Credits: Bonora Agency | Ph. Andrea Bonora
Credits: Bonora Agency | Ph. Andrea Bonora

Se al mattino l’obiettivo podio era ritenuto infattibile, il cielo regala a Marc Márquez un bis per lui inatteso a Misano, dopo il successo dominante arrivato 7 giorni fa ad Aragón. Una vittoria – la seconda consecutiva, non accadeva da ottobre 2021 con i successi di Austin e Misano, i suoi ultimi con la Honda – che consente allo spagnolo del team Gresini di accorciare nel Mondiale e di portarsi a 53 punti dalla vetta.

Il momento decisivo e la dedica a Gresini

Partito dalla nona posizione e ritrovatosi nella lotta per le posizioni di rincalzo nelle prime fasi, la gara di Márquez si è accesa nella fase tra il 6° e il 9° giro, quando le gocce d’acqua sono diventate più insistenti e il ritmo dei primi si è alzato, permettendo agli inseguitori di accorciare su un Bagnaia molto cauto al comando della gara. È in questo momento che Márquez approfitta del poco grip della pista per passare Bastianini, Binder e poi lo stesso Bagnaia per prendersi il comando della gara e non mollarlo più fino alla fine. 

Come lo stesso Márquez ha ammesso, è stato proprio questo il momento decisivo, sul quale – secondo lui – c’è anche lo zampino di Fausto Gresini, al quale dedica il successo.

Mi hanno spiegato com’era Fausto, io lo conoscevo ma non così bene. Sicuramente dal cielo ha fatto cadere due gocce e quello è stato il momento più importante della gara, qui passare è difficile. Poi la cosa più importante è che ero davanti, ho fatto il giro veloce, ho aperto un gap con Pecco, mi sentivo bene davanti, potevo guidare molto fluido come ad Aragón. Ci siamo, dobbiamo lavorare su alcuni piccoli aspetti, non possiamo sbagliare la qualifica ma ogni volta mi sento meglio con questa Ducati.

Grande velocità e fiducia

Per Márquez aver preso il comando a Misano è stato fondamentale, viste le caratteristiche di una pista che non presenta moltissimi punti di sorpasso, perché gli ha consentito di mettere in mostra il suo passo e la sua velocità, che gli hanno consentito di restare al comando fino alla fine resistendo, nella fase centrale, al pressing di Bagnaia.

Quando ho provato ad essere primo in gara perché qui passare è molto difficile e l’ho visto ieri nella Sprint. Avevo un passo simile a quello di Pecco e Jorge, ma non potevo superare, l’anteriore si gonfia ed è difficile. Quando ho visto che Pecco era dietro di me e giravamo sul 31.7, 31.8, io ne avevo di più in due staccate ed è dove ho spinto di più. È vero che stando dietro è più difficile, ma dopo abbiamo continuato ad aprire il gap ed è stata la cosa più importante e mi ha dato fiducia. 

Secondo lo spagnolo, comunque, è importante aver visto quanto sia stato veloce nella fase finale del GP, il che gli mette fiducia per il futuro, considerando come ora disti 53 punti da Martin e 46 da Bagnaia nel momento cruciale del Mondiale 2024.

Non possiamo aspettare l’acqua ogni volta, ma la velocità alla fine del GP c’era. Abbiamo un’altra gara a Misano e abbiamo anche un test, sicuramente i valori saranno più livellati. 

Mattia Fundarò