F1 | GP Belgio, libere 2: Red Bull domina la scena, Mercedes si risparmia
Tra i saliscendi di Spa la monoposto di Milton Keynes sembra trovarsi a proprio agio, riuscendo a fare la differenza nel secondo settore, quello guidato della pista, dove il telaio e l’aerodinamica sono fondamentali. Oltre al giro secco, la Red Bull ha mostrato un ottimo passo gara che potrebbe aprire scenari importanti in vista del Gran Premio.
Alle spalle delle due “lattine”, in terza posizione, c’è la Force India di Nico Hulkenberg, davanti alla Ferrari di Sebastian Vettel e al team-mate Sergio Perez. Più indietro l’altra SF16-H, con il settimo tempo colto da Kimi Raikkonen. Entrambi i piloti del Cavallino hanno palesato alcune difficoltà nel trovare il giusto grip con le supersoft, la mescola più morbida portata dalla Pirelli in Belgio.
Davanti ad Iceman c’è Nico Rosberg. Entrambi i driver della Mercedes sono scesi in pista con soft e medium, risparmiando così il compound più tenero in vista di qualifiche e gara. I pensieri di Lewis Hamilton (quest’oggi 13°) sono invece già dirottati a domenica, dove ad attenderlo ci sarà una gara di rimonta. Dopo la sostituzione del turbo e dell’MGU-H avvenuta questa mattina, sulla monoposto numero 44 del campione del mondo in carica è stata montata una nuova specifica che gli è valsa ulteriori 15 posizioni di penalità che lo costringerà a partire dall’ultima fila.
Ultima fila che l’inglese condividerà con Fernando Alonso. Dopo essere rimasto ai box per tutta la sessione mattutina per problemi al motore, sulla McLaren dello spagnolo è stata montata una nuova power unit. Un intoppo (35 posizioni di penalità) che non impedirà ad Alonso di beneficiare della specifica evoluta, per la quale il team di Woking ha speso 7 gettoni.
Dopo aver preso paga dal debuttante compagno di squadra (1” nelle FP1), Pascal Wehrlein (11°) ha voluto subito mettere le cose in chiaro – ristabilendo le gerarchie all’interno del team – rifilando oltre 0”9 ad Esteban Ocon (21°), chiamato in Manor – via Mercedes – per sostituire Rio Haryanto, rimasto comunque all’interno del team di Bambury come pilota di riserva.
In difficoltà è apparsa la Williams che non è andata oltre il 16° e il 17° tempo con Valtteri Bottas (il finlandese ha accusato problemi alla centralina) e Felipe Massa. Guai anche per la Renault di Jolyon Palmer che nelle primissime fasi ha dovuto fare i conti con problemi legati alla potenza, causando anche l’unica Virtual Safety Car della sessione. Il britannico ha continuato a girare concludendo 20° alle spalle del compagno di team Kevin Magnussen.
Piero Ladisa