L'ultimo GP prima della pausa estiva, corso in Belgio sul tracciato di Spa-Francorchamps, ha offerto il polso della situazione su chi sfrutta in modo più efficace il DRS: ancora una volta Red Bull ha lavorato meglio di tutti, tuttavia, secondo Auto Motor und Sport, la F1 starebbe valutando la limitazione d'impiego del dispositivo di riduzione della resistenza alla sola gara, escludendone l'impiego dalle altre sessioni.

Più forti anche con il DRS

Red Bull sta dimostrando una superiorità schiacciante sotto quasi tutti i punti di vista, soprattutto in termini di efficacia ed efficienza aerodinamica. Lo studio più "tridimensionale" del canale sul fondo vettura, nei limiti di quanto consente il regolamento, abbinato ad un concetto tecnico applicato alle pance, consente alla scuderia di Milton Keynes di avere un vantaggio competitivo netto sulla concorrenza. Anche il DRS, per quanto il dispositivo abbia un alto livello di standardizzazione elevato rispetto alle varie scuderie, funziona meglio, giocando un ruolo molto importante.

Da tempo radio box riporta di una migliore interazione dei flussi d'aria da parte della RB19 una volta aperta la "finestra" del flap posteriore. A quanto pare la geometria al posteriore della RB19 promuove delle zone di flusso e di pressione che, aperto il DRS, consentono un incremento sostanziale di velocità di punta. A Spa-Francorchamps abbiamo visto in maniera evidente quanto asserito. Consideriamo che Lewis Hamilton deteneva la velocità di percorrenza migliore all'Eau Rouge, con 313.4 km/h, mentre, nello stesso punto, le due Red Bull si attestavano poco sotto i 308 km/h. Sul rettilineo del Kemmel, i rapporti di forza evidenziavano un ribaltamento, con le Red Bull accreditate di una velocità al di sopra dei 338 km/h ed Hamilton "fermo" a 333 km/h.

Un gap di velocità...incredibile

Mike Elliott della Mercedes ha dichiarato: "Non possiamo credere a quanto tempo la Red Bull guadagni appena apre l'ala. Se confrontiamo le curve di velocità, ci crediamo difficilmente anche noi". Nel nostro raffronto tra i giri più rapidi effettuati il venerdì nelle qualifiche, vediamo abbastanza evidentemente come all'apertura del DRS sul rettilineo del Kemmel la curva di velocità della Red Bull aumenti vertiginosamente. Va sottolineato come l'effetto di incremento di velocità, presenti una variazione più o meno sensibile a seconda dell'ala installata (basso / medio carico, incidenza e così via).

Freccia a sinistra: HAM più veloce all'Eau Rouge; freccia a destra: VER più veloce al Kemmel con un incremento di velocità sensibile (notare la pendenza media della curva)[/caption]
Driver VER
LapTime 0 days 00:01:46.168000
Sector1Time 0 days 00:00:31.204000
Sector2Time 0 days 00:00:45.697000
Sector3Time 0 days 00:00:29.267000
Driver HAM
LapTime 0 days 00:01:47.087000
Sector1Time 0 days 00:00:31.336000
Sector2Time 0 days 00:00:46.505000
Sector3Time 0 days 00:00:29.246000

Considerazioni fisiche a parte, non abbiamo dubbi nel dire che proporzionalmente il sistema DRS Red Bull funzioni meglio della concorrenza, considerando che in Belgio, bene o male, gran parte dello schieramento ha impiegato ali posteriori da basso carico. Il gap di velocità (misurato tra Eau Rouge e Kemmel) vede Red Bull con una forbice migliore (20.3 km/h), seguita da Ferrari (19 km/h), McLaren (15 km/h) e Mercedes (con Hamilton, 13 km/h). Russell non rientra nel conto perché il suo incremento di 24 km/h va letto con livelli di velocità minori, visto l'assetto più carico.

L'indiscrezione

Considerando la sessione di qualifica a Spa-Francorchamps a "DRS chiusi" (causa pioggia) e le qualifiche all'Hungaroring, tracciato dove l'effetto del DRS non ha risultati così marcati, il distacco tra inseguitori e Red Bull ha una portata più contenuta. Almeno in qualifica notiamo una "quasi sovrapposizione" tra le prestazioni dei vari competitor. Detto questo, l'indiscrezione, che arriva dalla Germania, riporta come la F1 starebbe valutando un impiego del DRS solo in gara (come da regolamento), proibendone l'uso in prove e in qualifica.

Per quello che possiamo capire, tale manovra tenderebbe a chiudere il gap sulla RB19, che sfrutta l'effetto DRS meglio di altri. Oggettivamente non vediamo altre motivazioni a supporto di questa scelta. Mettendo tutto il discorso sul piano delle opinioni, vedremmo un nuovo intervento tipo "Deus ex-machina" da parte della F1, che vorrebbe ristabilire artificiosamente dei livelli di parità prestazionale. Scelta deleteria, perché induce un grado di confusione nel tifoso e instilla l'idea per cui nel campionato più alto dell'automobilismo le regole tecnico-sportive possano essere rimescolate radicalmente in nome dello spettacolo.

Da un punto di vista più pratico, questa limitazione comunque andrebbe a penalizzare la RB19 soltanto in qualifica, ma non in gara, cioè nella situazione in cui la monoposto rende meglio sulla concorrenza. E, vale la pena sottolineare, un intervento simile avrebbe il gusto di una decisione del tipo "too little too late", visto che il vantaggio attuale che Red Bull dispone sulle inseguitrici.

Luca Colombo

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