E’ Lewis Hamilton a vincere un Gran Premio d’Ungheria tiratissimo, grazie anche ad un colpo di genio del suo muretto box, davanti a un ottimo Max Verstappen. L’olandese ha condotto le operazioni per buona parte della gara, prima di arrendersi allo strapotere di Hamilton e Mercedes, bravi ad inventarsi un pit stop in più quando si sono accorti che in pista il sorpasso era molto complicato. Terzo Vettel, ma la Ferrari ha di che riflettere; le Rosse, infatti, hanno tagliato il traguardo con un minuto di distacco dal leader.

Hamilton è stato molto aggressivo sin dall’inizio, quando in curva 1 e 2 si è subito affiancato al team mate Bottas, che partiva secondo. Alla fine del duello, il britannico ha avuto la meglio, anche con un leggero contatto che ha danneggiato l’alettone anteriore del finlandese, costretto al pit stop anticipato al sesto giro. Qui è cominciata la gara all’inseguimento di Max Verstappen, che però si è difeso molto bene anche nel corpo a corpo. Al giro 48, così, il muretto delle Frecce d’Argento ha richiamato per la seconda volta Lewis per montare gomme nuove medie e dargli la possibilità di attaccare. Hamilton non si è fatto pregare, recuperando 20 secondi in 18 giri, e passando l’olandese a 3 giri dalla fine. Bottas, invece, non è andato oltre l’ottava posizione, perdendo anche il secondo posto nel Mondiale.

Seconda posizione per Max Verstappen che obbiettivamente non poteva fare più di quanto ha fatto per difendere il primato. Una volta subito il sorpasso si è fermato ai box per montare gomme rosse e ottenere il punto aggiuntivo del giro veloce in 1:17.103. Chi ha deluso è stato ancora una volta Pierre Gasly: il francese, dopo una partenza orribile, si è ritrovato in nona posizione. Alla fine della corsa, oltre a trovarsi doppiato dal team mate, ha chiuso sesto dietro anche alle Mclaren di Carlos Sainz.

Giornata negativa per la Ferrari: il terzo posto di Vettel non tragga in inganno! Le Rosse hanno chiuso a un minuto di ritardo dal leader; un distacco abissale, che getta ulteriori ombre su una stagione fino ad ora negativa. Quarto Charles Leclerc, che si è fermato prima del team mate, e nel finale non ha potuto resistere agli attacchi di Vettel con gomme più morbide e fresche. A Maranello le vacanze serviranno dunque per rivedere il progetto SF90 e pensare se non sia meglio concentrarsi già sul 2020.

Molto bene le McLaren con Carlos Sainz quinto e Lando Norris nono; sono punti pesantissimi per la scuderia di Woking, l’unica degli “altri” a portare entrambe le vetture in top ten. Settimo un ottimo Kimi Raikkonen con l’Alfa, mentre Antonio Giovinazzi ha chiuso solo diciottesimo per problemi in seguito ad un contatto con Stroll in curva 1. Decimo Alex Albon con la Toro Rosso, mentre la domenica di Renault è stata ancora una volta negativa con entrambi i piloti fuori dalla top ten, così come per la Haas, costretta al ritiro cn Romain Grosjean.

La Formula Uno va quindi in vacanza con un Lewis Hamilton sempre più leader del Mondiale, e con un Max Verstappen che sembra sempre più lo sfidante principale per questo campionato, se mai ce ne fosse uno.

Nicola Saglia