Lewis Hamilton 10. Prima posizione conquistata al sabato e Suzuka incastonata nella preziosa collezione delle pole position del cannibale inglese. La domenica, una volta transitato in testa alla prima curva e avuta la notizia del ritiro di Vettel, deve limitarsi solamente a controllare l’arrembante Verstappen. Da Austin dovrà solamente attendere il momento in cui potrà stappare lo champagne.

Max Verstappen 9. In qualifica non è brillante come al solito e viene sopravanzato anche dal compagno di squadra. In gara la musica cambia fin dalle battute iniziali quando con una delle sue partenze si porta immediatamente dietro Hamilton. Nel finale prova anche ad impensierirlo, ma un Alonso in versione terzo pilota Mercedes lo fa accontentare del secondo posto.

Daniel Ricciardo 8. Nono podio stagionale (il terzo consecutivo) in una giornata dove non ha lo stesso passo del compagno di squadra. Deve contenere l’assalto finale di Bottas, ma riesce ad incamerare punti preziosi che gli permettono di blindare ancora di più il suo 4° posto nella classifica iridata.

Valtteri Bottas 7. In crescita rispetto agli ultimi weekend, ottiene la prima fila accanto al teammate. In gara, dovendo scattare dalla sesta casella, causa penalità per la sostituzione del cambio, opta per la strategia su gomma soft che non paga del tutto visto che termina ai piedi del podio.

Kimi Raikkonen 6,5. Con l’unica Ferrari superstite ha l’arduo compito di addolcire un’altra domenica amara per la Ferrari. Ci riesce parzialmente, vista la posizione di partenza, ma di più non poteva proprio fare.

Esteban Ocon 7. In una gara sostanzialmente lineare si prende il lusso di rimanere per parecchi giri in zona podio. Poi deve retrocedere, ma disputa un’altra consistente gara.

Sergio Perez 6,5. Porta punti preziosi al team decidendo, con saggezza, di non ingaggiare un altro duello rusticano con la vettura gemella.

Kevin Magnussen 7. Sarà pure duro nelle manovre di sorpasso, ma il danese dà spettacolo e offre uno dei pochi spunti vivaci ad un Gran Premio piuttosto soporifero e non solo per l’orario in cui viene trasmesso in Europa.

Romain Grosjean 7. Dopo il botto nelle qualifiche, in gara riesce a conquistare una meritata zona punti rimanendo attaccato al suo compagno di squadra che lo precede sul traguardo.

Felipe Massa 6,5. Artiglia l’ultima casella della zona punti grazie anche al ritiro di Hulkenberg che era pronto a far di lui un sol boccone.

Fernando Alonso 4. Desolante vedere un due volte Campione del Mondo comportarsi come un debuttante alle prime armi . Danneggia Verstappen allo stesso modo in cui in Malesia fece con Vettel e il fatto di trovarsi in bagarre con Massa per la zona punti non può essere un’attenuante.

Jolyon Palmer 6. Partendo dal fondo avrebbe meritato la zona punti per congedarsi dalla Renault nella maniera migliore.

Pierre Gasly 6. Senza infamia e senza lode, vede nuovamente la bandiera a scacchi. Ora dovrà decidere cosa fare in vista di Austin. 

Stoffel Vandoorne 5. In regresso rispetto alle ultime uscite, ma con una Mclaren piuttosto in sofferenza a Suzuka.

Pascal Wehrlein 6. E’ l’ultimo dei classificati ma almeno lui, a differenza del compagno di squadra, vede la bandiera a scacchi.

Lance Stroll 5. Finisce ko per una foratura ma fino a quel momento era stato piuttosto anonimo.

Nico Hulkenberg 6,5. Per un banale guasto al DRS deve abbandonare una gara che lo stava vedendo tra i protagonisti.

Marcus Ericsson 4. Dopo 7 giri finisce a muro ma della sua assenza nessuno se ne accorge.

Sebastian Vettel  s.v. In qualifica fa un capolavoro e con un gran giro tiene vive le speranze della Ferrari in vista della gara. Speranze che si spengono come una candela dopo pochi giri.

Carlos Sainz s.v. Anche lui avrebbe voluto congedarsi dalla Toro Rosso in altro modo, invece finisce dopo poche curve contro le barriere.

Vincenzo Buonpane

 

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