F1 | GP Brasile, FP1: Mercedes velocissima, Ferrari insegue
Il clima di San Paolo ancora una volta sconvolge le attese e propone il sole invece della pioggia. A rimetterci è Antonio Giovinazzi, schedulato per scendere in pista durante la prima sessione; la squadra ha lasciato invece a Kevin Magnussen la possiblità di girare nell'unica sessione che potrebbe rivelarsi asciutta prima della gara di domenica. Spazio per il giovane pilota Ferrari nel pomeriggio.
Chi invece va forte fin da subito è la Mercedes, che con Hamilton e Bottas fa registrare in sequenza nuovi record della pista, e fa vedere fin da subito una impressionante velocità sul giro secco. Cosa che invece non fa la Ferrari, con Kimi Raikkonen terzo a oltre mezzo secondo (distacco importante su pista corta che si percorre in poco più di un minuto) e Vettel sesto ad oltre 7 decimi e autore di un testacoda in curva 8. Tra le due Ferrari si insinuano le Red Bull: Verstappen precede Ricciardo che però si porta in dote già 10 posizioni di penalità in gara. I motori Reanult montati sulla Toro Rosso invece sembrano aver perso la bussola, con Hartley di nuovo in fumo e appiedato a nemmeno metà sessione. Sembra che invece la Honda provi a rialzare la testa, con Alonso e Vandoorne senza guai (già questa una notizia) e entrambi nei primi 10. Buono l'esordio del giovane pilota Mercedes George Russel al fianco di Esteban Ocon sulla Force India.
Molte squadre inoltre hanno presentato griglie e appendici varie per raccogliere dati sui flussi d'aria soprattutto nella parte posteriore per valutare anche l'impatto dell'Halo, un modo questo per sfruttare al meglio queste ultime due gare della stagione che però già rappresentano quasi una tappa del campionato 2018. Le gomme hanno mostrato in più occasioni fenomeni di blistering, in sofferenza per le alte temperatura di questa mattina. L'asfalto del circuito Jose Carlos Pace è inoltre molto vecchio e abrasivo; quest'anno sono stati modificati alcuni cordoli, solitamente molto bassi e lisci su questa pista, in particolare nella sequenza di curve 1-3 (la S di Senna), la 7 e la 9, per evitare che si tagliasse troppo la traiettoria.
Stefano De Nicolo'