E così Sebastian Vettel è riuscito a toglierlo davvero il sorriso dalla faccia di Lewis Hamilton. Dopo il botta e risposta di ieri, il tedesco della Ferrari si impone in maniera perentoria sul pilota della Mercedes e tinge la mattinata italiana di rosso così come 12 mesi fa. La gara d'Australia si conferma terreno di caccia privilegiato per la Ferrari che ancora una volta vince la gara d'esordio e getta le basi per un campionato in cui agli altri non è più concesso sbagliare nulla. Una gara che è stata l'emblema del lavoro di squadra, manifesto dell'abilità nel saper cogliere al volo le situazioni e adattarsi agli eventi. Tutto questo reso possibile dal lavoro prezioso di Kimi Raikkonen, in palla come ormai non si vede più spesso, e che ha facilitato il lavoro di Vettel: quel due contro uno nei confronti di Hamilton che fin da ieri era il piano stabilito per destabilizzare la leadership dell'anglo-caraibico.

Che la gara fosse iniziata sotto presagi favorevoli si è intuito già in partenza con Hamilton costretto a difendersi da Raikkonen che lo insidia nelle prime curve; il campione del mondo mantiene la posizione, ma il ritmo delle rosse è martellante e non riesce a scappar via come vorrebbe. Scatta benissimo anche Kevin Magnussen con la Haas, quarto per i primi giri; ed è proprio la Haas che offre alla Ferrari l'assist per la mossa vincente della giornata. Al team americano gira tutto male ai box ed un unsafe release di Grosjean causa l'impiego di una Virtual Safety Car che Vettel riesce a sfruttare magistralmente, guadagnando metri preziosi con un'ingresso ai box da paura e al limite dell'incoscienza. Gli strateghi Ferrari sono abilissimi a cambiare la strategia e richiamare il tedesco ai box nel momento in cui forse sembrava leggermente in difficoltà in termini di passo sia nei confronti di Hamilton che di Raikkonen. Il cambio gomme è perfetto e la vettura numero 5, "Loria" come l'ha battezzata Sebastian, rientra in pista di un soffio davanti ad Hamilton che è spaesato e stordito da un colpo del genere. "E' colpa mia? Ho sbagliato qualcosa?" chiede incredulo via radio al muretto Mercedes. L'incertezza pervade anche gli ingegneri al muretto box che semplicemente sanno rispondere, spiazzati anche loro da una manovra tanto geniale quanto inaspettata.

Ma l'Hamilton campione del mondo viene subito fuori e si lancia per più di venti giri in un inseguimento forsennato della Ferrari di Vettel senza mai riuscire, pur seguendo a breve distanza con il drs, a lanciare un vero e proprio attacco per giocarsi la vittoria. La pista non favorisce certo l'azione e lo spettacolo, e la Ferrari di oggi è davvero una macchina veloce, stabile e bilanciata: avvicinarsi non è facile. Negli ultimi tre giri inoltre Hamilton registra un calo di prestazioni importante con una crisi di gomme che gli qusi gli costa quasi il secondo posto rischiando di venire raggiunto anche da Raikkonen e Ricciardo (scattato ottavo). Alle loro spalle è invece una giornata di festa per Fernando Alonso, che ritorna in zone più nobili della classifica con la McLaren Renault finalmente affidabile e si dichiara pronto a lottare stabilmente per qualcosa di più. L'asturiano precede Verstappen partito con gomme supersoft ma autore di una gara anonima. Chiudono la top ten Hulkenberg con una Renault leggermente al di sotto delle attese, Bottas assolutamente lontano dalla forma migliore per tutto il weekend, Vandoorne che porta anche la seconda McLaren fra i primi 10 (roba che non si vedeva da un po') e Sainz. Malissimo Sauber, Toro Rosso e anche la Haas (complici problemi al pit) che tra qualifica e prima parte di gara si era comportata molto bene.  

La gara di oggi non può dare un'indicazione sulla direzione che prenderà il campionato (20 gare alla fine sono un'eternità), ma conferma però il dato principale emerso lo scorso anno. Qualcosa è cambiato davvero; non si scherza più. Mercedes sarà forse superiore come vettura nel complesso, ma ha perso gran parte del vantaggio di cui ha goduto in questi anni, e la lotta con Ferrari per quanto più o meno ravvicinata sarà comunque un tema ricorrente ad ogni gara. Il Gran Premio d'Australia ha mostrato infatti una Ferrari che sembra priva di difetti, che si conferma perfetta in gara più che in qualifica, veloce sul dritto e bilanciata nelle curve. Si è parlato spesso del ruolo determinante delle seconde guide, e la gara di oggi ha mostrato l'importanza di questo tema meglio di un manuale illustrato. Giocare due contro uno è un vantaggio troppo importante per essere trascurato, e se questo trend con un Kimi Raikkonen così in palla (e al tempo stesso un Bottas appannato) dovesse confermarsi bè, allora tenetevi forte perchè il tricolore lo vedremo sventolare spesso. 

 

Stefano De Nicolo'