Max Verstappen RB20 Hungaroring
Credits: Pirelli Media Library (Photo by Zak Mauger / LAT Images)

Per il GP d'Ungheria di F1 Red Bull Racing ha portato un pacchetto di miglioramenti aerodinamici che dovrebbero consentire alle vetture della scuderia di riprendere un po' di passo nei confronti della McLaren: i risultati delle qualifiche non sembrano segnare una decisa inversione di rotta, con Max Verstappen molto vicino al duo di Woking (che si aggiudica la prima fila) e Sergio Perez ancora una volta eliminato nel Q1, questa volta per un incidente.

Max terzo, eppure vicino ai primi

Su una pista particolarmente difficile, Max Verstappen riesce a far funzionare la RB20: nonostante le pole-position vada a Lando Norris, con il tempo di 1:15.227, e la prima fila venga completata da Oscar Piasti, l'olandese ferma i cronometri nel giro migliore sul tempo di 1:15.273, non troppo distante dal miglior riferimento McLaren e decisamente su un altro pianeta rispetto al quarto tempo di Carlos Sainz, che con il riscontro in 1:15.696 guida il gruppo "degli altri".

La gara di domani darà qualche indicazione in più sulla bontà del pacchetto evolutivo Red Bull Racing, soprattutto in termini di passo nelle fasi finali della competizione. Per quanto riguarda le qualifiche, il giudizio rimane sospeso: da una parte teniamo conto delle condizioni di pista, dall'altro non si riesce a capire quale sia il benchmark del compagno di squadra di Max, ancora una volta eliminato in Q1.

Perez a muro nel Q1

La pioggia aveva fatto capolino dopo la gara di FIA F2, fermandosi prima delle qualifiche. Con la spada di Damocle pendente per un possibile ritorno dei rovesci, i piloti avevano dettato ritmi serrati già dai primi giri in pista. Sergio Perez, nelle fasi concitate del Q1, perde trazione entrando in Curva 8. Lo sbilanciamento provoca un testacoda in scivolata, con il lato sinistro della monoposto che va a impattare con veemenza le barriere.

L'incidente causa una bandiera rossa che interrompe le operazioni in pista e priva il messicano di qualsiasi altro tentativo per il miglioramento cronometrico. Checo domani partirà dalla sedicesima posizione e, piove sempre sul bagnato, parte degli aggiornamenti portati da Red Bull Racing per l'Hungaroring sono andati distrutti. Pacchetto evolutivo di cui Sergio aveva parlato come “giusta direzione intrapresa”.

Attacco a due punte

A Budapest la storia insegna che difficilmente si sorpassa e una partenza nelle retrovie è quasi sinonimo di arrivo fuori dai punti. In questo momento Red Bull Racing ha bisogno di proteggere il vantaggio nel campionato Costruttori e non può più affidarsi al solo Max Verstappen: McLaren, con il lockout della prima fila, ha dimostrato che può giocare a due punte (ammesso e non concesso che domani la scuderia di Woking concretizzi il risultato odierno).

Quanto avrà contato la pressione che Sergio Perez si porta appresso nella "costruzione" dell'incidente che lo ha estromesso dalle qualifiche? Non essendo nella testa del messicano non possiamo saperlo, tuttavia, secondo fonti inglesi, nel rinnovo per il 2025 di Perez esisterebbe una clausola di rescissione legata ad un gap di cento punti nel Mondiale Piloti con il compagno di squadra.

Alla luce di tutto questo, alcune voci dicono che la scuderia di Milton Keynes utilizzerà i risultati delle due gare prima della sosta estiva per decidere il futuro del messicano. Nonostante Max Verstappen e Christian Horner recentemente abbiano rilasciato dichiarazioni piuttosto "aperte" nei confronti del messicano, se effettivamente esiste un processo di approvazione in casa Red Bull Racing, le premesse non dipingono un brillante primo esame per Checo.

Tenendo da parte la constatazione relativa a tre monoposto su quattro di casa Red Bull nei primi dieci in griglia, se domani la gara dovesse dipingere lo stesso risultato di oggi, il gap tra Red Bull Racing e McLaren nel Costruttori potrebbe scendere sui sessanta punti: pochi visto il numero dei GP ancora da disputare e lo stato di forma attuale.

Luca Colombo