F1 | La McLaren-Honda si rinnova, ma i problemi non mancano
Nelle prime due giornate di test pre-stagionali al Montmelò la McLaren era sembrata essere una vettura diversa da quella vista lo scorso anno. Una semplice illusione, visto che nei due giorni conclusivi Jenson Button prima e Fernando Alonso poi sono riusciti a percorrere pochissimi chilometri a causa di problemi tecnici di varia natura. Dopo un disastroso 2015, il team di Woking è infatti chiamato alla riscossa per cercare di ritornare ai vertici in poco tempo. Per farlo però c’è bisogno di forti cambiamenti, anche al di fuori della pista: ed infatti, all’inizio della seconda giornata di test, è arrivata la notizia del cambio del ruolo di supervisore allo sviluppo e gestione del progetto F1 Honda, con la nomina di Yusuke Hasegawa al posto di Yasuhisa Arai.
Lo stesso Arai, al termine della scorsa stagione, aveva ammesso di aver sottovalutato le nuove sfide della Formula 1, ed è forse questo uno dei motivi che ha portato al suo ridimensionamento, visto che d'ora in avanti occuperà la semplice funzione di consulente. Andando ad analizzare le singole giornate di test, bisogna sottolineare che l’inizio era stato davvero promettente, con ben 84 giri percorsi da Jenson Button, che ha fatto segnare un tempo di 1’26"735 (il sesto di giornata) seppur ancora lontano di 1”5 dai migliori.
Durante la seconda giornata è invece toccato a Fernando Alonso scendere in pista: lo spagnolo ha effettuato principalmente delle prove di aerodinamica ed elettronica, utilizzando spesso traiettorie anomale in uscita dalle curve lente proprio per seguire un programma specifico di lavoro; alla fine si è posizionato indietro nella classifica dei tempi, fermando il cronometro sul tempo di 1’26'082, ma concludendo la bellezza di 119 giri, sintomo di una apparentemente ritrovata affidabilità. "Abbiamo fatto un lavoro specifico sul software - ha dichiarato l'ex-ferrarista - sicuramente non eccitante dal punto di vista del pilotaggio ma comunque necessario. Sono molto soddisfatto però per le sensazioni ricavate e soprattutto per la quantità di giri percorsi".
Peccato che poi le cose siano andate in maniera decisamente diversa nelle due giornate conclusive di prove. Infatti, quando Button è tornato in pista mercoledì è riuscito a completare 51 giri (penultimo con un tempo di 1’26”919) prima che un principio di incendio dovuto ad un problema idraulico mettesse k.o. la sua monoposto. Peggio è andata ad Alonso nel corso dell'ultima giornata, durante la quale lo spagnolo ha percorso soltanto 3 giri (senza riferimenti cronometrici) per via di un problema all'impianto di raffreddamento, dopo che sulla vettura era stata sostituita la Power Unit.
Il ritorno del binomio McLaren-Honda nel Circus fino a questo momento non ha fornito i risultati ci si aspettava, ma se non altro a distanza di un anno qualcosa sembra essere migliorato. I primi riscontri si vedranno già a Melbourne tra meno di un mese.
Carlo Luciani