MP: Com'è passare dal commentare gli sport invernali al mondo delle due ruote?

ZF: E’ diverso il ritmo, nel senso che di storie di base da raccontare ce ne sono sempre, ma qui c’è una evoluzione della gara semplicemente diversa. E’ la differenza più grossa che noto.

AL: Zoran cosa ne pensi di questa stagione di Moto3?

ZF: La Moto3 è una categoria bella, piena di sorpassi e i giovani piloti negli anni sono cresciuti molto, c'è un livello molto alto e ogni gara è combattuta perchè in molti hanno le potenzialità per salire sul podio.

AL: Pensi che ormai il titolo sia di Brad Binder?

ZF: Di sicuro è molto forte e in questa stagione sta dimostrando il suo talento e anche la sua esperienza, ma ancora è presto: mancano molte gare, di certo c'è bisogno di continuità da parte degli avversari.

AL: Tu che parli con loro e li conosci bene, quali sono le tue opinioni sui giovani italiani?

ZF: La scuola italiana è tornata ad essere una realtà importante, abbiamo sempre avuto piloti di talento ma adesso sono più seguiti, anche per quanto riguarda gli allenamenti ed i rapporti con la stampa: non dimentichiamoci che questi sono ragazzini di 16 anni e hanno enormi responsabilità, è importante che abbiano qualcuno a sostenerli. Adesso vediamo un Fenati sempre veloce, un Antonelli competitivo, così come Bastianini, per non parlare dei rookie come Bulega e Di Giannantonio, arrivati a podio dopo pochissime gare.

AL: Rimanendo in tema Moto3, come va con Sanchini?

ZF: Il Sanchio è una scheggia impazzita, divertente, molto preparato, ci siamo trovati subito, conosciamo i tempi dell'altro e in più a me piace la telecronaca che unisce gli aspetti tecnici a quelli di dialogo, di storia ed aneddoti.

MP: E col nuovo collega Locatelli?

ZF: Lui è molto bravo, arriva sempre preparato, con fogli, si vede che studia e in più è un campione del mondo  riesce ad analizzare degli aspetti dandoci le sensazioni dei piloti, è un apporto importante e prova dopo prova le cose vanno sempre meglio. E' come uno sportivo, impara velocemente ed è sempre più sicuro.

MP: Parliamo della Moto2: per la gara di Barcellona chi vedi favorito?

ZF: In Moto2 i piloti di testa sono sempre costanti, ma per questa gara vedo un testa a testa tra Zarco e Rins; questa categoria è molto bella, ci sono meno sorpassi ma i piloti devono imparare ad indossare la moto come un guanto, trovare il setting perfetto per la gara, credo che per i piloti sia importante passare in Moto2 prima della MotoGP, sono tre categorie unite tra loro, dalla Moto3 alla classe regina, ognuna è propedeutica per l'altra.

MP: Ci aspettavamo un arrivo in volata in Moto2 al Mugello invece si è visto in MotoGP, anche se in questa stagione la classe regina ci sta regalando poche bagarre e molte fughe

ZF: E' vero, pochi sorpassi ma le gomme sono ancora da capire, si dice che l'anteriore non avvisi prima di disarcionare il pilota, ma io credo che in realtà ancora non sia chiaro il modo di avvertire delle Michelin. In più si è parlato molto di pneumatici di mercato piloti ma poco della centralina e questo è un punto centrale, i piloti non hanno più la possibilità di sfruttare i riferimenti dello scorso anno, devono andare un po' alla cieca, per questo sono d'accordo con Marquez. Il campionato è lungo, ci saranno altri zeri.

AL: Davanti ci sono sempre gli stessi...

ZF: Sono fuoriclasse, anche se a Messi e Ronaldo cambi gli scarpini rimangono sempre campioni

AL: Parliamo del mercato piloti...

ZF: Sono curioso di vedere come si adatterà Lorenzo alla Ducati, anche se mi piacciono molto i due Andrea e avrei voluto vederli vincere ma è bello questo rimescolamento delle carte, mi sarebbe piaciuto anche vedere Padrosa in Yamaha o Suzuki, soprattutto adesso che si trova in difficoltà con una Honda più nelle corde di Marquez. Romanticamente avrei voluto Vinales ancora in Suzuki, la sua è una scelta coraggiosa, va in Yamaha, sulla moto migliore al momento ed ha Rossi come compagno di team, è chiamato a vincere, non ha scuse.

MP: Ci sarà da fare i conti col paragone tra Rossi e Lorenzo in Ducati, anche se le moto non sono le stesse

ZF: Certo, è inevitabile, i pro-Rossi e gli anti-Rossi diranno la loro, ma è vero che ci sono molti anni di differenza e lo sviluppo è cambiato, adesso la Ducati è più competitiva e poi a me non piace fare paragoni tra epoche, è come paragonare Agostini a Rossi o due sportivi di altre discipline, non sono solo i titoli a fare i Campioni.

MP: Ci fai un pronostico sulla prossima gara?

ZF: (ride) Non ci prendo mai con i pronostici ma direi: Binder e due italiani sul podio di Moto3, non dico quali italiani perchè potrebbero esserci tutti, ogni volta è una sopresa; testa a testa tra Zarco e Rins in Moto2 con vittoria del francese e "i soliti tre" in MotoGP, anche se Vinales potrebbe farci qualche sorpresa. Non pronostico la vittoria di Rossi perchè lui ha le potenzialità per vincere sempre.

AL: Ultima domanda: c'è una gara particolare che ti è rimasta impressa tra quelle che hai commentato in questi anni?

ZF: Non è facile rispondere, questo lavoro lo fai solo se lo ami, certe volte anche le gare che sembrano più noiose sono entusiasmanti, hanno qualcosa di speciale, in più non è facile, devi star dietro a tutti i monitor, a quello che succede, ci vuole passione; forse mi viene in mentre il podio tricolore a Le Mans 2015, è stato bellissimo o la vittoria di Fenati al Mugello nel 2014, in volata, sapevo che aveva vinto lui anche se ancora non c'erano le immagini, l'ho detto di getto. 

Marco Pezzoni e Alice Lettieri