Red Bull Racing Max Verstappen F1 Monza
Credits: Red Bull Content Pool / Getty Images / AA75RCRDDUDVN92KTFMY

Nel paddock della gara ad Austin hanno preso forma voci per cui una scuderia di F1, Red Bull Racing (per sua stessa ammissione), stia utilizzando un dispositivo attivato dall'abitacolo in grado di modificare l'altezza del bordo anteriore del pavimento (il cosiddetto "tea tray" o "bib") tra le qualifiche e la gara.

La risposta della FIA

Contestualmente alla pubblicazione di tali voci sulle colonne di Autosport.com, la FIA ha immediatamente mosso le proprie pedine. In un documento emesso da quest'ultima si legge:

"Qualsiasi modifica dello spazio libero relativa all'altezza del bib durante le condizioni di parco chiuso è severamente vietata dai regolamenti. Sebbene non abbiamo ricevuto alcuna indicazione che una squadra utilizzi un sistema del genere, la FIA rimane vigile. (...) A tal fine, abbiamo apportato modifiche procedurali per garantire che lo spazio non possa essere modificato facilmente. In alcuni casi, ciò potrebbe comportare l'applicazione di un sigillo per fornire ulteriore garanzia di conformità".

Soffiata ed ammissione

La genesi di questa potenziale irregolarità trova le radici in una soffiata da parte di una scuderia rivale, secondo la quale ad una scuderia sia stato ricordato, dopo le qualifiche al GP di Singapore, che modificare la distanza da terra del tea tray era proibito dalle normative del parco chiuso, vincolo poi ottemperato in gara.

Successivamente, Red Bull Racing ha ammesso alla BBC di essere il team di F1 al centro della controversia tecnica sull'altezza da terra che sta animando il pre-gara del GP degli Stati Uniti. Il portavoce della scuderia di Milton Keynes ha sottolineato che il dispositivo "esiste, anche se non è accessibile una volta che l'auto è completamente assemblata e pronta per funzionare", aggiungendo che "nella lunga corrispondenza che abbiamo avuto con la FIA è emerso questo punto e abbiamo concordato un piano per il futuro".

A cosa serve

A livello teorico, la possibilità di regolare l'altezza del bordo d'attacco del fondo consentirebbe di ottenere in qualifica le migliori prestazioni aerodinamiche (utilizzando un'altezza minima) e in gara di ottimizzare la prestazione, sollevando il fondo per compensare l'aumento di peso della monoposto (carica di carburante) e stando lontani dall'usura limite consentita della tavola di legno installata nella zona. Un'altezza da terra troppo limitata non consentirebbe (in gara) una guida aggressiva su dossi e cordoli.

Non si tratterebbe dunque, a livello concettuale, della soluzione impiegata dalla Ferrari nelle prime gare del 2007 che consentiva di far stallare il fondo e diffusore alle alte velocità.

Confini non proprio precisi

Ieri, durante la conferenza stampa pre-evento del GP degli Stati Uniti, Lando Norris ha detto la sua in merito al dispositivo (di cui non sappiamo nulla a livello pratico):

"Una cosa è averlo sulla propria auto, un'altra è quanto lo si usa e lo si sfrutta, cosa di cui non abbiamo idea".

Max Verstappen è stato ovviamente di avviso differente:

"Per noi era solo uno strumento semplice da utilizzare quando le parti erano smontate, era facile da regolare. Ma una volta che l'intera auto è assemblata, non possiamo più toccarla".

Le indicazioni dei due piloti forniscono una chiave di lettura che da la dimensione di quanto sia difficile tracciare una linea per definire qualcosa di illegale in F1, soprattutto quando questo "qualcosa" è definito in termini fumosi e non si ha polso sull'effettivo contributo che offre alle prestazioni. Se il dispositivo esiste ed agisce come elemento di preparazione della vettura per apportare più facilmente una modifica all'assetto con l'auto smontata, allora non ci sono problemi. La dimostrazione dello scopo primario non è il problema o il dolo, lo è l'utilizzo in condizioni di parco chiuso.

Tutto in carico (come sempre) alla FIA

Poiché la soluzione in esame (di cui ripetiamo non si conosce nulla dal punto di visto pratico) fa comunque parte di un insieme di dati già noti (e, a quanto pare, approvati) alla FIA, probabilmente, con la manovra attuale, l'organo regolatore vuole eliminare il potenziale uso illecito.

Siccome le cose in F1 molto spesso non accadono per caso, è lecito domandarsi cosa succederà qualora emergessero prove relative ad un illecito. In quel caso, con poche gare alla fine del campionato, gli animi potrebbero facilmente incendiarsi e la stagione prendere comunque una piega indesiderata.

Luca Colombo