Montezemolo tra ultimatum e "bacchettate"
Le recenti dichiarazioni del presidente della Ferrari, Luca Cordero di Montezemolo, come spesso accade sono risultate tutt'altro che banali, ed anzi in grado di offrire svariati spunti di discussione in merito ai tanti argomenti affrontati. Davanti alle telecamere del TG1, il numero 1 della Rossa ha parlato a ruota libera con il suo classico stile pungente, senza risparmiare battute a proposito della stagione incolore appena conclusasi e fornendo i suoi input per un pronto ritorno al successo. Innanzitutto, Montezemolo si è dimostrato (e come avrebbe potuto essere altrimenti?) molto critico nei confronti dei risultati conseguiti nel 2013, rimarcando una carenza di risultati in maniera molto più accentuata rispetto a quanto abbia fatto finora il team principal Domenicali. Quest'ultimo, durante la stagione, ha molto spesso sottolineato la necessità di rimanere concentrati e lavorare sodo, domenticando però come, dal punto dei vista dei risultati, l'annata appena conclusa abbia rappresentato un deciso passo indietro rispetto ai diretti rivali della Red Bull. Troppo facile usare espressioni del tipo "I rivali sono stati più forti": occorre capire dove sono stati gli errori e tentare di porvi rimedio, e sembra che Montezemolo lo abbia finalmente compreso. L'ennesima rivoluzione tecnica in atto, con l'ingaggio di Allison dalla Lotus, rappresenta solo l'ultimo atto di una girandola di ingegneri e aerodinamici che in Ferrari non hanno convinto. Così come non occorre dimenticare i problemi con la galleria del vento, che Montezemolo non cita direttamente (parlando di "problemi oggetto di riflessione interna") ma che inevitabilmente hanno rappresentato una concausa rispetto alla mancanza di sviluppo della F138. Infine, a proposito del secondo posto sfuggito nel Mondiale, il Presidente tira in ballo il mancato apporto di Massa nel Mondiale Costruttori. Ora, sotto questo punto di vista ci si chiede chi prenda le decisioni finali sui piloti in Ferrari: già a metà del 2012, e reduce da una stagione deludente, il brasiliano era dato sul punto di partenza, salvo poi ottenere la riconferma con un finale di stagione in crescendo. Ma adesso, un mancato piazzamento che costa alla scuderia diversi milioni di euro evidenzia l'iniquità di tale scelta. Prolungare di un anno l'agonia di un pilota capace di ottenere soltanto due piazzamenti a podio nelle ultime tre stagioni (!) ed in grado di conquistare meno della metà dei punti totalizzati dal compagno di squadra, già di per sè meriterebbe una profonda riflessione. Sempre a proposito di piloti, Montezemolo dopo le "bacchettate" estive ad Alonso ha rimarcato il grande valore aggiunto fornito dal pilota spagnolo, non mancando però di sottolineare che gli interessi della Scuderia vanno anteposti al successo del singolo. E pur ribadendo di essere "a posto" sotto il punto di vista dei piloti, non ha chiuso le porte ad un'eventuale futuro arrivo di Vettel, anche considerando il venir meno del principio, valido almeno fino a qualche mese fa, di "evitare la convivenza di due galli nello stesso pollaio". Infine, interessante il passaggio sul potere politico della Ferrari: Montezemolo ha sottolineato il fatto che il Cavallino sia l'unico team a disporre di un "diritto di veto", anche se la recente penalità inflitta a Massa ed il fatto che Ecclestone pensi ad Horner come proprio successore devono, quantomeno, far riflettere. Intanto, i tifosi del Cavallino si dividono: c'è chi invoca la testa di Domenicali e chi è fiducioso in un pronto riscatto nel 2014 grazie alle nuove regole. Anche la pazienza dei fans ha un limite.
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