prestazione cronometrica in 1:34.725, precedendo per mezzo secondo la Mercedes di Lewis Hamilton. Le due Ferrari hanno preso la via della pista soltanto nelle battute conclusive, con Charles Leclerc che ha ottenuto il terzo crono seppur staccato di quattro secondi dalla vetta. A cercare di “scaldare” il pubblico giapponese in una giornata caratterizzata da temperature decisamente basse ci hanno pensato i piloti della Racing Bulls, con Tsunoda e Ricciardo che hanno inanellato diverse tornate su gomma intermedia prima di rientrare ai box. Non sono invece nemmeno saliti in vettura i piloti di Red Bull e Aston Martin, i quali hanno scelto di non prendersi rischi su un asfalto particolarmente scivoloso.
Verstappen imprendibile nelle FP1 di Suzuka
Nella notte italiana, la prima sessione di prove libere è andata in scena su asfalto asciutto e con i piloti che hanno potuto riprendere confidenza con il tracciato di Suzuka, seppur a distanza di soli sei mesi dalla precedente edizione del GP Giappone. Al volante di una Red Bull che presenta un importante pacchetto di aggiornamenti, Max Verstappen ha preceduto la concorrenza con il tempo di 1:30.056, abbassando di oltre 1"5 il crono ottenuto nelle FP1 dello scorso anno. L'olandese ha preceduto per 181 millesimi il compagno di squadra Perez, mentre il solo Carlos Sainz ha dato l'impressione di poter tenere il passo delle monoposto di Milton Keynes, chiudendo la sessione in terza piazza a 0"213 dal leader. Più staccati tutti gli altri: a partire dalle due Mercedes, con Russell e Hamilton apparsi comunque molto più a proprio agio con la W15, mentre Charles Leclerc non è riuscito a trovare un giro “pulito”, chiudendo sesto con un distacco di mezzo secondo. Note positive sono comunque arrivate per la Rossa dal long run effettuato su gomma Hard, con entrambi i piloti che hanno girato su tempi molto simili a quelli di Verstappen, dopo aver pagato dazio nel giro secco soprattutto nel terzo settore.
Novità per Aston Martin, Sargeant a muro
L'altro team che ha portato in pista i maggiori aggiornamenti, ovvero l'Aston Martin, ha effettuato delle prove comparative rispetto al pacchetto precedente, montando solo sulla AMR24 di Stroll le novità a fondo, diffusore e beam wing: il canadese non ha comunque cercato la prestazione assoluta, visto il ritardo di 1"5 accusato da Alonso. La sessione è stata interrotta per una decina di minuti in seguito ad un incidente che ha visto come protagonista Logan Sargeant: lo statunitense della Williams, al rientro dopo il forfait “obbligatorio” di Melbourne, ha commesso un errore in curva 7, finendo largo e successivamente contro le barriere. Le riparazioni necessarie gli avrebbero comunque impedito di prendere parte alle FP2, anche se il telaio (riparato dopo il crash di Albon in Australia) sembrerebbe essere recuperabile in vista della giornata di domani. Da segnalare, infine, il buon debutto di Ayumu Iwasa al volante della Racing Bulls: per il giapponese un totale di 22 giri percorsi con il 16esimo tempo finale.
Marco Privitera