La partenza come sempre sarà un momento chiave della gara. La prima chicane del circuito intitolato ai fratelli Rodriguez arriva dopo 948 metri dallo start, con una staccata molto violenta che sicuramente metterà in difficoltà molti piloti. L'anno scorso il poleman Lewis Hamilton sbagliò completamente la staccata, andando lungo e finendo nella via di fuga in erba, pur mantenendo intatta la sua leadership. Episodio che quest'anno non si potrà ripetere, poiché gli organizzatori hanno messo nella parte più esterna della via di fuga dei dissuasori alti 5cm, i quali fanno sì che i piloti debbano seguire una traiettoria di rientro lunga e non trarre un vantaggio dal taglio della chicane. Sebastian Vettel ha dimostrato di poter partire bene nelle ultime occasioni: in Giappone solo un problema di potenza (gli mancavano circa 140 cavalli per il problema accusato alla candela) non gli ha permesso di passare la Mercedes di Hamilton, operazione che è riuscita sette giorni fa negli States. Spunto che potrebbe essere ottimo anche per la Red Bull di Verstappen, che quest'anno ha dimostrato di poter fare molto bene allo start, in svariate occasioni.

Nel 2016, in partenza ci sono stati diversi sorpassi: nei primi dieci, ben tre posizioni sono variate nelle prime tre curve. Uno start abbastanza simile a quella del Gp di Russia a Sochi, dove quest'anno Valtteri Bottas (che partiva in terza posizione) è riuscito a passare le due Ferrari rispettivamente di Kimi Raikkonen (secondo in griglia) e Sebastian Vettel (che scattava dalla pole position) sfruttando la scia negli 820 metri che portano alla staccata di curva 1. Fattore scia importante, ma non troppo, anchein Messico, per via dell'aria più rarefatta a 2300 metri sul livello del mare, che conferisce un peso specifico inferiore all'effetto scia e al DRS.

Infatti, guardando le velocità di punta, nel corso della prima sessione di libere la differenza tra un pilota che sta in scia o meno si attesta intorno ai 10 km/h con il DRS attivo in entrambi i casi. Ala mobile che si potrà utilizzare in due zone della pista: la prima è quella del rettilineo principale, la seconda nel rettilineo che va da curva 3 a curva 4, entrambi chiari punti di sorpasso. Per sfruttare il rettilineo principale di ben 1259 metri è importante avere un ottimo motore e un drag (resistenza all'avanzamento) inferiore rispetto agli avversari. Come di consueto, la Mercedes va più forte della Ferrari sul rettilineo: Hamilton 351 km/h, Vettel 348 km/h. Un po' più in difficoltà la Red Bull, che si ferma con Max Verstappen a soli 345 km/h. Ma la vettura più rapida sul rettilineo è la Force India di Ocon con i suoi 355 km/h, dato da tenere molto in considerazione, perché se si finisce dietro alla "freccia rosa" dopo il pit stop, si rischia di rimanere imbottigliati nel traffico per molti giri. Da non sottovalutare anche la percorrenza dell'ultima curva per portare il massimo della velocità all'inizio del rettilineo. All'uscita di curva 17, la Ferrari ha uno spunto migliore rispetto alla concorrenza.

Pista che permette numerosi sorpassi, ma come sempre saranno di fondamentale importanza le strategie ai box. Per la Pirelli ci potranno essere le seguenti tattiche: una sosta con l'unico pit stop previsto intorno al giro 30/34, per andare su gomma supersoft fino alla fine. Prima sosta che può essere anticipata di parecchi giri, effettuando il pit stop al giro 16, per montare le gomme soft ed andare fino alla fine. Strategia alternativa quella delle due soste: con il primo pit al giro 25, rimanendo sempre con gomme ultrasoft e secondo pit al giro 50 per passare alle gomme supersoft.
La strategia più quotata è quella ad una sola sosta, sfruttando al massimo le gomme ultrasoft, per poi effettuare il secondo stint di gara con gomma soft o con gomma supersoft (l'unico vero enigma del pre gara).

La Mercedes nel corso del venerdì ha provato tantissimo la gomma ultrasoft, immagazzinando dati importanti sul degrado della gomma più soffice portata da Pirelli. Dopo un primo stint non esaltante con questa mescola in FP1 (con pista molto sporca la Mercedes generava del graning sulle sue gomme), Lewis Hamilton ha ripetuto il lavoro nel corso della FP2, dimostrando un ottimo passo gara, con un degrado minimo della mescola, considerando anche le temperature elevate dell'asfalto (nel corso della sessione si attestavano intorno ai 47°C, per via dell'asfalto molto nero che immagazzina tanto calore).

Ottime prestazioni cronometriche anche per la Red Bull, sia con Ricciardo che con Verstappen con la gomma ultrasoft, ma con run troppi corti per misurare il decadimento della gomma. Un po' più lenta del duo di testa la Ferrari, con la ultrasoft. Per il secondo stint di gara, la Mercedes ha provato con Bottas la soft, cosi come la Ferrari con Raikkonen e la Red Vull con Ricciardo. Lavoro diverso per la Ferrari di Vettel che ha provato la gomma supersoft. Ritmo del secondo stint più performante per il tedesco con la gomma rossa, invece con la gomma gialla Bottas ha mostrato un passo migliore di un paio di decimi rispetto a Red Bull e Ferrari. La scuderia di Maranello sarà l'unico top team ad avere dei dati da poter comparare fra gomma supersoft e soft.

La Ferrari potrebbe puntare sul secondo stint di gara con la gomma supersoft? La risposta è affermativa, a livello prestazionale, poiché la rossa è parsa più a suo agio con le mescola supersoft, ma bisognerà valutare bene la durata della gomma ultrasoft che in questo caso dovrebbe essere utilizzata per quasi trenta giri, per non ritrovarsi poi obbligati alla strategia a due soste. La Ferrari però non ha portato per la gara nessuna gomma supersoft nuova, quindi questo lascia presagire una scelta che ricadrà sulla gomma soft.

Scelta diversa per la Red Bull che porta in gara una supersoft nuova così come la Mercedes, visto che entrambi non escludono l'utilizzo della gomma rossa in gara. Ma per i Red Bull c'è da valutare il degrado della Ultrasoft che dovrebbe essere superiore rispetto alla concorrenza, situazione che porterebbe il team di Milton Keynes a montare la gomma gialla. Probabile scelta di gomma soft per la Mercedes sia di Hamilton che di Bottas, anche per cercare di giocarsi la carta della sosta anticipata. Attenzione a Daniel Ricciardo che ha anche una gomma ultrasoft nuova a sua disposizione (unico fra i big) per provare anche una strategia a due soste nel tentativo di recuperare dalla settima piazza.

La sosta sul circuito messicano fa perdere circa 22 secondi. Dato importante per chi vorrà effettuare uno stop anticipato, per provare il sorpasso ai box e non ritrovarsi nel traffico. Ma bisognerà stare incollati al proprio avversario in pista per pensare alla possibilità dell'undercut, considerando che si prevede un miglioramento di circa 0.8/1.0s passando dalla ultrasoft vecchia alla soft nuova (dati in linea anche per chi monterà la supersoft nel secondo stint di gara).

Stare incollati all'avversario si diceva, ma in Messico con un'area cosi rarefatta non sarà cosi semplice, visti i grossi problemi di overheating che si posso generare soprattutto ai freni, molto sollecitati qui e di conseguenza alle gomme che potrebbero andare in decadimento termico. Come sempre, la Safety Car o VSC potrà cambiare le sorti della gara, magari entrando in un momento ideale per chi starà allungando al massimo il primo stint, o nel caso in cui dovesse entrare intorno al giro 15: un'eventualitàche costringerebbe tutti alla sosta anticipata e a effettuare il secondo stint con la gomma soft. Probabilità non troppo remota, visti i tanti errori nel corso delle prove libere. Anche nella passata stagione la VSC influenzò il secondo stint di alcuni piloti.

Nel 2016, le mescole disponibili per il Messico erano le super soft, soft e medium. Nella giornata di sabato la Mercedes e la Ferrari riuscirono a passare il taglio della Q2 con la gomma a mescola soft, a differenza degli altri che passarono il turno con la gomma supersoft. Lewis Hamilton, partito dalla pole, vinse il Gran Premio del Messico con una strategia ad una sosta. Dopo essere partito con la gomma medium, effettuò il suo primo ed unico pit stop al giro numero 17. Strategia diversa per la Red Bull di Daniel Ricciardo che, partito dalla quarta posizione con la gomma supersoft, effettuò il suo primo pit stop al giro 2, approfittando di una Virtual Safety Car, per poi effettuare il suo secondo pit stop al giro 51, montando per l'ultimo stint di gara la gomma soft. Il Gran Premio si svolse con una temperatura ambientale di 19°C e una temperatura dell'asfalto che si avvicina ai 50°C.
Il minor tempo impiegato per effettuare il pit stop e percorrere la corsia box fu quello di Lewis Hamilton in 21.709 nel corso del giro 17. La scuderia più veloce nell'effettuare il pit stop fu invece la Williams che cambiò le gomme a Felipe Massa in 2.06.

Per la gara di oggi ci si aspetta una battaglia molto serrata fra i primi tre, con un Lewis Hamilton cui basterà un quinto posto per laurearsi campione del mondo per la quarta volta. Difficile, quasi impossibile fare pronostici sul vincitore della tappa messicana: alla pista l'ardua sentenza.

Francesco Magaddino

 

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