Max Verstappen pensieroso dopo la gara di Baku
Credits: Red Bull Content Pool

Una persona che per la prima volta si fosse messa davanti alla televisione a guardare un GP di F1 difficilmente avrebbe potuto individuare in Max Verstappen il leader del Mondiale. La caccia al quarto titolo in carriera dell’olandese è certamente agevolata da due fattori in particolare: il grande vantaggio accumulato nella prima parte di stagione e il rendimento a singhiozzo del rivale maggiore, ossia Lando Norris. Il weekend di Baku, però, è sembrato seguire il trend di Monza, e per l’olandese il quinto posto finale è certamente di più di quanto ci si aspettasse a metà gara. 

Max: “Macchina poco controllabile nelle curve lente”

Nel corso della giornata di sabato, Verstappen si era lamentato della difficoltà di controllare la propria Red Bull, in particolare nelle curve lente. Il problema è sembrato ripetersi anche ieri, anche con mescole diverse e con il passo gara da mantenere costantemente nella lotta con Russell, Norris e anche Albon. Non è una questione di aggiornamenti, a quanto pare, ma proprio di set-up della vettura, e all’interno del team di Milton Keynes faticano a trovare la quadra in un momento certamente complicato. Vedere Max in difficoltà con Norris, Albon e Russell è sicuramente un campanello d’allarme importante, e Verstappen è il primo ad esserne consapevole. 

Credits: Red Bull Content Pool
Max in pista: enormi difficoltà nella ricerca del set-up per lui.

La macchina si muoveva molto nelle curve lente. Le ruote semplicemente si staccavano da terra; in questo modo perdi contatto con il terreno e di conseguenza tempo. Questo mi ha portato a forzare, surriscaldare le gomme e a fare fatica a trovare il ritmo. Sono rientrato presto e sfortunatamente questo mi ha portato ad essere bloccato dietro ad Albon. George poi mi ha attaccato e passato, ma avevamo un buon passo e stavamo andando a prendere quelli davanti. Quando mi avvicinavo a lui, però, entravo in aria sporca e facevo tanta fatica, andando a creare ancora i problemi di surriscaldamento. Comunque, penso che i cambiamenti che abbiamo fatto siano stati positivi, è solo una questione di set-up al momento. 

A tutto questo, che già non è poco, vanno aggiunti i problemi ai freni registrati dall’olandese intorno a metà gara. In una pista come Baku, dove le frenate violente sono tante, non avere la fiducia su una componente così fondamentale certamente comporta un cambiamento importante nell’approccio. In tutto ciò, il botto finale tra Perez e Sainz ha sicuramente favorito Max, che nel frattempo era entrato ai box per montare gomma rossa e fare il giro veloce. Ma il quinto posto finale di Baku, per lui, è certamente “bugiardo”.

Occorre un’inversione di rotta subito

Ora Max Verstappen ha 59 punti di vantaggio su Lando Norris. Di questo passo, facendo due conti al volo, per lui sarà complicato difendere la leadership sull’inglese, che deve sì mettersi alle spalle tutti i propri fantasmi, ma ha tra le mani la macchina più veloce in assoluto. Non è certamente un caso che la McLaren abbia sorpassato in classifica Costruttori la Red Bull, che dall’inizio dell’estate ad oggi sembra aver smarrito completamente il bandolo della matassa. 

Verstappen ha sottolineato come la macchina si muovesse tanto nelle curve lente. Era da tanto tempo che non si sentiva una frase del genere all’interno di una squadra come la Red Bull, soprattutto su una pista come Baku. La partenza di Adrian Newey ha sicuramente avuto un peso, ma non può essere questo un velo che copre tutto il resto. Red Bull, ha dimostrato di essere seconda a McLaren in tutti i tipi di tracciati da Barcellona in poi, ed è parsa, in alcuni casi, in difficoltà anche rispetto a Mercedes e Ferrari. 

Insomma, urge al più presto un’inversione di tendenza importante, anche se il calendario non aiuta. La prossima gara si disputerà infatti a Singapore; bene, nella passata stagione fu in pratica questo l’unico tracciato in cui ci fu un vero e proprio blackout del team di Milton Keynes. La pausa lunga prima di Austin non potrà che fare bene; in fabbrica, infatti, si potrà lavorare e cercare di colmare quel gap che pare diventato molto ampio. La pista americana, con la sua conformazione particolare, sarà la più indicata per portare sviluppi importanti sulle ali e su altri componenti, che possono essere di vitale importanza per ritrovare la strada alla ricerca del famigerato set-up. 

Sembra quasi che la F1 abbia diviso la propria stagione in due parti separate, e Verstappen, nella seconda metà, ha totalmente perso la via, insieme, va detto, a tutto il team Red Bull. Stringere i denti a Singapore sarà fondamentale, cercando poi di tornare là davanti nel rush finale che scatterà in Texas. 

Nicola Saglia