F2 | Oscar Piastri, un leader dal futuro incerto?
Oscar Piastri, dopo aver vinto lo scorso anno il titolo in F.3, in questo 2021 sta mostrando tutto il suo talento nella categoria cadetta. L’australiano al momento guida la classifica, davanti a quelli che avrebbero dovuti essere i vincitori designati, a partire da Shwartzman e Zhou.
[su_button url="https://www.buymeacoffee.com/livegp" target="blank" style="bubbles" background="#efe02d" color="#120f0f" size="4" center="yes" radius="round"]Apprezzi il lavoro di LiveGP.it? Sentiti libero di offrirci un caffè! ☕[/su_button]Una carriera in crescendo
In tre anni consecutivi, Piastri ha vinto altrettanti campionati. Nel 2019 ha battuto Martins nella Formula Renault Europe; il francese ha poi vinto la serie l’anno successivo, prima che questa venisse fusa con la Formula Regional. Nel 2020, poi, ha messo in mostra una costanza e una decisione tali da permettergli di battere Logan Sargeant nel finale della FIA Formula 3, nel rocambolesco round tenutosi al Mugello.
I risultati conseguiti hanno convinto Renè Rosin e lo staff del Prema Powerteam a promuoverlo in F.2, a fianco dell’esperto Robert Shwartzman, prima guida designata a lottare per il titolo con Zhou e la Uni Virtuosi. Le cose però non sono andate esattamente come previsto; Piastri è stato più veloce in diverse occasioni del russo e del rivale cinese. Dopo l’appuntamento di Sochi, il driver di Melbourne è addirittura prima in campionato con 178 punti.
Al momento mancano due round alla fine del campionato, e il format previsto per questa stagione permette ancora tantissimi ribaltoni e cambi di leadership. Certo che, ad oggi, Oscar sembra essere il pilota messo meglio, e i numeri parlano chiaro. Tre le vittorie stagionali, affiancate da tre pole position e sette podi; la sua costanza di rendimento e la curva di apprendimento sono semplicemente irraggiungibili (almeno fino ad oggi) per tutti gli altri piloti in griglia. Anche nell’ultimo appuntamento di Sochi, ha messo in pista una prestazione maiuscola.
Il rischio di un 2022 in panchina
Fino ad ora tutto bene; i dubbi iniziano guardando al futuro della carriera di Piastri. L’australiano, seguito da Mark Webber, è inserito nel programma per giovani piloti della Alpine; la scuderia capitanata da Brivio, però ha già confermato da tempo Alonso e Ocon per la prossima stagione. Quindi, almeno per il 2022, di trasferirsi ad Enstone non se ne parla, se non in veste di terzo pilota.
In realtà, in F.1 ormai c’è solo un posto disponibile, ambito da più piloti. Stiamo parlando, ovviamente, di quello occupato da Antonio Giovinazzi in Alfa Romeo, che in molti danno per già escluso dai piani futuri del team capitanato da Frederic Vasseur, il quale a sua volta non sta perdendo occasione per sottolineare come abbia una rosa di 4-5 papabili. Tra questi, nell’ultimo mese Guanyu Zhou era stato designato da molti tra gli addetti ai lavori come il successore del buon Antonio.
Questo taglierebbe a Piastri ogni possibilità di promozione, anche in caso di vittoria in F.2, e sarebbe un vero peccato. Vero, un anno in panchina gli permetterebbe di guardarsi intorno e cercare altre opportunità da affiancare al ruolo di terzo pilota. L’Alpine dovrebbe però designare alla svelta una categoria all’altezza di Oscar, e al momento, a ruote scoperte, gli unici posti disponibili sono in F.E (e neanche tanti) e in Indycar, dove potrebbero nascere opportunità interessanti.
Le speranze arrivano… dalla Cina
Le notizie che arrivano in questi ultimi giorni dalla Cina, però, aprono uno spiraglio sul futuro dell’australiano. La valigia che Zhou ha promesso ad Alfa Romeo, infatti, dovrebbe contenere secondo i soliti bene informati una cifra che si aggira intorno ai 30-40 milioni di dollari. Questa somma, però, sembra essere messa in discussione dal rischio di default del colosso immobiliare cinese Evergrande.
Questo aprirebbe le porte ad altri aspiranti “alfisti”. Tra questi, in realtà, sembrano calare le quotazioni di Nyck De Vries; Toto Wolff, infatti, sembra intenzionato a fargli difendere il titolo appena conquistato in Formula E con la Mercedes. A questo punto la battaglia per il posto sembra ristretta a due nomi: Piastri e Giovinazzi.
Antonio sta facendo tutto il possibile per meritarsi la riconferma, ma non sembra essere nelle grazie di Vasseur e del team manager Beat Zehnder. Chissà, forse per Piastri potrebbe essere il momento giusto epr inserirsi; nel caso dovesse vincere quest’anno la F.2, andrebbe a ripetere un’impresa effettuata da Leclerc e Russell, quella di vincere da rookie sia nella categoria cadetta che in F.3.
Staremo a vedere quale sarà il futuro di Oscar Piastri; quello che è certo, è che siamo di fronte ad un talento che farà presto parlare di sé anche nelle massime formule del motorsport.
Nicola Saglia