GT Italiano | BMW e Imperiale spuntano dalle due belle gare di Imola
Record stagionale di iscritti con 27 vetture sulla griglia e due gare al cardiopalma decise solamente negli ultimi giri. Si può descrivere così il weekend di Imola per quanto riguarda il GT Italiano, serie sprint. Nel secondo round stagionale sono state la BMW M6 di Comandini-Johansson e la Lamborghini Huracan di Postiglione-Mul ad aggiudicarsi le rispettive vittorie.
Gara 1Il weekend imolese è iniziato subito nel segno dell'Audi ufficiale condotta da Drudi-Fontana, con i due piloti bravissimi a conquistare entrambe le pole nelle due sessioni di qualifica. Anche la prima gara è quindi iniziato nel segno della vettura #7, con Drudi davanti ad un gruppetto agguerrito composto da Fuoco e Veglia. Un incidente ha subito rallentato le operazioni, con la Porsche di La Mazza finita contro il muro esterno prima del Tamburello con il pilota siciliano che ha anche accusato la frattura della tibia. In una gara molto tirata, è parso subito chiaro come ad essere determinanti sarebbero stati i pit stop ed i relativi handicap tempo. Così effettivamente è stato, con la Ferrari di Hudpseth, subentrato a Fuoco, al comando dopo la sosta con una manciata di secondi sulla rimontante BMW M6 di Comandini. Partito dall'ottava casella della griglia, il romano, insieme al contributo di Johansson, è riuscito a risalire la china anche sfruttando l'assenza di handicap tempo in corsia box. Lo stesso Comandini ha fatto poi la differenza prima sorpassando la Ferrari di Casè, e poi ricucendo lo strappo con il leader. Il tutto poteva però essere vanificato da una safety car uscita per rimuovere la Mercedes di Palma finita in sabbia alla Rivazza 2 a pochi minuti termine. Logico quindi pensare ad una conclusione dietro alla vettura di sicurezza. Grazie alla prontezza dei Marshall ed al giro aggiuntivo previsto dopo lo scadere del tempo, il direttore di gara ha però deciso di far ripartire la corsa per l'ultimo giro lanciato. Proprio in questi istanti, alla staccata del Tamburello, Comandini ha sferrato il colpo decisivo, andando a prendersi (una manciata di curve dopo) la vittoria sotto la bandiera a scacchi. Il podio è stato completato da Hudspeth che ha preceduto Casè con l'altra Ferrari e l'Audi dei poleman, penalizzati dal maggiore handicap tempo. In GT Light altra vittoria per Sernagiotto-Lippi, mentre Ghezzi-Camathias hanno sfruttato una penalità a Fascicolo-Guerra per far proprio la GT4.
Gara 2
Con una prima gara incandescente, era lecito attendersi una gara 2 altrettanto spettacolare. Il primo colpo di scena è giunto prima della partenza, quando l'Audi #7 è stata penalizzata con la partenza dal fondo della griglia per una irregolarità sulla quantità di benzina in qualifica. La pole è quindi passata nelle mani di Cressoni e della sua Ferrari, che si è messo subito a condurre davanti agli agguerriti Postiglione, Fuoco e Comandini. I soliti discorsi riguardanti il tempo aggiuntivo ai box nella sosta questa volta sono decaduti a causa della safety car uscita per il contatto alla Rivazza tra la Lamborghini #19 e la Ferrari di Veglia. In questo modo Mann, subentrato a Cressoni, si è trovato con tutti i principali rivali attaccati ai suoi scarichi. Impossibile per lui resistere, considerando la maggior esperienza di tutti gli altri piloti, nonostante una ripartenza a fionda dalla safety car. La Ferrari #51 è stata quindi sfilata dalla Lambo #63 e dalla Ferrari di Fuoco, che hanno animato un finale al fulmicotone. Per gli ultimi tre giri di gara Mul ed il pilota italiano sono stati infatti incollati ad ogni curva, con l'olandese abilissimo a rispondere ai numerosi attacchi del driver Ferrari, La Lambo #63 è quindi transitata per un nulla per prima sotto la bandiera a scacchi, davanti ad un Fuoco comunque eccelso ed un rimontatane Daniele Di Amato, bravissimo a tenersi dietro la BMW di Johansson. Buon quinto Nicola Baldan con la Mercedes di Antonelli, mentre Drudi è risalito fino alla sesta piazza con l'Audi. In GT Light ennesimo successo di Sernagiotto-Lippi, mentre Fascicolo-Guerra si sono ripresi la vittoria a loro tolta nella prima corsa.
Con la vittoria di gara 2, sfruttando anche il weekend nero di Agostini-Rovera, Mul e Postiglione hanno preso il largo in classifica con 60 punti, 18 in più rispetto al duo Fuoco-Hudpseth. Comandini-Johansson sono invece a 36, una lunghezza in più rispetto a Rovera-Agostini.
Prossimo appuntamento della serie sprint in programma dal 19 al 21 luglio al Mugello.
Alessio Sambruna