F1 | GP Abu Dhabi, a McLaren il titolo Costruttori, Norris: "Nel '25 voglio il Mondiale Piloti"
Con il successo di Lando Norris, la McLaren conquista il titolo Costruttori per la prima volta dopo 26 anni: e Norris ora punta il titolo Piloti per il 2025.
Nessuno, in Bahrain nel 2023, avrebbe mai potuto pensare che la McLaren potesse lottare per il titolo nel 2024, tantomeno vincerlo. E invece, dopo una stagione praticamente perfetta dal punto di vista dell'affidabilità e dei risultati, con Piastri e Norris primo e secondo per numero di giri fatti e con lo “zero” di Spielberg dell'inglese come unico intoppo, a Woking tornano a festeggiare la conquista del titolo Costruttori per la prima volta dopo 26 anni. Si interrompe così una striscia di 15 anni di successi divisi tra Brackley (tra Brawn GP e Mercedes) e Milton Keynes, con la McLaren che stacca la Mercedes nella classifica all-time e aggancia la Williams al secondo posto con 9 successi iridati. Un'annata perfetta che conferma la crescita del team negli ultimi 18 mesi, con Austria 2023 momento chiave per ribaltare il destino della squadra capeggiata da Andrea Stella.
Stella, elogio al materiale umano
Un titolo che è frutto del lavoro svolto negli ultimi anni e che parte dai risultati ottenuti tra 2020 e 2021, quando Sainz, Norris e Ricciardo hanno riportato sul podio - e al successo - una squadra reduce da un periodo complesso vissuto con l'infruttuosa partnership con la Honda che ha portato McLaren in fondo al gruppo. Un ultimo quinquennio fatto di crescita e consolidamento di una squadra che negli ultimi 18 mesi ha ribaltato il suo destino ritrovandosi nelle zone di alta classifica, come ha ricordato anche lo stesso Stella, che a 14 anni dalla delusione di Abu Dhabi vissuta in Ferrari con la perdita del titolo Piloti con Fernando Alonso ha completato la sua personale redenzione sportiva.
C'è da dire che non è un lavoro di un giorno. Questo è un investimento che si fa intorno alle persone. Lavoro in McLaren da 10 anni e anche quando sono diventato TP, sebbene non siano passati neanche 2 anni, ho beneficiato dell'investimento sulle persone fatto nel corso degli anni e ciò mi ha agevolato la vita. Nel corso degli anni abbiamo riflettuto sulla mentalità, creandone una vincente, e sul creare resilienza, perché questo ambiente è una giungla, ci sono dei picchi e resisti solo se la pelle è spessa. Questo richiede un lavoro di anni; quando prima ero con il team, pensavo ai passi avanti fatti, alla maturità di queste persone. Siamo arrivati qui con i nervi freddi, calmi. Durante la gara ce n'è stato bisogno, considerando quello che è successo al via. Quello che è successo nell'ultimo pit stop per me è stato emblematico, lì c'era tutta la stagione ed è stato uno dei più veloci dell'anno. Questa è una sintesi della maturità del team. Penso anche che uno dei punti di forza è che io e Zak ci compensiamo quasi completamente, non solo per le responsabilità ma anche dal punto di vista delle qualità sportive e umane e ciò ci permette di tirare fori il massimo. E poi c'è anche una grande fiducia reciproca.
Parole che sono riassumibili in pochi semplici numeri: 6 vittorie, 8 pole position, 21 podi e 7 giri veloci con 666 punti complessivi. Difficile poter fare meglio per una squadra che si è ricostruita con il tempo e con il lavoro.
Norris punta al titolo nel 2025
Esponente numero uno di questa McLaren è Lando Norris, che di McLaren è un prodotto del vivaio e che quest'anno ne è stato il pilota di punta. L'inglese ha chiuso ad Abu Dhabi una buonissima stagione, fatta di alti e bassi, conquistando la vittoria in scioltezza con una corsa comandata dall'inizio alla fine senza troppi intoppi, grazie ad un ottimo ritmo, sempre più veloce di 1-2 decimi rispetto alla Ferrari di Sainz, primo inseguitore del #4.
Sono molto contento, oggi è una giornata incredibile per tutti. Tanto nervosismo, tanta pressione, soprattutto dopo curva 1 con Oscar che è stato toccato. Ciò ha messo pressione su tutti, è stato difficile nonostante la corsa in sé sia stata piuttosto normale con una sosta sola e nessuna SC. C'era comunque pressione, Carlos era vicino e dietro a me per tutta la gara. Il pit stop è andato bene, sono felice per il team. C'è stato tanto lavoro, tanti sforzi, tante ore, tanti anni sono serviti per raggiungere questo obiettivo, è una cosa enorme per tutti. È un momento storico, poter farne parte per me è motivo di orgoglio.
4 vittorie, 8 pole e 13 podi sono un ottimo bottino per l'inglese - che ha conquistato il suo primo successo a Miami dopo un lunghissimo inseguimento - che nel 2025 fissa l'obiettivo sul titolo Piloti, come da lui stesso ammesso dopo la gara. Un titolo sul quale anche il CEO di McLaren Zak Brown è pronto a scommettere, puntando proprio su Lando.
Per il titolo? Ci spero sicuramente, ci speravo anche quest'anno ma forse l'ho fatto un po' tardi. Ci sono cose che devo migliorare e rivedere, ma ciò che ho imparato maggiormente è che devo avere fiducia in me stesso. Sembra molto semplice, ma sono sempre stato il tipo di persona che non lo pensa. Ho sempre pensato di dover dimostrare qualcosa a me stesso prima di iniziare a credere nelle cose. Ho fatto errori, non ho lottato al meglio con Max, ci ho provato, ma la cosa che ho imparato è che ho ciò che serve [per lottare per il titolo, ndr]. Non è eccesso di fiducia, so che errori ho fatto, so di cosa sono capace e so che se riesco a migliorare queste cose, è possibile. Non vedo l'ora del prossimo anno.
L'orgoglio di Piastri nonostante una domenica deludente
Dall'altra parte del box, Oscar Piastri chiude l'anno quarto e con 2 punti di vantaggio su Carlos Sainz nonostante l'ultima domenica dell'anno sia stata rovinata da un contatto al via con Max Verstappen e da un altro tocco, in pieno rettilineo, con Franco Colapinto. Una domenica che “verrà dimenticata velocemente” secondo l'australiano, che mostra orgoglio per la stagione fatta con McLaren.
Stagione fenomenale è la definizione che darei a quest'anno. Per me oggi è stato difficile ma penso che conti poco adesso, sono orgoglioso del team che ha ottenuto l'obiettivo principale quest'anno. Se la mettiamo in prospettiva, se vediamo come la vettura è cambiata negli ultimi 24 mesi, è stato impressionante, senza dimenticarci che l'ultimo titolo Costruttori era arrivato 26 anni fa. Riuscire a vincere da dove eravamo partiti l'anno scorso, è un grande orgoglio per tutti.
In questa sua seconda stagione in Formula 1, Piastri ha portato a casa i primi due successi della sua carriera, a Budapest e Baku, accompagnati da altri sei podi. Un buon bottino di partenza per un 2025 dove McLaren sarà costretta a ripetersi, con Piastri pronto a fare il suo ruolo e a lottare con Norris per obiettivi più alti.
Il grosso obiettivo sarà essere forti, ci siamo fissati target impegnativi dopo le prime 4-5 gare. Abbiamo imparato molto nel corso dell'anno e penso che la vettura sia stata fenomenale, abbiamo dovuto riscoprire come lottare davanti. Nella seconda parte dell'anno abbiamo fatto progressi sotto quel punto di vista. Far parte di un team campione è fonte di grande orgoglio. Non voglio aspettare altri 26 anni per un titolo Costruttori, faremo in modo di riprovarci l'anno prossimo. L'anno è stato incredibile, siamo cresciuti come team, come piloti e con la vettura ma c'è ancora margine e non possiamo stare fermi. Nessuno è perfetto e questa è la cosa bella della F1.
Mattia Fundarò