MotoGP | GP Italia, Martin va KO nella Sprint: “Sensazioni non eccezionali”
Jorge Martin raccoglie il suo primo “zero” nelle gare Sprint e vede ridursi a 27 punti il suo vantaggio su Bagnaia nel Mondiale: “Non ho idea del motivo della caduta, ma dobbiamo migliorare”.
Per la prima volta, il Re delle Sprint chiude un sabato con uno “zero”: è pesante, nel giorno in cui Pecco Bagnaia torna a vincere una Sprint al sabato per la prima volta da Austria 2023, il ritiro di Jorge Martin di oggi al Mugello, con lo spagnolo che vede scendere a 27 il margine nel Mondiale proprio su Bagnaia e a 32 punti il vantaggio su Marc Márquez. E non è positivo il feeling con il quale Martin chiude una giornata tra le peggiori del suo 2024.
Una caduta senza spiegazioni
Punto di svolta del suo sabato la caduta alla San Donato all’inizio dell’ottavo giro, con Martin che ha perso l’anteriore della sua Desmosedici, che lo ha così scaricato nella via di fuga mentre Bagnaia e Márquez si involavano verso il traguardo con le prime due posizioni in tasca. Un disastro senza spiegazioni per il leader del Mondiale, che anche vedendo i dati non riesce a spiegarsi il motivo della caduta, che ha paragonato a quella di Jerez per il tipo di dinamica.
Non ho idea del motivo per il quale sono caduto, ho guardato i dati. Il giro precedente sono andato un po’ largo, quindi ho cercato di frenare prima per cercare di non ripetermi, ma sono caduto. Non mi piace quando non capisco perché cado, dobbiamo verificare, le pressioni erano ok.
Già prima della gara, il suo capotecnico Daniele Romagnoli aveva affermato che l’obiettivo massimo di oggi poteva essere un piazzamento sul podio, conscio dei problemi che sta affrontando Martin in questo fine settimana e che sono tutti riconducibili a quell’anteriore che lo ha tradito. Lo stesso Martin ha confermato come anche lui sapesse già di non avere il ritmo per poter vincere e sperava in un podio – che aveva in mano visto il vantaggio che aveva su Acosta prima della caduta – che però non è arrivato.
Sembra, da quelle che sono le mie sensazioni, che fossi al limite davanti. Dobbiamo lavorare, sembra che io stia usando il davanti un po’ troppo. Dopo 3 giri, sembra che la gomma ne abbia fatti 20. Sicuramente non è una cosa positiva. Dobbiamo per forza migliorare il setup per domani, perché così non posso essere competitivo. Capita.
Pecco e Marc avvantaggiati
Nonostante la pole position con annesso record assoluto della pista in 1.44.5, Martin si è reso conto ulteriormente come Bagnaia e Márquez, in questo momento, hanno un piccolo vantaggio nei suoi confronti in vista di domani, se la situazione non dovesse cambiare.
Ieri ho fatto 1.46.1 con gomme molto usate, nella Sprint giravo in .46.4 e mi stavo esprimendo al mio massimo. Qualcosa è andato storto. Le mie sensazioni non sono eccezionali, c’è qualcosa che dobbiamo sistemare per domani perché curvare è stato molto difficile, ho visto grosse differenze con Pecco e Marc in pista. La cosa positiva è che abbiamo i dati, cercheremo di avvicinarci per domani.
Il contatto non sanzionato con Bastianini: “Evitabile”
Il duello con Bastianini per mantenere la seconda posizione dietro a Bagnaia nelle prime fasi della corsa è scaturito in una caduta per la Bestia, che alla San Donato ha cercato di passare Martin e con lo spagnolo che per incrociare Enea e riprendersi la posizione ha toccato il #23 portandolo alla scivolata. Secondo Martin, Bastianini è stato molto aggressivo nel duello con lui e il contatto si poteva evitare, sebbene per sua fortuna ciò non ha portato a nessuna penalizzazione.
Enea era già stato aggressivo nel corso del primo giro. In curva 1 è andato largo, io ho fatto la mia solita linea. Ho sentito il tocco, non sapevo fosse caduto perché non l’ho visto, ci ho fatto caso guardando lo schermo gigante. Dopo andrò dai commissari ma penso che la direzione gara abbia già deciso, non penso ci siano problemi ma ci sono sempre delle sorprese con loro. Sicuramente si sarebbe potuto evitare se non fosse rientrato in traiettoria senza guardare. Io ho fatto una traiettoria normale, lui è andato largo, ha chiuso e mi ha toccato. Già nel primo giro all’Arrabbiata ha chiuso la linea mentre ero davanti e non potevo vederlo, ma l’ho sentito e ho chiuso il gas. È stato un po’ pericoloso. Sono stato fortunato a non essere caduto con lui.
Dal Mugello, Mattia Fundarò