E' ormai dallo scorso anno che la Power Unit Mercedes è perennemente sotto i riflettori, soprattutto per l'evidente superiorità messa in mostra nei confronti degli avversari, come confermato anche dal recente Gran Premio d'Australia. E alla luce degli ultimi risultati in pista, la frustrazione dei rivali si è trasformata in una vera e propria dichiarazione di guerra, con la Red Bull in testa a denunciare come la casa di Stoccarda sia stata favorita da regolamenti tecnici incomprensibili, troppo costosi e complicati.

A gettare ulteriore benzina sul fuoco, ed in un certo senso confermando i sospetti degli avversari, ci ha pensato Mister E, al secolo Bernie Ecclestone, il quale ha rilasciato una vera e propria dichiarazione-shock, destinata a scatenare un vespaio di polemiche e svariate richieste di spiegazioni ai diretti interessati: "Loro sapevano un po’ di più della power unit perché le persone della Mercedes erano a stretto contatto con la Federazione Internazionale nel definire il concetto di questo motore. Per questo hanno avuto un inizio così forte e l’hanno portato avanti, così ora qualcuno li dovrà riprendere. Potevi azzeccare il progetto o sbagliarlo, perché ad esempio gli uomini della Renault, che tanto avevano spinto per questa rivoluzione, hanno fallito".

Ma si sa che il boss della Formula 1 è sempre stato contrario al monopolio di un solo team, soprattutto per una questione di business e ascolti televisivi, e le dichiarazioni di Chris Horner ("La FIA deve trovare un rimedio per livellare le prestazioni") sono state uno dei più classici assist: "Hanno assolutamente ragione al 100%. C’è una regola che penso Max (Mosley) abbia introdotto per la quale se un particolare team o motorista fa qualcosa di magico – come ha fatto Mercedes - la FIA può intervenire per riequilibrare le cose. Mercedes ha fatto un lavoro di prima classe e tutti lo riconoscono. Ma ora dobbiamo cambiare un po’ le cose e cercare di livellarle. Quello che avremmo dovuto fare era congelare il motore Mercedes e lasciare fare a tutti gli altri quello che volevano, cosicché avrebbero potuto recuperare. Dovremmo supportare la FIA nel portare avanti questi cambiamenti".

"Mister E" si è soffermato anche su altri temi caldi di questi giorni: la "minaccia" di Dietrich Mateschitz di abbandonare il Circus della Formula 1, la Manor e la sorte del Gran Premio di Germania: "Chi lo sa se realmente lo faranno? Dieter (Mateschitz, ndr) è un uomo di sport e non penso che si fermerà perché sta perdendo. È più probabile che si fermi se sta vincendo. Manor? Non avremmo mai, mai e poi mai dovuto permettere loro di fare quello che hanno fatto. È colpa nostra, avevo previsto che sarebbe successo. Non avevano intenzione di correre in Australia. Zero. Non avrebbero potuto correre nemmeno se qualcuno avesse puntato loro un mitra alla testa. Era impossibile. Non ne avevano intenzione. Dovremo vedere ora e loro dovranno pagare il viaggio di andata e ritorno". Questione Gran Premio di Germania: "Hockenheim? Con loro non c’è un contratto. E non avevamo un accordo. Originariamente, avrebbero potuto organizzare il GP se qualcuno li avesse aiutati sul piano finanziario, ma così non è stato. Dovremo aspettare qualche altro giorno per vedere che succede".

Sicuramente i giorni che precederanno il Gran Premio della Malesia saranno bollentissimi, dato che non è difficile ipotizzare il tono delle repliche alle dichiarazioni di Ecclestone da parte dei team ma soprattutto della Mercedes, accusata (nemmeno troppo velatamente) di essere stata favorita dalla Federazione.

Vincenzo Buonpane

 

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