Il GP Turchia ha visto una Racing Point a due velocità, dopo una qualifica atipica in cui il team britannico si è aggiudicato la prima fila. Da una parte un solido e costante Sergio Perez che riesce a concretizzare quanto costruito il sabato, mentre Lance Stroll zoppica dopo la seconda sosta e scivola in nona posizione.

CHE PECCATO STROLL! UN SECONDO STINT DA INCUBO 

Doveva trattarsi della giornata perfetta per Lance Stroll, desideroso di riscattarsi dopo la delusione di Imola. Tuttavia, per il giovane canadese la gara sul suolo turco si è trasformata in un vero e proprio incubo a partire del giro 36.

Montare un nuovo treno di gomme intermedie su un asfalto problematico e ormai quasi del tutto asciutto si è rivelato un suicidio per la gara di Stroll, estremamente competitivo dalla partenza. Imprendibile con le Full wet, il pilota Racing Point con il numero 18 era riuscito a fare il vuoto anche nei confronti del compagno di squadra Sergio Perez, riuscendo a gestire una situazione del tutto nuova nella sua carriera.

A guastare il prodotto di una egregia condotta di gara è arrivata la sosta del 36° giro, con annessi problemi di graining a partire dall'inizio dello stint. Un amareggiato Stroll, nel media pen, ha sottolineato quanto abbia trovato inspiegabile il crollo degli pneumatici, e che probabilmente con il senno di poi avrebbe preferito rimanere in pista per ripulire il graining di cui soffrivano le gomme montate al primo pit stop.

Seppur con un risultato negativo guardando alla posizione di partenza, Stroll può ripartire con un'iniezione di fiducia per quanto riguarda le proprie abilità. Dopo una qualifica stellare e quasi due terzi di gara da leader, può senz'altro guardare ai GP rimanenti con maggiore sicurezza.

LA RIVINCITA DI PEREZ

Non ha di certo bisogno di aumentare la propria autostima Sergio Perez. Pilota sanguigno, con mezzi inferiori, privilegi dimezzati e tanta voglia di riscatto dopo l'addio forzato alla Racing Point fissato per la fine della stagione corrente. Il messicano, alla ricerca di un sedile per rimanere in F1, si mette in luce e riesce a tradurre in un risultato importante quanto dimostrato nel corso del weekend. Quanto al morale, si tratta di un Sergio Perez che lotta con il coltello fra i denti fino all’ultima curva, dando filo da torcere e rispondendo all'attacco di Charles Leclerc che, forse troppo irruento, ha commesso un errore proprio in quell'istante.

Il messicano è dunque riuscito in pochi secondi a riconquistare quella seconda posizione che gli apparteneva, concludendo un'estenuante e interminabile sequenza di 58 giri davanti a Sebastian Vettel, l'uomo che occuperà il suo sedile in Aston Martin.

Il suo è indubbiamente un secondo posto tanto dolce quanto amaro per la Racing Point, soprattutto per i sette anni di crescita e soddisfazioni trascorsi insieme a Perez e la fine prematura di un matrimonio destinato a continuare per altri due anni. A Monza era stato Stroll a portare il team sul podio, mentre a Istanbul è arrivato il momento di Checo, con un risultato ancora migliore. Serve solo un sedile per l'anno prossimo, mentre in casa Racing Point si spera nella ripresa di Stroll, anche per tentare di giustificare la prevedibile ma dolorosa decisione presa ai danni di Perez.

Beatrice Zamuner