F1 | Mercedes W13, l'analisi tecnica
Mentre la Ferrari faceva lo shakedown della F1-75 nel filming day a Fiorano, Mercedes presentava la monoposto per il campionato F1 del 2022, ovvero la W13. La scuderia con base a Brackley ha seguito lo stesso trend della Williams, inserendo un render della vettura nella cartella stampa, differente dalla monoposto reale vista nella presentazione in studio e successivamente nei collaudi funzionali in pista.
Il passato che ritorna
Prendendo in considerazione la vettura vista in pista, balzano all'occhio due caratteristiche ben definite. La prima riguarda la compattezza nella volumetria generale della monoposto, la seconda riguarda il passo che, secondo le comparazioni fotografiche, risulta decisamente più lungo rispetto a quello della Ferrari. Nella zona centrale della monoposto, fondo a parte, le geometrie appaiono molto legate a quanto visto nel recente passato della scuderia anglo-tedesca.
Questione PU
Rispetto agli altri competitor, vale la pena sottolineare il lavoro non visibile sulla monoposto, ovvero quello relativo alla PU. I motoristi di Brixworth, da quando la F1 ha introdotto architetture turbo-ibride, hanno rappresentato il metro di paragone per gli altri fornitori impegnati nel campionato. L'introduzione della composizione E10 (ovvero il 10% di carburante "bio") ha segnato un sostanziale ripensamento della componentistica termica sul treno propulsivo. Ricordiamo come la composizione diversa porti ad un deficit di potenza, tenendo gli schemi del 2021.
Effettivamente non abbiamo visto nulla delle PU 2022 (e probabilmente non vedremo nulla), ma possiamo supporre che l'aggiornamento comporti delle dimensioni revisionate, nonché un sistema di raffreddamento differente. Da questo punto di vista stupisce come la W13 abbia volumi compatti ed estensioni contenute delle prese dinamiche.
Tra l'altro le prese laterali, squadrate, sembrano in proporzione più indietro rispetto alla concorrenza. Al di sotto di questi elementi troviamo uno schema con vistosi deviatori verticali per incanalare il flusso nel sottoscocca. La parte centrale della monoposto non presenta griglie di sfogo per l'aria, che però potrebbero trovare posto dalle parti dell'adesivo Petronas.
Schema sospensioni convenzionale
Per quanto riguarda lo schema sospensivo, Mercedes va sul garantito con il push-rod all'anteriore e il pull-rod al posteriore. All'anteriore il musetto va ad agganciare il profilo principale dell'ala, con il muso allungato. Ricordiamo che la soluzione del muso allungata agevola la resistenza strutturale. L'andamento delle fiancate pare abbastanza convenzionale: niente scavi come la F1-75 o linee discendenti come la AT03. Se Ferrari fa girare i flussi sulla parte alta delle fiancate, Mercedes lascia spazio nella parte inferiore.
Il fondo è un altro punto interessante relativo alla W13. Rispetto a quelli semplificati presentati dalle altre scuderie, Mercedes pare aver trovato l'escamotage regolamentare per montare un fondo più arzigogolato nelle parti laterali. Chiaramente un fondo del genere lavora meglio con la canalizzazione Venturi, ma vale la pena notare che non è detto che gli avversari abbiano presentato proprio tutte le soluzioni possibili in quella zona.
Dettagli interessanti
Al posteriore si nota la presenza di un alettone con mono-pilone e profilo principale con due disegni a cucchiaio. Qui l'effetto desiderato dovrebbe essere quello di far lavorare meglio l'ala, lasciando in vortici nocivi dello "spigolo" che si propaghino al di fuori del piano.
[embed]https://twitter.com/MercedesAMGF1/status/1494739871889514498[/embed]Mercedes non ha rilasciato troppe immagini della monoposto in pista per il pubblico. Nella foto con Hamilton alla guida riportata qui sotto notiamo due particolari sulla bandella laterale dell'alettone anteriore. Il primo è la telecamera termica per le gomme, tatticamente posizionata all'estremità della superficie verticale: la posizione potrebbe risultare "furba" per evitare la creazione di vortici in quella porzione di vettura verso le ruote. Il secondo sono gli adesivi posizionati internamente sull'elemento verticale in prossimità della scritta INEOS: una maniera per valutare quanto fletta (volutamente) tutto l'elemento? Chissà, di sicuro ne capiremo di più con i primi test pre-stagionali a Barcellona.
Luca Colombo