F1 | GP Stati Uniti, gara: Ferrari tra ritmo mancante, strategie bizzarre e squalifiche
La pole position di Leclerc ottenuta venerdì aveva illuso i tifosi della Ferrari, che speravano almeno in un podio da parte della vettura di Maranello. Così non è stato, e i fattori sono molteplici. Certo, la strategia scelta per la gara del monegasco ha lasciato tutti un po’ interdetti, ma è parso da subito chiaro che le prime tre posizioni erano al di là della portata degli uomini in Rosso. E la squalifica finale del monegasco di sicuro sposta poco rispetto a quanto visto in gara.
Manca il ritmo nelle fasi iniziali
C’è un dato incontrovertibile che dà un po’ l’idea di quanto grandi siano le difficoltà della Ferrari in gara, al netto di una competitività che sul giro secco sembra essere più presente. I primi stint di entrambe le vetture sono sembrati molto difficili, tanto da subire i sorpassi (sia Leclerc che Sainz) da parte degli arrembanti Hamilton e Verstappen.
Al di là di una partenza non ottimale da parte di Leclerc, quindi, si è confermata una mancanza di ritmo sostanziale da parte di entrambe le Ferrari con gomme gialle nel primo stint di gara. Non si tratta certo di una novità, e in ogni caso da Maranello non mancheranno le analisi in vista della prossima stagione. Si tratta, infatti, di un handicap notevole, perché Leclerc si è trovato in circa dieci giri fuori dai giochi per il podio.
Attenzione, questo potrebbe rivelarsi un dato fondamentale per le ultime gare, soprattutto considerando che con il nuovo fondo la Mercedes sembra essere tornata ad essere altamente competitiva. Gli uomini della Ferrari oggi stanno lavorando tanto in ottica test per il 2024, ma è anche importante non perdere troppo terreno in questo finale di stagione.
Strategia … bizzarra con Leclerc
Il capitolo strategie, si sa, è uno dei tasti dolenti della Scuderia di Maranello da tanti anni a questa parte. Se con Carlos Sainz pare evidente che si siano effettuate tutte le scelte giuste, tra numero di soste e gomme montate, lo stesso non si può certo dire per quanto fatto con Leclerc. Il monegasco, infatti, è stato l’unico a effettuare una sola sosta in tutto il Gran Premio.
Ora, lungi da questa sede voler fare gli ingegneri del lunedì mattina, ma era abbastanza pronosticabile che le gomme bianche montate al giro 23 non sarebbero arrivate fino in fondo. Pur trattandosi della mescola più dura, la Ferrari non brilla per essere una delle vetture più gentili sulle coperture, e il crollo degli ultimi tre giri certamente ne è un esempio.
Il basso degrado segnalato via radio da Leclerc ha forse tratto in inganno il muretto, ma con questa scelta il quarto posto (probabilmente il migliore risultato disponibile) è diventato una pia illusione. Prima il team mate Sainz, non proprio accolto benevolmente, poi Perez hanno infilato il monegasco, costretto a chiudere sulle tele in sesta posizione.
Charles poco aggressivo allo start
A voler essere precisi, l’unico neo nella gara di Leclerc è da riscontrare nella partenza. Charles è infatti sembrato molto poco reattivo, trovandosi così ad essere passato senza colpo ferire da parte di Lando Norris. Per il resto, poco da eccepire sulla sua condotta di gara. Stesso discorso per Sainz, aggressivo quanto basta in partenza e poi grintoso nel resto della gara. Alla fine, il quarto posto di Leclerc è stato il suo, con pieno merito.
In chiusura di serata, poi, è arrivata la ciliegina sulla torta della giornata Ferrari, con la squalifica ai danni di Charles Leclerc. Poco da aggiungere a quanto già scritto, si è trattato semplicemente di un altro tassello che ha completato il puzzle di una domenica non certo felice per il monegasco. Se non altro, Sainz ha artigliato così (grazie anche alla sorte toccata a Hamilton) un terzo posto che sembrava assolutamente fuori portata.
In conclusione, poco da dire sulla prestazione dei piloti Ferrari. Sulla vettura e sul muretto c’è invece tanto da lavorare. Il ritmo gara è assolutamente da migliorare, ma continuare a perseverare con errori di questo tipo può pregiudicare ancora di più i risultati in questo finale di stagione, già ampiamente compromessa.
Nicola Saglia