La fortuna, si sa, aiuta gli audaci. Ha infatti sorriso alla Ferrari nelle prime due gare del campionato quando la squadra ha saputo osare e prendere dei rischi, premiandola con due vittorie meritate. Dalla Cina in poi le scelte si sono fatte meno audaci e spinte e insieme a sfortuna e imprevisti la vittoria è mancata. Pur con una vettura più forte Sebastian Vettel si ritrova in classifica iridata alle spalle di Lewis Hamilton. Dopo quattro gare e altrettanti punti di distacco il ritardo non è certo preoccupante, ma testimonia ancora una volta la volatilità di questo campionato così incerto e imprevedibile: l'importanza di scelte strategiche e l'abilità di trovarsi nel posto giusto al momento giusto sarà il fil rouge di tutta la stagione.

La gara del Montmelò, su una pista che tutte le squadre e i piloti conoscono alla perfezione, promette invece -almeno sulla carta- di essere più lineare e meno imprevedibile. In base alle statistiche emerse negli ultimi anni, ci sarebbe solo il 20% possibilità che la Safety Car posso essere protagonista in pista, rispetto alle ultime gare. Tema principale, come da tradizione con il ritorno in Europa, sarà l'accelerazione nello sviluppo tecnico delle monoposto.

Solitamente una macchina veloce a Barcellona lo è dovunque, recita una vecchia massima del paddock. Proprio qui, su tracciato misto dove sorpassare è molto difficile, Mercedes, Ferrari, Red Bull e tutti gli altri team sono attesi con i primi importanti step evolutivi. Con Barcellona parte il secondo tempo della stagione, dove si inizia a fare sul serio. Tutti i top team affiliano le armi per una nuova sfida. Vettel/Hamilton, Raikkonen/Bottas, Ricciardo/Verstappen. Tutti contro tutti, la Formula Uno torna a casa.

Stefano De Nicoló