IndyCar | E' allarme per la sequenza di crash a Indy
La giornata che ha preceduto la fase di qualifica della 500 Miglia di Indianapolis è stata caratterizzata da un altro spettacolare incidente. Dopo Helio Castroneves (il quale è stato anche penalizzato con 8 punti di penalità in classifica generale) e Pippa Man, è stata la volta di Josef Newgarden.
Il vincitore dell'appuntamento al Barber Motorsport, come il collega brasiliano della Penske, ha perso il controllo della sua Chevrolet all’esterno della curva 1, andando ad impattare violentemente contro il muretto che delimita il tracciato; successivamente la vettura si è impennata proseguendo la sua corsa sul roll bar e fermandosi con evidenti danni alla scocca soprattutto nella parte anteriore.
C'è da dire che la Chevrolet aveva chiesto ai propri team di intervenire sull’aerodinamica anteriore delle vetture, togliendo un profilo in modo da modificarne l'efficienza. Tentativo vano, visto poi l'incidente a Newgarden.
Ovviamente, con l'avvicinarsi delle qualifiche e, soprattutto, della gara sta crescendo la preoccupazione ed il timore di nuovi incidenti e stanno montando le polemiche riguardanti gli aerokit, ritenuti troppo pericolosi ed un errore molto costoso. Questo almeno a sentire le dichiarazioni di Michael Andretti che, senza peli sulla lingua, si era lamentato dei pacchetti aerodinamici della Honda: "Non sono contento e loro ne sono consapevoli. Tutto quello che posso dire è che ho parlato di questa cosa fin dal primo giorno. Ho detto: ragazzi, si stanno facendo due cose. Primo, si stanno introducendo delle grosse spese nella serie, e secondo state pasticciando con il nostro prodotto in pista, che credo sia il migliore là fuori. In virtù di questo scenario c’è solo da perdere e non c’è intenzione da parte vostra di guadagnare. Ora c’è uno schieramento diviso. Perché? Milioni e milioni di dollari sono stati spesi da parte dei costruttori e delle squadre, e questa cosa non mi pare abbia portato delle persone in più sulle tribune. Chi sta spingendo è la Chevrolet. Honda preferisce spendere i soldi per promuovere la serie piuttosto che su questi kit". Più chiaro di così...
Tornando all'aspetto prettamente sportivo, il più veloce della sessione del giovedì è stato il francese del team Penske Simon Pagenaud, il quale ha preceduto Carlos Munoz del team Andretti, con quest'ultimo che ha confermato quanto di buono messo in mostra mercoledì, quando aveva concluso la sessione in testa. A seguire Sage Karam, Scott Dixon, Tony Kanaan, Juan Pablo Montoya, Ed Carpenter, Sebastien Bourdais, Marco Andretti e Charlie Kimball per una top ten dove spiccano le assenze degli altri "due" del team Penske: Power e Castroneves, rispettivamente 13° e 18°.
Un'ultima annotazione: nel Fast Friday è stato concesso di alzare la pressione di sovralimentazione dei motori, espediente che consentirà di recuperare quaranta cavalli circa in più sia alla Honda che alla Chevrolet, ma che potrà essere sfruttato solo nelle qualifiche: nelle libere di preparazione alla gara e durante la 500 Miglia, infatti, i parametri dovranno tornare ad essere quelli soliti. La sfida è adesso aperta per dare la caccia alla pole position più prestigiosa dell'anno.
Vincenzo Buonpane
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