F1 | Flashback: da Pedralbes a Jerez, ecco quando il GP Spagna non si correva al Montmelò
La Formula Uno sbarca per la prima volta in Spagna nel lontano 1951, anno in cui si svolge il secondo campionato del mondo. La pista è quella di Pedralbes, ricavata dalle strade che sorgono nell’omonimo quartiere nella città di Barcellona. Lungo oltre sei chilometri (6.316 metri per l’esattezza), questo circuito ospita solamente due edizioni iridate (oltre a quella del 1951, l’altra è datata 1954) che vedono la vittoria di Alfa Romeo e Ferrari rispettivamente con Juan Manuel Fangio e Mike Hawthorn.
Dal 1955 al 1966 la Spagna scompare momentaneamente dal calendario, per tornare nel 1967. Con Pedralbes definitivamente accantonato per motivi di sicurezza, ad ospitare la Formula Uno sono i tracciati di Jarama (nei pressi di Madrid) e Montjuic (ricavato unendo le strade dell'omonimo parco di Barcellona) che si alternano tra il 1967 e il 1975. Dal 1976 al 1982 Jarama diventa sede stabile del Gran Premio di Spagna.
A Jarama la Ferrari coglie solo due successi, ma molto significativi. Il primo con Niki Lauda nel 1974, con l’austriaco che precede il compagno di squadra Clay Regazzoni e centra il primo successo in carriera, il 50° nella scuderia del Cavallino. Il secondo nell’ultima edizione del 1981 con Gilles Villeneuve. Una gara per certi versi eroica quella del canadese, che riesce a difendere la prima posizione nei confronti della Ligier-Matra di Jacques Laffite sfruttando sul lungo rettifilo principale la potenza del turbo montato sulla sua Ferrari 126 CK. Un arrivo in parata sotto la bandiera a scacchi per i primi cinque (Villeneuve, Laffite, Watson, Reutemann e De Angelis) racchiusi in appena 1”2. Nessuno avrebbe mai potuto immaginare che quel trionfo sarebbe stato purtroppo l’ultimo per Gilles, che meno di un anno dopo avrebbe trovato la morte nell’incidente fatale di Zolder nel corso delle qualifiche del GP del Belgio.
Di Jarama si ricorda inoltre l’edizione del 1976, quella della squalificata comminata a James Hunt per un’irregolarità tecnica (misura della prese sulle gomme superiore rispetto a quanto consentiva il regolamento dell’epoca) presente sulla sua McLaren M32. L’inglese, che aveva vinto quella gara, il 5 luglio 1976 vede riammesso il suo nome nella classifica generale della corsa per conto della Commissione sportiva internazionale, con la squalifica che viene mutata in sanzione pecuniaria. La vicenda si trascina fino al settembre successivo, quando un appello della Ferrari (antagonista della McLaren nella lotta iridata) viene respinto.
Il circuito di Montjuic, che ha ospitato quattro gare valide per GP di Spagna, è tristemente noto per l’edizione del 1975 dove la Hill di Rolf-Johann Stommelen, in seguito alla perdita dell’alettone posteriore, perde il controllo e termina la sua folle corsa sugli spettatori uccidendo ben quattro persone. La corsa viene sospesa al 29° giro con la vittoria – la prima e anche unica in carriera – conquistata da Jochen Mass su McLaren. Tra i piloti andati a punti (il punteggio in quella circostanza venne dimezzato) figura per la prima – e finora anche ultima – volta una donna: la nostra Lella Lombardi.
L’ultimo circuito spagnolo che ospita la Formula Uno prima dell’avvento del Montmelò è Jerez de la Frontera dal 1986 al 1990. Memorabile la prima edizione, con il testa a testa andato in scena tra la Lotus di Ayrton Senna e la Williams-Honda di Nigel Mansell, con il brasiliano che taglia il traguardo con un vantaggio di appena 14 millesimi sull’inglese. Nella sua storia Jerez è stato sede anche del Gran Premio d’Europa in due occasioni (1994 e 1997). L’ultima delle quali passata alla storia per l’incidente tra Michael Schumacher e Jacques Villeneuve in lotta per il titolo, con la successiva squalifica da parte della FIA al pilota tedesco reo di aver premeditato il contatto con il canadese per avvantaggiarsi nella contesa iridata che poi lo vide uscire sconfitto.
Piero Ladisa