F1 | GP Bahrain, qualifiche: analisi dei tempi
Le qualifiche del GP in Bahrain, prima gara del campionato di F1 2022, hanno mostrato un po' meglio le potenzialità cronometriche della nuova generazione di monoposto e una gerarchia di valori, almeno sui tempi secchi, tra le scuderie in griglia. Andiamo ad analizzare i tempi grazie ai dati telemetrici in nostro possesso.
Confronto con le F1 del 2021
Semplificando tutte le varie condizioni possibili al contorno, il giro di qualifica sottende la migliore prestazione cronometrica estraibile dalla monoposto a disposizione. Se in gara possono rientrare considerazioni come risparmio della componentistica o riguardi nei confronti dei consumi, in qualifica si da tutto. Come accaduto nel 2021, anche nel 2022 il Bahrain fa da apertura stagionale, con monoposto ancora nei primi stadi di sviluppo.
Detto questo, nel 2021 Verstappen ottenne la pole in 1:28.997, mentre oggi Leclerc ha staccato la partenza al palo con il tempo di 1:30.558. Considerando la condizione climatica come sovrapponibile tra le due situazioni e la gommatura sull'asfalto simile, tra il giro dello scorso anno e quello di quest'anno "balla" circa 1.6". Bene o male un certo gap tra le due generazioni di monoposto, a questo punto dell'anno, veniva stimato in questo intorno.
Come notato nei test e guardando le mappe di distribuzione della velocità riportate qui sotto, abbiamo una certa cautela nell'affrontare i transitori di curva, che hanno frenate ed allunghi più estesi. Da notare che tra i dati registrati, le velocità massime sono salite quest'anno, così come sono scese quelle minime.
[gallery columns="2" ids="78258,78259"]Tabella dei tempi
Andiamo ora ad analizzare il grafico a barre dei tempi che vanno a formare la griglia di partenza, con il supporto degli intermedi rilevati proprio nei giri migliori.
Come possiamo vedere, nella "costruzione" del giro Verstappen ha la meglio di circa un decimo e mezzo su Leclerc nel primo settore. Qui il monegasco arriva addirittura quarto, ma poi nei settori finali del giro regola i conti con l'olandese. Interessante notare come i due abbiano le prestazioni migliori solo nel secondo settore, mentre negli altri si inframmezzano altri piloti. Carlos Sainz jr, da questo punto di vista, ha un rendimento di posizione più costante sui tre settori.
Ricordiamo che i tempi finali sono vicinissimi: Leclerc 1:30.558, Verstappen +0.123, Sainz jr 0.129. Da un certo punto di vista la F1 di nuova generazione ha mantenuto la promessa di sfide più serrate.
Tracciati telemetrici
Infine andiamo a vedere i tracciati con i dati raccolti dalla telemetria. Analizzando le curve di Leclerc e Verstappen, queste sono praticamente sovrapponibili nella parte centrale, con delle divergenze negli altri settori. I due utilizzano in modo differente la PU e bisogna considerare questa differenza di fornitura. Inoltre ricordiamo che i rapporti del cambio vanno fissati all'inizio della stagione di F1 e questo va a differenziare ulteriormente l'uso di acceleratore, cambio e PU.
Per quanto riguarda il confronto con altri fornitori di PU, prendiamo in considerazione le curve dei giri migliori di Hamilton ed Alonso, comparate con quella di Leclerc. In pratica nel caso del confronto con l'inglese le curve di velocità nel primo settore vedono un valore massimo migliore per Leclerc, ma in curva Hamilton pare averne di più. Nel resto del giro, come succede ovunque con Alonso, la Ferrari del monegasco mostra una prestazione velocistica genericamente migliore.
[gallery columns="2" ids="78264,78265"]Domani chi avrà la meglio? Considerando quanto visto oggi la gara dovrebbe essere giocata tra Ferrari e Red Bull, con un leggero vantaggio a favore della Rossa di Maranello. In realtà, però, la parte del leone verrà fatta dalla gestione delle gomme e degli stint. Al momento abbiamo solo una vaga idea di come si dovrebbero comportare le vetture sui long run, quindi scopriremo man mano che il Mondiale va avanti come funzioneranno le nuove Pirelli da 18" e come le varie monoposto gestiranno le coperture.
Luca Colombo