Addio Ducarouge, la F.1 saluta il suo "Duca"
Nei giorni scorsi si è spento all'età di 73 anni il progettista Gerard Ducarouge conosciuto nel mondo della Formula 1 come "Duca". Uno dei geni della Formula 1, capace di legare il proprio nome a tanti progetti innovativi e campioni al volante, tra cui Ayrton Senna con cui nacque la sua collaborazione più importante. Per rendere omaggio alla sua memoria, ricordiamo le macchine più importanti disegnate nel corso della sua carriera.
Cominciamo con la Matra Ms80 con cui Jackie Stewart conquistò il suo primo titolo iridato nel Circus ottenendo cinque vittorie. La Ms80 venne progettata a Vélizy-Villacoublay, alla periferia sud-ovest di Parigi, e si distinse per essere stata una delle prime monoposto di Formula 1 progettata con le ali, al fine di aumentare il carico aerodinamico e dunque l'aderenza in pista.
Dopo questa intuizione, Ducarouge si trasferì alle ruote coperte sempre con la Matra, con cui dominò per tre anni di fila la 24 ore di Le Mans con Henri Pescarolo, il quale nel 1972 gareggiò con Graham Hill e nel 1973 e '74 corse in coppia con Gérard Larrousse. Questa serie di successi ebbe la sua definitiva consacrazione con la vittoria nel 1973 e nel 1974 del Campionato del mondo Marche.
Dopo il ritiro della Matra dal campionato Endurance, il Duca decise di ritornare in Formula 1 con la scuderia francese Ligier. Con la sua JS07, Jacques Laffite ottenne la prima vittoria in carriera in Formula 1. L’auto era spinta da motore Matra e dotata di un cambio Hewland TL 2-200, montava ammortizzatori Koni ed era in monoscocca in lega alleggerita.
Con la JS11 di Ducarouge la Ligier si mise in luce per la lotta al titolo iridato. Laffite vinse infatti le prime due gare dalla stagione e Depailler conquistò l'appuntamento in Spagna, ma la Ligier fu battuta dalla concorrenza della Ferrari e della Williams concludendo al terzo posto nel campionato. Da segnalare che nel corso della stagione Patrick Depailler fu vittima di un incidente sul deltaplano e venne sostituito da Jacky Ickx per il finale di stagione.
Per la stagione 1980 la Ligier mise in campo la versione evoluta della JS11, ovvero la S11/15, e al posto del licenziato Depailler venne assunto un altro francese: Didier Pironi.
Con questa nuova versione la Ligier riuscì ad ottenere il secondo posto in classifica con 66 punti e due vittorie. La monoposto non poté competere con la Williams e subì anche diverse rotture di sospensioni anche in seguito al grande carico aerodinamico che la stessa esercitava.
Dopo l'esperienza con la Ligier, Ducarouge passò all'Alfa Romeo, quest'ultima al proprio ritorno in Formula 1 dopo averla abbandonata al termine della stagione 1951. L'Alfa Romeo 182 fu una delle prime monoposto in fibra di carbonio ad essere progettate: con questa vettura Andrea de Cesaris ottenne la pole position sulla pista di Long Beach alla velocità media di 141.331 km/h, diventando così il pilota più giovane ad ottenere una pole position (record che oggi appartiene a Sebastian Vettel). Inoltre, nel Gran Premio di Monaco lo stesso De Cesaris ottenne il terzo posto nonostante la sua monoposto si fosse fermata all'ultimo giro per mancanza di benzina.
Dopo questa piccola permanenza all'Alfa Romeo, il Duca approdò in Lotus, rimasta da poco orfana di Colin Chapman. Nel 1984 diede vita alla Lotus 95T, con cui Elio de Angelis concluse terzo nella classifica piloti e la scuderia al terzo posto nel campionato costruttori.
Con la partenza di Nigel Mansell a fine stagione arrivò Ayrton Senna, nel quale Gerard trovò il pilota perfetto per poter applicare e sviluppare le sue idee. Nacque così la 97T, che prese in prestito elementi della defunta Lotus 96T (progettata per la Indycar e mai utilizzata): tra le novità principali di questa monoposto si distinse l'introduzione delle paratie nelle prese d'aria laterali. La Lotus 97T si rivelò molto veloce e con essa il team conquistò sette podi, di cui 7 con Senna e 1 con De Angelis, e ben tre vittorie.
La successiva monoposto fu la 98T: essa rivelò un telaio abbassato rispetto a quello precedente, vista anche la riduzione della capacità del serbatoio a 195 litri. Altre novità presenti sulla monoposto furono la gestione dei consumi tramite un computer, un fondo più piatto già mostrato nella precedente monoposto e un sistema di regolazione dell'altezza da terra. Ayrton ottenne con la nuova monoposto lo stesso numero di vittorie della passata stagione (Jerez e Detroit) ed il quarto posto finale in classifica, collezionando ben otto pole position.
Nel 1987 la Renault lasciò spazio ai motori Honda e lo sponsor Camel prese il posto della John Player Special. Fu l'anno in cui venne realizzata la rivoluzionaria 99T dotata di sospensioni attive: esse consistevano in un sistema che manteneva inalterata l'altezza della vettura da terra grazie all'ausilio di venti diversi sistemi di sensori.
Ducarouge commentò così la sua macchina " Era una macchina del futuro, ma per lui (Ayrton, ndr) era davvero difficile, perché la virtù di un buon pilota consiste nell'anticipare quello che succederà in curva. Con una macchina attiva non puoi, è la macchina a farlo al posto tuo. I parametri cambiano a ogni centimetro di strada secondo il programma del computer. Devo ammettere che fu molto paziente". Con questa monoposto Ayrton colse due vittorie sui tracciati cittadini di Montecarlo e Detroit, e sia il pilota chee la scuderia conclusero al terzo posto in campionato.
Con l'addio di Ayrton alla Lotus, il Duca passò prima alla Larrousse per poi tornare alla Ligier fino al 1994, quando in seguito alla morte del pilota brasiliano a Imola decise di lasciare il Circus tornando nuovamente alla Matra. Ducarouge ha però lasciato alla Formula 1 una grande eredità, fatta di innovazioni e di monoposto vincenti e innovative: con la sua morte se ne va un pezzo di un passato affascinante che sembra ormai realmente appartenere ad un'altra epoca.
Chiara Zaffarano
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