F1 | Hockenheim non ospiterà il Circus nel 2020
Stando a quanto affermato da Jorn Teske, amministratore delegato del tracciato di Hockenheim, la Formula 1 nel 2020 non farà tappa sull'impianto locato regione del Baden-Württemberg.
"A carte scoperte"
Durante la riorganizzazione del calendario 2020, il tracciato tedesco era stato indicato come un potenziale candidato per ospitare un Gran Premio. Nelle ultime ore, però, Teske ha dichiarato che Hockenheim non farà parte del calendario 2020.
L'amministratore delegato ha detto di "aver giocato a carte scoperte sin dall'inizio". In altre parole, l'impianto non avrebbe ospitato una gara a fronte di condizioni finanziarie svantaggiose.
La posizione definitiva è stata dettata in conseguenza anche delle misure sanitarie locali della regione, che avrebbero portato ad un evento senza spettatori.
Una stagione con dieci GP?
Per il momento il calendario 2020 vede confermati dieci GP: l'ultimo si disputerebbe a Sochi il 27 settembre. Com'è noto, nelle stanze dei bottoni della Formula 1 vorrebbero aggiungere qualche nuova data.
Secondo Teske contatti con il tracciato del Nurburgring sarebbero già in essere, anche se non si conosce a che livello sia la trattativa. Ricordiamo che in Germania ogni Lander emana in autonomia le proprie misure sanitarie locali.
Stando a voci insistenti che girano nell'ambiente, nel dopo Sochi ci dovrebbe essere posto per gare a Portimao (Portogallo), Imola e, appunto, Nurburgring. Per il tracciato tedesco uno dei nodi della questione riguarderebbe la collocazione temporale, visto l'andamento climatico locale in autunno inoltrato.
Sempre secondo i rumors, la gara in Cina dovrebbe essere tagliata fuori dal 2020 (nonostante si aspetti un'estensione contrattuale tra gli organizzatori e la F1), mentre le gare Bahrain ed Abu Dhabi dovrebbero chiudere la stagione, come da programma.
Sono attesi comunicati ufficiali in tal senso da parte di Liberty Media che, con la FIA, sta tenendo comunque costantemente monitorata la situazione relativa al contagio da coronavirus.
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Luca Colombo