F1 | Domenicali parla chiaro: no due GP in Italia. Imola ai saluti
In un'intervista, Stefano Domenicali ha parlato del futuro della F1 in Italia, con la tappa di Imola che rischia di scomparire

Tra un mese la F1 farà tappa a Imola, ma per i tifosi della Ferrari – e non solo – quella del 2025 rischia di essere una delle ultime occasioni per vedere due Gran Premi disputarsi sul suolo italiano. A lanciare l’allarme è stato direttamente Stefano Domenicali, presidente e CEO della F1, che in un’intervista rilasciata a Radio Rai Gr Parlamento nella rubrica La politica nel pallone ha fatto il punto sul calendario del Circus e sull’impossibilità, in futuro, di mantenere due gare in Italia.
Domenicali: “Difficile mantenere due GP in Italia”
Queste le dichiarazioni di Stefano Domenicali nel corso dell'intervista:
“L’Italia ha sempre rappresentato e rappresenterà in futuro una parte importante della F1. Ma sarà sempre più difficile avere due GP nello stesso Paese perché l’interesse sulla Formula 1 sta crescendo. È una situazione che dovremo affrontare nei prossimi mesi, ma è difficile che possa continuare per molto.“
Una posizione chiara, coerente con la strategia di espansione globale perseguita da Liberty Media. Il calendario della F1 è già fissato a 24 tappe, e con le pressanti richieste di nuovi ingressi da parte di Paesi emergenti – specialmente America, Asia e Medio Oriente – si rende necessario effettuare delle scelte.
Già in passato Domenicali aveva delineato questo scenario: l’alternanza dei circuiti, soprattutto in Europa, è una soluzione che si fa sempre più concreta. E le piste italiane, in particolare Imola, rischiano di pagare il prezzo più alto.
Monza salva, Imola in bilico: i contratti parlano chiaro
Monza, che ha da poco rinnovato fino al 2031, appare al sicuro, considerando anche le parole di Domenicali in conferenza stampa alla presentazione dell'edizione scorsa del GP d'Italia a Monza.

Ma il contratto di Imola scade al termine della stagione 2025, e le chance di rinnovo sembrano affievolirsi. Il CEO della F1 ha ammesso:
“Nei prossimi mesi affronteremo questa scelta. Dal punto di vista umano non sarà facile, ma devo esercitare un ruolo internazionale che mi pone di fronte a tantissime richieste in giro per il mondo di Paesi emergenti che possono permettere alla F1 di crescere. È una valutazione che presto dovrò sciogliere come scelta definitiva.“
Una dichiarazione che rivela anche il lato più umano del manager imolese, legato alla sua città natale – che ha saputo rispondere con entusiasmo sia durante la pandemia sia in seguito all’alluvione del 2023, che costrinse all’annullamento dell’evento, come ricordato nell'intervista:
“Non dimentico che Imola ha risposto in un momento di grande difficoltà, quello del Covid. Quando c’è stato bisogno di trovare posti nuovi, hanno risposto immediatamente con l’entusiasmo e la capacità di una città intera.“
Il 2025, dunque, potrebbe essere davvero l’ultimo anno del Gran Premio dell’Emilia-Romagna. Nonostante inizialmente fosse stato previsto un prolungamento come “risarcimento” per l’edizione cancellata nel 2023, le prospettive appaiono oggi meno favorevoli. Sul Santerno del doman non v'è certezza… di nuovo.
A rendere ancora più incerta la situazione, anche il quadro politico-sportivo interno. Il commissario dell’ACI, Tullio Del Sette, ha recentemente ribadito l’importanza strategica del GP a Imola, definendolo “una straordinaria occasione per affermare, attraverso lo sport automobilistico, il valore del nostro Paese e la capacità delle sue istituzioni di operare in sinergia.” Ma il gioco di squadra costruito tra i Governi rischia ora di dissolversi.
Il precedente inquietante risale al 2006, quando l’allora patron Bernie Ecclestone consegnò al sindaco Massimo Marchignoli il celebre foglio con la scritta “Imola is lost”, decretando l’uscita della pista dal calendario per ben 14 anni. Oggi il pericolo di un simile epilogo torna a farsi concreto.
La F1 si gioca il futuro... anche in Italia
Nel frattempo, Domenicali continua a tracciare la via verso un futuro sempre più globale per la F1:
“Io credo che il nostro stato ci permetta oggi di pensare che quello che stiamo vedendo può crescere ancora tanto. Abbiamo mercati già importanti, ma rispetto ad altri sport siamo ancora piccoli. Vedo gli Stati Uniti, l’America, la Cina, continenti nuovi come l’Africa. Pensiamo al Medio Oriente, dove nel 2004 ci fu il primo GP: lì ci sono ancora grandi margini di crescita. La Formula 1 oggi è divertimento, coinvolgimento, intrattenimento. E soprattutto vogliamo rendere protagonisti tutti: dai piloti, ai direttori sportivi, ai tifosi stessi. Non ci fermeremo di sicuro, perché la Formula 1 è fatta di sfide.“
Con le elezioni del nuovo presidente dell’Automobile Club d’Italia previste per il 9 luglio, un ulteriore nodo si aggiunge a un quadro già delicato. E mentre i riflettori si accendono sull’Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola per l’edizione 2025, il timore è che sia anche l’ultima.
Anna Botton