Credit to: McLaren F1.
Credit to: McLaren F1.

Al termine del venerdì del GP di Singapore sembra chiaro che a giocarsi la pole e la vittoria saranno ancora una volta Ferrari e McLaren. Le stesse due squadre protagoniste una settimana fa nel GP dell'Azerbaijan sul circuito di Baku hanno infatti svettato nelle prove libere a Marina Bay, staccando notevolmente la concorrenza composta da Mercedes e da Red Bull.

Norris e Leclerc, caccia aperta a Verstappen

Nello specifico, a chiudere davanti a tutti nelle FP2 sono stati Lando Norris e Charles Leclerc, separati in cima alla lista dei tempi da appena 58 millesimi. Il contrario delle FP1, dove era stato il monegasco a precedere l'inglese. I due, almeno per quanto riguarda il giro secco, hanno fatto la differenza nei confronti dei rispettivi compagni di squadra: Carlos Sainz con la seconda Ferrari ha sì chiuso terzo, ma a circa sei decimi dal suo passato e dal suo attuale compagno di squadra; più staccato il vincitore di Baku, Oscar Piastri, quinto (dietro anche Yuki Tsunoda) a circa sette decimi di ritardo. A onor di cronaca, comunque, Sainz ha anche accusato dei problemini ai freni, e magari con la vettura messa apposto domani potrà rimettersi in carreggiata.

Anche sul passo gara il duello è tra Ferrari e McLaren, con le due squadre che hanno girato su tempi molto simili e decisamente meglio degli altri, Verstappen in primis. Le polemiche sull'ala posteriore della McLaren non hanno quindi fermato il team di Woking, che in questa fase della stagione continua ad essere il punto di riferimento, ma la Ferrari conferma il buon trend intravisto dopo la pausa estiva.

Verstappen in crisi

E mentre davanti si prospetta una replica di Baku, dietro Verstappen continua la sua paradossale seconda parte di stagione: ancora primo con margine in classifica piloti, sente sempre di più gli avversari arrivare a mordergli la coda, e sembra che anche in questo weekend dovrà soffrire. D'altronde, la Red Bull a Singapore faticò pure lo scorso anno quando stradominava, figuriamoci adesso, e lui personalmente qui non solo non ha mai vinto, ma ha condotto appena tre giri in testa alla corsa in sette edizioni. Uno in meno di Antonio Giovinazzi, per intenderci.

Per la verità, il passo gara di Verstappen non è stato neanche così disastroso, se rapportato a Ferrari e McLaren. Il problema è però la simulazione di qualifica, che lo vede addirittura al quindicesimo posto: fermo restando che probabilmente domani non sarà quindicesimo (ma mai dire mai), partire fuori dalle prime due file potrebbe metterlo in difficoltà ancora una volta. E, infine, per il secondo weekend di seguito sembra essere inferiore a Perez che sì, anche a Singapore è sempre andato forte come a Baku (vinse nel 2022), ma che non stava regolarmente davanti al compagno da almeno un anno.

Infine, a tutto questo c'è da aggiungere la bizzarra questione riguardante il turpiloquio: dopo che il Presidente della FIA Ben Sulayem aveva chiesto di limitare le parolacce nelle comunicazioni radio (o quantomeno, la trasmissione di queste in tv), Verstappen ieri si è espresso molto duramente in conferenza stampa, e alla fine la stessa Direzione Gara l'ha richiamato per il linguaggio colorito, punendolo con dei non meglio specificati “lavori socialmente utili”. Non un aiuto per lui in una situazione già abbastanza stressante, che però mette in luce come in questo momento Verstappen sia totalmente in balia degli eventi.

Alfredo Cirelli