Arriva all'inizio della pausa estiva la lettera aperta di Marc Marquez a tutti i tifosi della MotoGP, una lettera che rivela tutte le difficoltà attraversate ma che ora sembrano superate. Marquez confessa tutto quello che ha passato negli ultimi nove mesi con le emozioni e le paure provate dopo le ultime due operazioni. Una lettera molto emotiva che racconta come Marc abbia ancora voglia di tornare a lottare in MotoGP.

NOVE MESI TRAVAGLIATI

Durante l'inverno scorso si era più volte paventata la possibilità di una quarta operazione per Marc Marquez. Alla fine Marc durante la presentazione del Repsol Honda Team smentì tutto dicendosi prossimo al ritorno in sella. Oggi grazie alla lettera pubblicata tramite il sito ufficiale motogp.com sappiamo che quelle voci erano vere. Marc aveva preso in considerazione l'operazione già lo scorso settembre ma poi iniziata la stagione aveva deciso di continuare in queste condizioni. Una scelta che però col passare delle gare si è accorto essere difficile da sopportare. Infine nei pressi del GP di Le Mans dopo la TAC 3D è arrivata la decisione di operarsi per la quarta volta.

L'operazione è andata bene ed oggi Marquez può concentrarsi per il suo ritorno in sella ad una MotoGP anche se il percorso è ancora lungo. Come lui stesso riporta sono stati giorni difficili quelli dopo l'operazione per via del dolore che però aveva imparato a conoscere. Oggi è speranzoso di poter tornare a guidare liberamente cosa che in questo inizio di stagione non riusciva a fare. Per lui era diventato doloroso anche solo stare in sella ed ha più volte pensato al ritiro tra pochi anni.

Oggi dopo questa nuova operazione invece vede il suo futuro più roseo in MotoGP anche grazie all'aiuto ed allo stimolo di campioni come Alex Crivillé, Alberto Puig e Mick Doohan. Non solo stelle del motociclismo ma anche un campione del tennis come Rafael Nadal. Il quattordici volte vincitore del Roland Garros è un esempio di come dalle difficoltà e dagli infortuni si possa tornare ed essere sempre i migliori al mondo.

PROSSIMI PASSAGGI

Ora l'otto volte campione del mondo MotoGP sta proseguendo un percorso di riabilitazione che lo porta a fare piccoli movimenti del braccio controllati. Ha però già cominciato ad allenare la parte bassa del corpo ed il braccio sinistro. A sei settimane dall'operazione dello scorso 3 giugno, ci sarà una nuova radiografia che definirà le tappe successive della riabilitazione. Tra circa venti giorni quindi sapremo con più certezza quali potrebbero essere i tempi di recupero dopo che Alberto Puig ad Assen ha paventato la possibilità di riavere Marc già dal GP di Misano ai primi di settembre.

LA LETTERA DI MARC MARQUEZ
"Ho ricevuto molti messaggi di incoraggiamento da voi fan, e sono apprezzati, soprattutto in momenti come questo. Voglio farvi sapere come sto con la mia guarigione.
L'idea che forse dovevo fare un'altra operazione c'era dal settembre dell'anno scorso. Controllavamo periodicamente il mio braccio, per vedere l'evoluzione della frattura dopo il terzo intervento. Quando è arrivata la preseason, volevo convincermi di potercela fare, con la frase “il potere è nella mente” come motto. Ma all'inizio della stagione, mi sono reso conto che i limiti erano molto grandi. La mia idea era di gareggiare per tutta la stagione, visto che l'osso non era consolidato al cento per cento dalla terza operazione, conoscendo i miei limiti e nascondendo il disagio, per evitare le domande quotidiane. Solo le persone a me più vicine sapevano della situazione.

Il momento decisivo è arrivato intorno al GP di Francia, quando tutto è stato preparato per una TAC 3D. Abbiamo deciso di fare una nuova operazione. L'intervento chirurgico negli Stati Uniti mi ha sorpreso molto, per come avevano pianificato il periodo pre-operatorio e post-operatorio. È molto diverso dalla Spagna. Il periodo post-operatorio è stato velocissimo, sono stata subito dimesso, autorizzato a volare ed ho potuto rientrare a casa. La preparazione, invece, è stata pianificata molto accuratamente e tutto è stato fatto con largo anticipo.

Prima dell'operazione ero di ottimo umore, ma nelle ore successive mi sono sentito peggio, per l'anestesia e per il dolore. Ho passato un brutto periodo per due o tre giorni, ma poiché non era la prima volta che il mio braccio veniva operato e sapevo già come sarebbe stato. ero consapevole che il dolore era normale e che sarebbe diminuito in seguito.
Ora mi sento abbastanza bene, perché non c'è dolore. Ho ancora il braccio immobilizzato e sto facendo esercizi di mobilità passiva leggera. Mi sento motivato, perché la sensazione è buona, e sono entusiasta di iniziare il recupero non appena i medici me lo diranno, per vedere se il mio braccio funziona come dovrebbe.
La mia sensazione attuale è di speranza. A causa del modo in cui guidavo e gareggiavo, non mi vedevo in sella alla moto per molto più tempo, forse un altro anno o due. Dopo l'intervento di Rochester c'è la speranza di poter continuare a gareggiare senza dolori e di divertirmi sulla moto.

Sto aspettando che una radiografia venga eseguita nella sesta settimana. A seconda di come andrà il risultato di questa radiografia, sceglieremo il percorso per il recupero. Fino ad allora mi godo un po' di vacanza, perché non possiamo ancora iniziare il recupero al 100 percento.

Al momento, anche se mi sembra di avere molto tempo libero, pianifico bene ogni giorno. Mi alzo presto e vado per un'ora e mezza a piedi. Poi cerco di tenermi occupato con le chiamate con il team, con la mia famiglia o con le cose in casa. Nel pomeriggio ho iniziato a lavorare delicatamente sulla parte inferiore del corpo e un po' sul braccio sinistro.
A volte mi fermo a pensare alla motivazione e nel mio caso l'unica conclusione che raggiungo è che la mia nasce dalla passione e dall'entusiasmo. Rimane lo stesso da più di dieci anni. Mi spinge anche a pensare all'obiettivo, che è quello di divertirmi e competere ad un buon livello, senza soffrire o provare dolore.

Devo dire che non sono solo su questa strada per la guarigione. Sono supportato da piloti come Àlex Crivillé. Che ha vissuto qualcosa di simile. Alberto Puig, che è la persona con cui ho più contatti, perché è anche il Team Manager del Team Repsol Honda e anche da Mick Doohan, perché ha riportato diverse ferite gravi. Sono le persone che mi hanno consigliato di più e le ringrazio per il loro supporto.

C'è anche un punto di riferimento in Rafa Nadal, che anche quando la gente pensava che fosse finito ha saputo superare il dolore e vincere ancora. Ero con lui al Masters 1000 di Madrid. So tutto quello che ha sofferto ed è per questo che per me è un punto di riferimento, perché anche se non è al massimo, è capace di vincere tornei come il Roland Garros. Ricordo che in una conferenza stampa ha ammesso che il dolore ha cambiato il suo umore, e questo lo capisco.

Prima di salutarvi, voglio ringraziarvi ancora una volta per il supporto che ricevo da tutti voi. Prometto che farò tutto il possibile per competere di nuovo e godermi dei bei momenti insieme."

-MM93