F1 | GP Azerbaijan: Mercedes, miseria e nobiltà in quel di Baku
Il fine settimana delle Frecce d'Argento inizia positivamente con il secondo e terzo posto in griglia agguantati in qualifica: i tempi migliori di Lewis Hamilton (1:41.677) e Valtteri Bottas (1:41.837) sono buoni per non farsi impensierire dalla Red Bull - Tag Heuer, ma sono circa due decimi più lenti rispetto alla prestazione della Ferrari di Sebastian Vettel, che stacca un tempo al di sotto della soglia del quarantasette e mezzo. La prestazione della scuderia di Stoccarda è complessivamente positiva, ma vale la pena osservare che se Kimi Raikkonen non avesse rovinato il suo giro buono, con tutta probabilità le Frecce d'Argento sarebbero scattate dalla seconda fila, lasciando, come successo in Cina, una prima fila monopolizzata dalle Rosse di Maranello e chissà quale storia in gara. Ovviamente con i "se" e i "ma" non si va da nessuna parte, però bisogna considerare che sul giro secco la W09, almeno per ora, sembra non avere lo stesso potenziale della SF71-H.
Al via e nelle prime concitate fasi di gara, sia Hamilton che Bottas riescono ad imporre uno sviluppo regolare alla loro gara, tenendo la posizione alle spalle di Vettel, il quale sfrutta a suo vantaggio l'aria libera allungando sulle vetture di Stoccarda: nella sua forbice più ampia, Vettel stacca Hamilton di circa sei secondi. In questa fase l'inglese sembra non trovarsi particolarmente a suo agio con le gomme, che non riescono a garantirgli il grip che vorrebbe. Il tema tecnico della gara sembra essere costituito dalle temperature dell'aria e della pista troppo basse per mandare le gomme nella "finestra" di temperatura buona per il migliore utilizzo. Questo provoca due possibili scenari: uno problematico (come sottolineato dai tempi buoni segnati a singhiozzo da Hamilton) e un altro, molto interessante, in cui la vita degli pneumatici è estesa oltre le previsioni.
Hamilton si ferma per primo ai box, cambiando le super-soft (a banda rossa) con le soft (a banda gialla): si tratta della strategia più conservativa ed efficace in caso di uno svolgimento "lineare" della gara, copiata qualche giro più tardi dal leader della corsa Vettel. Il problema è che l'inglese non riesce a far funzionare a dovere il nuovo pneumatico, che paradossalmente risulta più lento di quelli usurati: non riesce a distaccare facilmente le Red Bull e non riesce a girare su tempi migliori rispetto a quelli di Vettel. Bottas, dal canto suo, riesce ad estendere in modo efficiente la durata delle sue coperture super-soft, tanto che ad un certo punto si potrebbe pensare anche all'azzardo di portare il finnico verso fine gara con gli pneumatici più morbidi e quindi sostituirli, magari con le ultra-soft (a banda viola), per uno stint finale plausibilmente al comando o comunque all'attacco della prima posizione.
L'auto-scontro delle Red Bull è l'evento che mescola le carte: i primi quattro (Bottas, Vettel, Hamilton e Raikkonen) si fermano per un ultimo pit-stop (sfruttando la safety-car) e montando le ultra-soft per giocarsi il tutto per tutto nei giri finali con bandiera verde (forti del fatto che la doppia safety-car odierna ha fatto sì che i consumi di benzina, cruciali a Baku, diventassero un non-problema), il cui numero è ulteriormente ridotto dall'incidente di Grosjean sotto neutralizzazione.
Al restart, Bottas si presenta alla prima curva in condizioni perfette, mentre Vettel arriva lungo (probabilmente il riscaldamento delle gomme non era ottimale), favorendo il sorpasso di Hamilton e Raikkonen: sembra fatta per il finnico della scuderia di Stoccarda, ma una foratura innescata da un detrito lo taglia fuori dalla vittoria, dal podio e dai punti, regalando ad Hamilton un paio di giri di passerella con tanto di un blando Hammer-time per scavare un po' di divario con Raikkonen e portare a casa un'insperata vittoria. Peccato davvero per il finnico dell'AMG Mercedes, perché la tabella dei GPV mostra quanto fosse forte sul passo di gara (1:45.149 ottenuto al 37° giro, da confrontare per esempio con il personal best di Vettel in 1:45.530 ottenuto al 38° giro).
Con il risultato odierno, nel Piloti Hamilton scavalca Vettel imponendo quattro lunghezze di distanza (70 a 66), mentre Bottas viene scavalcato da Raikkonen per la terza piazza (il punteggio dice 48 a 40); nel Costruttori la Ferrari, con 114 punti, sorpassa la AMG Mercedes, con 110 punti: considerando che la scuderia anglo-tedesca dispone (dopo solo quattro gare) del doppio dei punti della Red Bull - Tag Heuer, possiamo concludere che adesso è chiaro chi siano i principali competitor in pista e come sarà determinante da qui fino alla fine essere capaci di sfruttare tutte le occasioni che si troveranno lungo la strada.
Luca Colombo
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