Max Verstappen, un leone a Interlagos
Credits: Red Bull Content Pool

Non ci sono aggettivi per definire la prestazione di Max Verstappen nella domenica da tregenda di Interlagos. Nella pioggia battente del pomeriggio brasiliano, il pilota di Hasselt ha messo in scena un vero e proprio spettacolo fatto di grinta, velocità e capacità di incanalare la gara nella propria direzione. La vittoria di oggi, che torna nelle sue mani dopo un tempo che a lui deve essere sembrato biblico, è un tassello fondamentale, che potrebbe porre il sigillo sul quarto titolo Piloti F1. E nelle condizioni di oggi a San Paolo, ad emergere sono state le Alpine di Ocon e Gasly, entrambi a podio. Chi invece è uscito scornato dal weekend paulista è stato sicuramente Lando Norris, autore di una sequela di errori che lo ha portato a chiudere in sesta piazza, lontano dal podio

Max incontenibile già dalle prime fasi

La pioggia caduta pesantemente nella mattinata è continuata a cadere anche nei minuti che hanno accompagnato le prime fasi di gara, con Stroll che è finito in ghaia già nel giro di ricognizione. La conseguente confusione ha portato i commissari ad abortire lo start, e, alla partenza effettiva, Verstappen, che scattava dalla 17° casella, ha effettuato uno start incredibile, andando a recuperare ben sei posizioni già nella prima tornata. Mano a mano che i giri passavano, l’olandese ha poi avuto la meglio su Hamilton, Gasly, Alonso, Piastri e Lawson, portandosi fino alla quinta posizione nel corso dell’11° giro. 

Quando poi la gara è stata interrotta dalla bandiera rossa per lo schianto di Colapinto, Max ha colto i frutti dell’azzardo preso non fermandosi ai box, trovandosi davanti a tutti. Al restart, poi, ha passato Esteban Ocon e ha preso il largo, andando a mettere il sigillo su un successo ampiamente voluto e meritato. Abbiamo finito gli aggettivi per descriverlo: oggi è stato il migliore

Alpine super, Norris preda dei suoi stessi fantasmi

Che fossero messi bene si era capito già dalle qualifiche: in gara, poi, i due galletti dell’Alpine hanno mostrato tutta la propria voglia di punti, andando a prendersi lo stesso rischio di Verstappen e quindi un podio vitale per la scuderia francese, con Ocon davanti a Pierre Gasly. Bravi entrambi a non commettere errori, Pierre nel finale ha anche difeso il podio dagli attacchi di George Russell.

Chi ha invece deluso, e tanto, è stato Lando Norris. L’inglese, scattato dalla pole, ha dapprima perso la posizione su Russell, attaccandolo solo nel corso del trentesimo passaggio. Al momento della bandiera verde, poi, ha commesso un errore molto pesante, finendo lungo alla S do Senna e perdendo le due posizioni che lo hanno portato a chiudere in una mesta e scialba sesta posizione finale. I punti di distacco, ora, rispetto a Max, sono veramente tanti. Forse troppi, per pensare ad una possibilità di vittoria. 

Ferrari poco competitiva, Sainz a muro

È stata una domenica che ha riportato la Ferrari sulla terra dopo i due weekend trionfali di Austin e Città del Messico. I due alfieri della Rossa non sono mai sembrati a proprio agio, con Sainz costretto a partire dai box dopo l’incidente in qualifica. Lo spagnolo, poi, al giro 39 ha commesso un ulteriore errore, finendo a muro e chiudendo un fine settimana da dimenticare. Meglio ha fatto Leclerc, quinto alla fine con a referto una gran difesa su Verstappen e un attacco a vita persa su Norris. 

Da sottolineare come entrambe le RB siano finite a punti, con Tsunoda che per un certo numero di passaggi ha anche accarezzato da vicino l’idea di finire sul podio. Quarto ha chiuso poi Russell, mentre la seconda McLaren di Piastri si è dovuta accontentare dell’ottava piazza, avendo anche subito una penalità di dieci secondi per un contatto con Bearman. 

Credits: F1 Official website

Lo abbiamo già detto, ma è giusto ribadirlo: oggi Max Verstappen ha mostrato chi è il migliore pilota sulla griglia di partenza, ad oggi, in F1. Il Mondiale ha ripreso in maniera decisa la via di Hasselt, e, in caso di sua vittoria a Las Vegas, la Città del Peccato potrebbe diventare il palcoscenico per i festeggiamenti del suo quarto titolo iridato. Difficile immaginare uno scenario migliore. 

Nicola Saglia