Storie da Corsa | 60 anni dalla morte di Giulio Cabianca
Sono passati ormai 60 anni dalla morte di Giulio Cabianca, pilota veronese che è ricordato specialmente per il terribile incidente in cui ha perso la vita insieme ad altre tre persone.
Le prime gare e l'ingaggio con la Osca
Giulio Cabianca è nato il 19 febbraio 1923 a Verona e la sua carriera come pilota comincia al termine della Seconda guerra mondiale.
La sua prima gara ufficiale è la Coppa d’Oro delle Dolomiti al volante di una Fiat Rovelli 1100S nel 1947. Due anni più tardi, Cabianca ottiene la sua prima vittoria sul circuito di Tigullio con la OSCA Mt4.
Nel 1951, Cabianca centra la vittoria nel Gran Premio d’Italia battendo il pilota esperto Louis Chiron e diventa campione italiano della sua classe. Nello stesso anno, il pilota veronese partecipa alla Mille Miglia con una Osca 1000 concludendo la gara in dodicesima posizione.
Cabianca ritorna nel '52 di nuovo alla Mille Miglia e conclude la gara in quattordicesima posizione, mentre diventa di nuovo campione italiano nella classe 1500. Alla Targa Florio sta per vincere la gara, ma il semiasse della sua macchina si rompe e lo priva della vittoria. Si consola con il trionfo sul circuito di Caserta e il secondo posto assoluto al Gran Premio di Senigallia, dietro a Eugenio Castellotti.
Nel 1953, il veronese ritorna alla Mille Miglia concludendo la gara in nona posizione e partecipa di nuovo alla Targa Florio concludendo la gara in sesta posizione. In quell’anno vince il Gran Premio di Cidonio e viene iscritto alla 24 ore di Le Mans, ma non partecipa alla gara.
Anche per la stagione 1954, Cabianca ritorna alla Targa Florio e alla Mille Miglia, rimanendo lontano dalla vittoria. Ottiene il secondo posto nella Coppa d’oro Delle Dolomiti e il terzo posto sul circuito di Sassari.
L’anno successivo, partecipa ufficialmente alla 24 ore di Le Mans in coppia con Sgorbati e guida una Osca MT4. Termina la gara in undicesima posizione. Ottiene il terzo posto alla Coppa d’oro delle Dolomiti e il secondo posto al Mugello.
Nel 1956 ottiene la vittoria alla Coppa d’oro delle Dolomiti e al Giro della Calabria. Alla Targa Florio, Cabianca termina la gara in seconda posizione, ma dopo la gara viene retrocesso in ultima posizione, perché il co-pilota non è salito in macchina.
Nel 1957, Cabianca arriva terzo assoluto e primo di categoria alla Targa Florio insieme a Louis Chiron.
La Formula 1 e l'incidente mortale
L’anno 1958 è un anno ricco di soddisfazioni per Cabianca, che diventa campione italiano GT e arriva secondo al Gran Premio di Pau, gara valida per la Formula 2.
Lo stesso anno il pilota veronese debutta in Formula 1 e dopo aver fallito la qualificazione a Montecarlo, riesce a qualificarsi per il Gran Premio d’Italia. In quella gara, Cabianca è costretto al ritiro mentre si trovava in quinta posizione per problemi al motore.
Nel 1959, Cabianca corre con la scuderia Ferrari ottenendo il secondo posto nella gara notturna a Messina e le vittorie alla Coppa Sant Ambroeus e a Napoli. Il veronese partecipa di nuovo al Gran Premio d’Italia con una Maserati e concluse la gara in quindicesima posizione.
Cabianca partecipa anche nel 1960 al Gran Premio d’Italia e qualifica la CooperT51 messa a disposizione dal Team Castellotti in quarta posizione. Il veronese riesce a mantenere la posizione fino al traguardo e ottenne quattro punti iridati validi per il campionato di Formula 1.
Fuori dalla Formula 1, ottiene un quarto posto alla Targa Florio, mentre è costretto al ritiro sia alla 24 ore di Le Mans sia alla 1000 km del Nurburgring .
L’inizio della stagione 1961 vede Cabianca ottenere la vittoria alla Targa Florio e partecipa alla Coppa Ascari in cui è costretto al ritiro. Il 15 giugno 1961, Cabianca si trova sul circuito di Modena per testare una Cooper.
La vettura esce di pista per via di un problema al cambio e invece di arrestarsi, a causa di un cancello aperto prosegue la sua folle corsa sulla via Emilia travolgendo quattro auto e tre motociclisti in transito sulla strada statale. Il bilancio è di quattro morti, compreso Cabianca.
Morirà dopo poche ore in ospedale e qualche mese dopo gli verrà assegnato postumo il titolo campione italiano GT nella categoria 2500.
Chiara Zaffarano