Contrariamente a quanto avvenuto più volte in passato, quando il numero degli iscritti superava di gran lunga quello dei posti in griglia disponibili, anche quest'anno non si assisterà al cosiddetto meccanismo del "Bump Day", il quale consentiva a chiunque avesse ancora a disposizione un tentativo di qualifica di poter estromettere dalla lista dei partenti l'ultimo pilota presente nella lista dei tempi, definito "on the bubble". Tutti qualificati, dunque, anche se la complessità della procedura merita comunque di essere spiegata, specialmente per tutti coloro che, magari incuriositi dalla presenza del "rookie" di lusso Fernando Alonso, si affacciano per la prima volta alla scoperta di questo evento ricco di fascino e tradizione.

La prima giornata di qualifica (prevista per Sabato 20 Maggio) vedrà infatti tutti i piloti effettuare il proprio tentativo, il quale come di consueto non si baserà su una singola tornata, bensì prendendo in considerazione la media calcolata sull'arco di quattro giri consecutivi. In base ai risultati ottenuti, i 33 piloti al termine della giornata verranno suddivisi in due gruppi: coloro qualificatisi dal 10° al 33° posto si giocheranno la posizione definitiva sullo schieramento in una fase successiva che verrà disputata l'indomani, mentre i migliori nove accederanno agli shoot-out (in programma sempre Domenica 21) dove si daranno battaglia per le prime tre file dello schieramento.

Sarà infatti la giornata di Domenica a dare le risposte definitive sulla griglia di partenza della Indy 500: ad aprire la scena saranno i piloti qualificatisi dall'ultimo al decimo posto, i quali avranno a disposizione un singolo tentativo che determinerà la posizione finale, entrando in pista uno alla volta in base all'ordine (dal più lento in avanti) scaturito dalla giornata precedente; subito dopo sarà la volta degli shoot-out, riservati ai migliori nove emersi dalla sessione di Sabato: questi si giocheranno infatti le prime tre file dello schieramento, inclusa la pole position ed il conseguente Verizon P1 Award.

Le qualifiche di Indy assegneranno inoltre un punteggio a ciascun pilota ai fini della classifica generale: se il poleman potrà usufruire di 42 punti, infatti, tutti gli altri in base alla posizione ottenuta in griglia potranno a loro volta incrementare il proprio bottino nella graduatoria, con 40 punti al secondo classificato, 38 al terzo e così via, sino al singolo punto assegnato al 33° pilota presente sullo schieramento.

Una procedura per certi versi complessa, lontana dalle abitudini europee, me che per certi versi fa parte dell'unicità di Indianapolis e della sua storia, pronta ad arricchirsi quest'anno di un nuovo, emozionante capitolo.

Marco Privitera

 

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