F1 | GP Las Vegas, prove libere: McLaren da qualifica, Red Bull forte sul passo gara
Giornata impegnativa per i due team dopo le prove in Nevada con Norris che fatica molto sul passo gara mentre Verstappen non sfrutta le gomme sul giro secco
La prima giornata del weekend di gara del GP Las Vegas ha visto le sorprendenti Mercedes dettare il passo nelle due sessioni di prove libere, ma gli occhi erano tutti puntati sui due team che si stanno contendendo i Mondiali Piloti e Costruttori della Formula 1. In un venerdì molto freddo e con pista ancora non gommata, McLaren e Red Bull hanno avuto una giornata molto diversa, in cui la prima è sembrata molto buona sul giro secco mentre l’altra è andata meglio sul passo gara, ma entrambe hanno bisogno di sistemare alcuni punti deboli per le prossime sessioni.
McLaren veloce con poco carburante, male con carico completo
La scuderia di Woking è apparsa più a suo agio con gomme e carico da qualifica, soprattutto con Norris, che ha segnato il secondo tempo con la mescola Soft in FP2 a soli 11 millesimi dal miglior crono di Hamilton. Quando però era il momento di aggiungere più carburante e provare il passo gara, la monoposto orange è sembrata sembra trasformata, con tanti errori, lunghi e una guida nervosa da parte soprattutto del pilota britannico.
Intervistato da Sky Sport F1 Italia a fine giornata, Lando non si è nascosto sui problemi della vettura con alto carico di carburante:
Credo che con poco carburante siamo andati abbastanza bene, col pieno invece è stato shoccante. Ci sono tante cose da esaminare per capire come mai soffriamo con questa combinazione che ci ha fa avere tanto graining. Anche se sono andato bene in qualifica ho faticato parecchio in gara. Una giornata dunque divisa a metà, ma abbiamo ancora parecchio tempo per lavorarci sopra.
Leggermente meglio di lui il compagno Oscar Piastri, che nella sua simulazione è riuscito a completare più giri consecutivamente con la gomma media. Anche lì, però, dopo un certo numero di giri, si è verificato un drop nei tempi molto vistoso. L’australiano rimane comunque positivo per il prosieguo del weekend di gara:
Giornata difficile, dobbiamo fare delle correzioni. Credo che il passo ci sia ma dobbiamo ancora abituarci alla pista. Se sarò in lotta per le prime posizioni domani? Penso si, la Mercedes sembra essere molto forte qui, così come la Ferrari, ma sicuramente anche noi siamo in lotta. Vedremo dove saremo domani.
Red Bull non si accende in qualifica, più a suo agio sul passo gara
Giornata opposta invece per il team di Milton Keynes, che sul giro secco non è riuscito ad andare come avrebbe voluto. Nella simulazione qualifica delle FP2 Verstappen e Perez avevano segnato nel primo tentativo il 17° e 19° tempo, prima della bandiera rossa per lo stop della Williams di Albon, finendo così ad oltre due secondi dal miglior crono di Norris. Vero anche che loro hanno avuto solo un giro pulito a differenza di molti altri piloti, ma la differenza rimane comunque enorme.
Molto meglio invece nelle simulazioni di passo gara dove Max e Checo hanno fatto giri non sotto l’1:38, come alcuni di Piastri o dei piloti Ferrari, però sono stati più costanti nell’andamento dei tempi. E nonostante il problema della velocità di punta dettata dalla scelta sbagliata dell’ala posteriore, la RB20 è stata la monoposto che è salita più tardi sopra l’1:39 rispetto agli altri top team, segnalando dunque una gestione migliore delle gomme rispetto ai suoi concorrenti.
Rimane comunque il problema della qualifica e di trovare la finestra giusto di utilizzo delle gomme, come ha rivelato Verstappen ai microfoni di Sky a fine giornata:
La pista era molto scivolosa e abbiamo faticato tanto a far funzionare le gomme sul giro secco. Nel passo gara eravamo più competitivi all’inizio ma anche lì dobbiamo sistemare alcune cose. Sul giro di qualifica siamo parecchio lontani, sono condizioni molto particolari e fa molto freddo però sono le stesse per tutti quindi dobbiamo capire cosa sbagliamo. Per me è un problema enormemente legato alle gomme perché il bilanciamento non è sbagliato però non abbiamo aderenza, è come guidare sul ghiaccio.
Andrea Mattavelli