F1 | GP Germania, tornano gli ordini di scuderia: Bottas e Raikkonen "stoppati" dal muretto box
Alla fine della prima tornata di pit-stop, con Kimi Raikkonen primo e Sebastian Vettel secondo (entrambi davanti a Lewis Hamilton), dal box di Maranello è stato impartito l'ordine di lasciare strada al tedesco: al momento della richiesta, Kimi stava controllando la gara con circa 1.3 secondi di vantaggio su Sebastian, il quale correva con gomme soft più fresche di una decina di giri rispetto a quelle montate dal compagno di squadra e aveva già avuto modo di chiedere un intervento dai box, visto che il ritmo non gli consentiva di mantenere le gomme adeguatamente in temperatura. Richiesta che potremmo definire "legittima", dato che Kimi era su una strategia a due soste, si erano già formati dei blister sulle coperture posteriori e dalle retrovie stava rinvenendo Bottas. Come spesso è accaduto Raikkonen si è mostrato un ottimo uomo squadra, facendosi diligentemente da parte, anche se c'è stato spazio per uno dei tanti team-radio di Kimi destinati alla leggenda: "Ditemi chiaramente cosa devo fare". Senza giri di parole.
Per quanto riguarda AMG Mercedes, alla ripartenza dopo la neutralizzazione per l'incidente di Sebastian Vettel, Valtteri Bottas e Lewis Hamilton hanno ingaggiato un duello sul filo del rasoio per la prima posizione: visto l'andazzo (e la vicinanza troppo ristretta tra le due vetture...) dal muretto dei tedeschi è arrivato, destinato al solo Valtteri, un ordine perentorio di "mantenere le posizioni", al quale Bottas ha risposto con un..."obbedisco".
Dopo aver analizzato i contesti da cui sono maturate le decisioni, entrambe le scuderie hanno dunque fatto ricorso agli ordini dal muretto per massimizzare il miglior risultato possibile: nel caso della Ferrari per cercare di allargare il divario tra Vettel e Hamilton, mentre in quello della AMG Mercedes per congelare le posizioni e portare a casa un uno-due molto importante per le classifiche, senza rimanere con il fiato sospeso ed evitare potenziali collisioni.
Formalmente sia Ferrari che Mercedes dichiarano di non volere fare ricorso ai team-orders, ma è chiaro che in una situazione di campionato in cui il bilancio di forze in campo è molto "ballerino" e la differenza di punteggi tra un primo e un secondo posto è aritmeticamente la più "pesante", è obbligatorio capitalizzare quanti più punti possibile per lanciarsi sia nel Piloti che nel Costruttori. In questo caso la strategia AMG Mercedes ha portato a casa il risultato desiderato (e, francamente, la situazione era molto più facile da gestire), mentre non potremo mai sapere che risultato avrebbe portato a Maranello. Chiaramente queste situazioni devono essere in qualche maniera concordate tra piloti e scuderie: in entrambi i casi tutto è filato liscio, ma episodi del passato dimostrano come questa diligenza non rappresenti automaticamente la normalità.
Luca Colombo